19. "Ma quindi sono importante?"

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~Jefeo
Stiamo camminando abbracciati, parliamo scherziamo come due adolescenti alla prima cotta.
Lei è convinta che io la stia portando in un posto speciale. Ma in realtà non so dove stiamo andando, volevo organizzare qualcosa di veramente speciale ma non avuto tempo, avrei dovuto organizzare la serata tra una lezione e l'altra ma non avevo idee, tutto ciò che mi passava per la testa sembrava banale.
Erano venti minuti che camminavamo senza una meta dovevo dirglielo.
Mi fermai di botto.
J. " Ludovica devo dirti una cosa.."
L. "Ti prego "Ludovica" no, chiamami in tutti i modi del mondo ma non con il mio nome" iniziò a ridere e io la seguii.
J. "Non so se questa cosa ti piacerà.. beh ecco, è imbarazzante.. non so dove stiamo andando. Non ho organizzato niente, ma non volevo rimandare..volevo passare la serata con te, e quindi, beh..ecco" mi baciò all'improvviso per farmi stare zitto.
Fu un bacio leggero, delicato proprio come lei.
J. " Non sei arrabbiata,vero?"
L. "Ti sembra una reazione di una persona arrabbiata? No perché se è così non ho capito nulla della vita" disse ridendo.
J. "Scema.. Ma quindi che facciamo? Vuoi tornare dagli altri? Mi farò perdonare un altro giorno.."
L. "Oppure ti porto io da una parte.."
J. "Dove?" Chiesi curioso.
L. "È una sorpresa" disse facendomi il verso, per poi scoppiare a ridere.
Questa ragazza mi fa impazzire io lo so. Ogni volta che sorride mi incanto ad ammirarla. Come andrà a finire la serata?
Dopo altri dieci minuti di camminata arrivammo in un parco, molto semplice con alcune panchine e alcuni lampioni che illuminavano l'ambiente.
L. "È il mio posto segreto"disse.
J. "E la terrazza?"
L. "Quella la condividiamo.." sorrise.
J. "Come lo hai scoperto?"
L. " Il giorno della sfida, sbagliai fermata dell'autobus e invece di arrivare agli studi arrivai qui"
J. " Sei più venuta qui da quel giorno?"
L. " scherzi? Dal bacio sono venuta qui quasi ogni giorno.."
J. " ecco dove sparivi.. con Alvis" la interruppi un pò dispiaciuto in realtà.
Lei rise.
L. "Da sola volevi dire..Alvis mi copriva ma non stavamo sempre insieme quando non mi vedevi in Hotel" mi guardò negli occhi. "Sei l'unica persona che sa di questo posto! Ma tu proprio non riesci a capire di essere ad un livello superiore agli altri" disse sedendosi sulla panchina.
La seguii e la feci mettere sulle mie gambe in modo di poterla abbracciare e farle appoggiare la testa all'incavo del mio collo.
"Ah quindi sono importante?"dissi malizioso
L. "Lo diventi ogni giorno di più".
Mi iniziò a dare dei baci sul collo. Ero paralizzato. Mi faceva uno strano effetto.
Si alzò per guardarmi meglio negli occhi provò a dire qualcosa ma le presi il viso e la baciai. Fu un bacio diverso dagli altri, lo volevamo entrambi, un bacio passionale. Ci staccammo solo per riprendere fiato.
Il resto della serata la passammo abbracciati a ridere e scherzare. Non abbiamo fatto niente di speciale, ci bastava stare insieme.
Non potevo desiderare una serata migliore.

|Non te lo so spiegare| #jefeicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora