Capitolo 11

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Louis's POV

Mia madre mi diceva sempre che non tutte le persone sono come vorremmo,o come vorrebbero,ed io penso di essere fra quelle.Essere gay,mi ha creato molti problemi nella mia vita,non tutti mi accettavano per quello che ero,mia madre faceva finta di farlo,ma mi andava bene così.Lei,mi diceva anche che non tutte le vite sono fatte per essere vissute,o per lo meno così mi aveva detto per giustificare il suicidio di mia sorella Charlotte.Forse lei aveva ragione,dovevo darle ascolto quando ancora potevo,invece che rimpiangere tutto in questi momenti in cui lei non ci potrà essere per me.Sospirai,guardando fuori dalla finestra.Ero ad un bar,il mio preferito.Me ne stavo in silenzio,ad ascoltare la gente nell'edificio,parlare allegramente,mentre bevevo un caffè.Forse vivere non mi bastava più,volevo qualcosa in più,che una vita normale,ma infondo,già lo avevo.Ma ero il solito egoista,e non mi volevo accontentare di quello che la vita aveva da offrirmi.Vivere da solo,senza più una famiglia non era proprio il massimo,non avere amici non era il maddimo,ed essere innamorato di un ragazzo non era il massimo.Pensare ad Harry mi metteva lo stomaco in subbuglio,il battito aumentava,e le farfalle cercavano di sfondarmi lo stomaco.Incrociai le gambe sulla sedia,guardando il profilo della mia vans destra,tutto rovinato.Rovinato come la mia anima,perchè tutti quegli insulti mi avevano lacerato dentro,mi avevano spezzato.Gli insulti mi facevano male più di qualsiasi calcio,o pugni che sia,perchè faceva male dentro.Dopo minuti,forse ore,passate a riflettere,mi alzai,pagai il caffè ed un uscii dal bar.Forse essere solo era la cosa migliore per uno come me,scorbutico e schizofrenico.Non era da tutti essere così...Così...Strani.Alzai lo sguardo dall'asfalto,incontrando due occhi color giada.

"Ciao Louis"sorrise il ragazzo.

"Ciao Harry"sospirai,il mio cuore stava battendo all'impazzata.

"Che c'è?Vuoi che me ne vada?"chiese dubbioso.

"No!No no,non è colpa tua.Solo...Stavo pensando"scossi la testa con un leggero sorriso.

"Oh..A che pensavi?"chiese avvicinandosi ulteriormente.

"A..."te.

"A nulla"sorrisi facendo spallucce.

"Oh andiamo!Ti vergogni?Erano pensieri piccanti su di me?"ridacchiò.

"Ma che dici"risi forte.

"Ok,ok.Tanto so che non me lo dirai"scosse la testa,facendo spuntare le fossette,ai lato delle labbra.

Lo osservai a lungo sorridere,mentre mi volgeva uno sguardo imbarazzato.

"Che facciamo?"chiese divertito.

"Non so..."mormorai guardando i miei piedi,diventati all'improvviso interrssanti.

"Vuoi venire a casa mia?"chiese dopo pochi secondi di silenzio.

SuperHuman(Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora