Girare per le vie di Don Caster liberamente,potrei dire che fosse il mio forte.Io ero il classico ragazzo diciannovenne che se ne stava tutto il tempo a leggere o a fare lunghe passeggiate silenziose,all'aria aperta.L'inverno,era decisamente la mia stagione,mi rappresentava al meglio.La neve che in inverno scendeva fitta,che copriva le strade rendendole ghiacciate,assomigliava al mio cuore di ghiaccio,che nessuno mai aveva sghiacciato,o nemmeno ci aveva provato.Mi strinsi nelle spalle,osservando come le vans mi trascinavano per le strade rovinate.Sospirai,puntando gli occhi davanti a me,mentre depositato le mani,nelle tasche dei jeans.Chiusi per un nano secondo gli occhi,ma un urlo agghiacciante,me gli fece riaprire.La terra tremò,per un secondo,come se ci fosse appena stata una scossa di terremoto.Essa tremò di nuovo,facendomi barcollare sul posto,mi guardai in torno,in cerca di un possibile riferimento alla scossa,solo persone urlante che correvano,mi circondavo.Poi un ruggito grave,alzai finalmente lo sguardo dal suolo,incontrando gli occhi di un'enorme mostro squamaso.Sbatteva gli enormi piedi a terra,per compiere enormi passi,a occhio,era almeno sette metri più alto di me,il che mi intimorii.Deglutii quando lo vidi dirigersi verso di me,e in quel momento pensai che fosse la fine di Louis William Tomlinson.Ero come paralizzatto,mentre il mostro avanzava a grandi falcate verso di me,ruggendo.Lo guardai avanzare ancora,ed ancora,finchè non su poco distante da me.Il mio cervello piangeva,pregava,urlava alle mie gambe di muoversi,ma esse erano diventate molli,e se avessi provato a muovermi,sarei caduto,me lo sentivo.I miei occhi non erano spalancati come nei film,la mia bocca non emetteva urli striduli come chi ha paura,i miei arti non tremavano.Ero semplicemente impassibile.Niente di tutto ciò mi apventava,perchè in fondo,volevo morire,nulla me lo avrebbe impedito,niente.Mi sentivo pronto a fare il 'grande passo',la morte,l'oltre tomba,l'aldilà e tutto ciò che lo riguardava.
'Mamma,papà,Lottie,arrivo' pensai ancora immobile.
Nessuna parte di me osava fare nulla,mentre il mostro aveva le gambe a pochi centimetri da me.Non avevo paura,ero semplicemente disinteressato dalla situazione.Le urla piano,diventarono sfuocate,mentre la scena che mi si presentava diventava a rallentatore:le presone correvano disperate,in ogni direzione mentre urlavano,le macchine sbandavano pesantemente per evitare di essere schiacciati dal mostro,ed esso,alzava un piede per schiacciarmi,ma qualcosa,o meglio qualcuno,mi prese violentemente.I miei occhi erano serrati,mentre sentivo il suolo mancarmi sotto i piedi,ed i capelli,sbattermi sul viso,poi realizzai:stavo volando.Aprii di scatto gli occhi,ritrovandomi a pochi millimetri da un petto scolpito e muscoloso,coperto da una tuta verde chiaro.la lettera 'F' si presentavano sul suo petto,le sue braccia muscolose mi stringevano il bacino,per non farmi scivolare nel vuoto(non che mi fosse dispiaciuto).Ma non ebbi il coraggio di guardarlo,semplicemente appoggiai la guancia sul suo petto,inalando il suo profumo.Dopo poco,sentii di nuovo il terreno sotto i piedi,rivolsi lo sguardo ad essi,le mie vans piccole,di fronte a due enormi converse bianche.Mi sentii infimo,difronte ai suoi enormi piedi.
"Ehi,piccolo"la sua voce era estremamente roca.
Io non risposi per l'imbarazzo e lo shock.
"Stai bene,piccolo?"una mano grande,si poggiò sulla mia spalla,facendomi sussultare.
Alzai finalmente lo sguardo,incontrando due penetranti occhi verdi.il suo viso era coperto da una maschera verde scuro,ed i capelli,erano coperti da uno strano berretto di lana,nero.La sua bocca carnosa era incurvata in un piccolo sorriso.Lo guardai con le labbra schiuse per lo stupore,ma quando l'aria fredda mi travolse,mi guardai in torno,eravamo sul tetto di un grattacielo.
"Cos'è successo?"sussurrai appena.
"Io ti ho salvato"disse orgoglioso,flettendo i muscoli tonisci,da sotto la tuta.
"P-perchè non mi hai lasciato morire?"chiesi.
"Perchè io sono un super eroe,e gli eroi salvano la gente in pericolo"sorrise.
Quasi svenni,i suoi denti erano perfettamente bianchi,ed il sorriso magnifico,era contornati da due fossette adorabili.
"Ma io non sono una persona"mormorai.
"Giusta osservazione,tu sei un ragazzo carino"disse dolcemente,regalandomi un sorriso.
Barcollai leggermente all'indietro.
"T-tu non s-sei reale.I-io ti sto immaginando"mormorai scuotendo la testa più volte.
"Io sono vero"sorrise avvicinandosi leggermente.
"Non ti avvicinare!"urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
"Io sono malato!I-io ti sto immaginando"dissi.
Nel frattempo continuavo ad indietreggiare.
"Ehi,ehi attento!Guarda che cadi!"urlò ma era troppo tardi.
Mi sporsi troppo all'indietro,cadendo giù nel vuoto,accompagnato da un urlo soffocato.Tenni gli occhi aperti,per godermi la mia morte.Il ragazzo,si lanciò giù,il suo mantello giallo,svolazzava nell'aria,mentre prendeva la mia mano,cominciando a volare.Ben presto,mi ritrovai con la testa sul suo petto,mentre mi teneva a mo' di sposa.Poggiò i piedi al suolo,dopo un po' e li capii che eravamo tornati a terra.Mi poggiò a terra,facendomi toccare il suolo con i piedi,subito deglutii.
"C-chi sei?"chiesi flebilmente.
"Fireproof".
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SuperHuman(Larry)
FanficLouis Tomlinson,non credeva ai supereroi,era ateo,bipolare,schizofrenico e solitario.Odiava la sua vita,non faceva caso a nulla,ma quel giorno,capii che nemmeno la schizofrenia,avrebbe fatto apparire lui.