Capitolo 32

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I miei passi pesanti rimbombavano nella struttura.Louis mi aveva fatto davvero incazzare,ed ero altamente preoccupato.Quella stupida fabbrica era enormemente grande,ed io,da bravo coglione,ci ero andato da solo,senza ricordarmi la strada.Sbattei i pugni contro il muro per la rabbia,il mio respiro era pesante mentre fissavo la crepa su quel lurido muro grigio.Guardai la nocca colare sangue,la pulii sui pantaloni,prima di ricominciare a camminare.Feci una corsetta,quando vidi in lontananza la stanza con il cerchio rosso e la croce.Tirai la maniglia,ma era bloccata.
"Merda"mormorai.
Mi alzai sulle punte per guardare all'interno,ma era buio.
Poi uno schizzo di sangue,apparì sul vetro,facendomi sussultare.Mi spostai spaventato,mettendo poi una mano sul petto,per far calmare il battito cardiaco.Un urlo sordo si diffuse nell'edificio,rimbombando.Ebbi l'impulso di spaccare a testate la porta quando riconobbi la sua voce.
"Mi fai male"strillò,la sua voce tremava.
Presi la rincorsa,prima di tirare una forte spallata.
"Chi è?"chiese qualcuno.
"N-non importa,continua"sussurrò Louis,prima di sussultare.
"Louis!"urlai tirando un calcio potente alla porta.
"Vattene Harry"gemette.
"No!"urlai tirando un'altra spallata.
"Muoviti"disse piano Louis,ma io riuscii a sentirlo.
"Louis!Non farlo"urlai con tutta la voce che avevo,tirando altre spallate e calci assestati.
"Harry smettila"singhiozzò,e il mio cuore cedette.
"Non piangere piccolo"dissi piano,appoggiando il viso alla porta.
"H-harry"lo sentii singhiozzare.
"Sono qui fuori Louis,esci"sussurrai.
"È il suo destino!Lascialo andare!"urlò il diavolo.
"No!Non lo lascerò"urlai.
"Har-"sussurrò prima di urlare forte.
"Lou"urlai.
Tirai una forte spallata alla porta,un calcio,una spallata,alternandole.Con un ultimo colpo,essa si aprì,mostrando la stanza buia.Mi inoltrai nell'oscurità,tastando il muro,alla ricerca dell'interruttore della luce che non tardai a trovare.Lo spettacolo che mi trovai davanti,mi fece rivoltare lo stomaco.Louis era appeso al muro,scritte sataniche fatte con il suo sangue erano sparse per il muro,un paletto infilzato nel suo piccolo petto,i suoi occhi chiusi grondanti sangue.Le sue gambe erano sospese nel vuoto,le sue mani lungo i fianchi.M'inginocchiai a terra,non avevo nemmeno la forza di piangere.Gattonai fino alle sue gambe,stringendole sul mio petto.
"Louis"mormorai stringendo le sue gambe magre.
Sto sognando,vero?Mi chiesi mentalmente,strisciando la guancia sulla sua caviglia.
"Lou svegliati"surrussai.
"Lou,è ora di svegliarsi"sussurrai ancora,strattonandolo appena.
Louis"le sue gambe colavano sangue.
"Louis svegliati!"urlai,lasciando che le lacrime uscissero dai miei occhi.

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