War of Hormone|| Taekook

.19.

Era ormai il terzo giorno di permanenza nella grande e caotica Stoccarda per i due ragazzi; quel pomeriggio per il loro lavoro sarebbe stato determinante: avevano un incontro alla sede centrale tedesca affiliata alla Kim Corporation, per decretare se i risultati di vendita di quell'annata avessero complessivamente fruttato un buon guadagno. In caso contrario, non avrebbero potuto espandere il loro mercato fino a nuovo ordine, e sarebbero calati anche i profitti della sede principale a Seoul; Taehyung era comunque fiducioso: avevano lavorato egregiamente quell'anno, e si aspettava risultati stupefacenti dai suoi colleghi europei.
La macchina che li aveva scortati dall'hotel al grande palazzo parcheggiò proprio davanti all'ingresso; una grande porta in cristallo si ergeva davanti ai loro occhi. Con disinvoltura Taehyung fece il suo ingresso nell'azienda, seguito da Jungkook, che si sarebbe occupato di assisterlo anche oggi.
Trovarono un giovane uomo ad attenderli: era il tipico bel ragazzo europeo, con occhi azzurri magnetici e capelli biondo scuro. Fece un breve inchino e Taehyung rispose allo stesso modo, con un sorriso sincero sul volto.
"Friedrich, che piacere rivederti!" Esordì il maggiore, porgendogli la mano.
"Lo è anche per me, presidente Kim." Il ragazzo ricambiò la stretta, per poi porgere la mano a jungkook, che nel frattempo era rimasto in disparte con un timido sorriso sul volto.
"Oh, che sbadato. Lui è Jungkook, il mio segretario. Jungkook, questo è Friedrich, il vicedirettore amministrativo della Kim tedesca."
Il ragazzo dagli occhi azzurri gli sorrise con un certo interesse, e Jungkook resse il suo sguardo, trovandolo molto affascinante.
"Allora, prego, è il momento di iniziare." Li invitò a seguirli il giovane, portandoli verso una grande sala in cui era stato fatto allestire un grande proiettore. Tutti gli impiegati erano già disposti nelle loro sedute, e salutarono educatamente Taehyung, per poi dare ufficialmente inizio alla riunione.

"Buonasera a tutti voi, vi ringrazio per la vostra disponibilità a partecipare a questo incontro. Oggi è un giorno speciale per l'azienda; ci sono stati forniti i dati sui nostri proventi riguardanti l'anno 2018-2019, e mi farebbe piacere leggerli e confrontarli insieme a voi, oggi; sono molto fiducioso riguardo al lavoro che abbiamo svolto insieme, perciò mi aspetto grandi esiti. Prego, Jungkook, puoi proiettare il file."

Il ragazzo chiamato in causa si alzò dalla sua seduta e fece come richiesto: un grande diagramma si proiettò sul tendone bianco alle spalle di Taehyung; indicava tutti i lassi di tempo, dalle origini dell'azienda fino all'ultimo periodo, quello che avrebbero tenuto in considerazione quel giorno. Una grande linea svettante indicava quanto i loro guadagni fossero cresciuti durante quel breve arco temporale.

Taehyung analizzò un per uno i dati, fino ad annunciare la buona notizia che tutti aspettavano: la Kim aveva vinto su tutte le altre aziende su scala mondiale, ancora una volta.

Quando il proiettore si spense, era passata circa un'ora dall'inizio dell'assemblea: si risolse come al solito con una catena di applausi fieri e di strette di mano al giovane capo coreano, che si sentiva molto soddisfatto dei risultati ottenuti. I guadagni della Kim erano triplicati rispetto agli anni scorsi, e questo non poteva che essere un buonissimo segno.
Jungkook si alzò dalla sua seduta insieme a Friedrich, che era rimasto per tutto il tempo accanto a lui, chiarendogli, poco prima dell'inizio ufficiale dell'adunanza, qualche dettaglio in più sul loro lavoro in un coreano poco accurato, ma comunque comprensibile; il biondo per tutto il tempo restante era rimasto a fissarlo, ammaliato dai suoi tratti definiti.
Per questo, non appena abbandonò la sala insieme a lui e Taehyung per scortarli all'uscita, lo prese un attimo da parte, approfittando del fatto che il presidente si fosse fermato per rispondere ad una chiamata urgente.

"Non ho avuto l'occasione di presentarmi come dio comanda" disse il biondo rivolto a Jungkook 
"Sono Fredrich, vicedirettore dell'azienda tedesca, ma puoi chiamarmi Fred"
Preso leggermente alla sprovvista il minore abbozzò un piccolo sorriso timido e strinse la mando del ragazzo
"Sono Jungkook"