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Quella mattina Jungkook si era alzato abbastanza tardi -per lo meno per i suoi standard- e come al solito era solo a casa, dato che i genitori erano fuori tutto il giorno per lavoro.

Nel tavolo della cucina era già sistemata la sua colazione con un bigliettino accanto al pacco di biscotti che diceva "ben tornato amore mio, quando torniamo ci racconti tutto".

La sera prima, rientrato a casa, aveva solo detto che avevano anticipato il ritorno -così da evitarsi il quarto grado- e che era molto stanco.

Per evitare che i suoi pensieri potessero nuovamente mandarlo fuori di testa accese il televisore sperando che, la voce dei personaggi di quei programmi, zittissero i suoi numerosi pensieri.

Il sapore dolce amaro del caffè gli scivolò giù lungo la gola, mentre con lo sguardo poco interessato osservava le figure alla televisione muoversi.
Annoiato da quei programmi poco sensati cambiò canale, mettendo il telegiornale del paese.
"magari qualche notizia interessante riuscirà a distrarmi" pensò poggiando la guancia sul palmo della mano.

Dopo dieci minuti di notizie inutili si arrese e spense il televisore.
L'unica alternativa che aveva era una: Jimin.

Aveva bisogno di parlargli, in quel momento era l'unica persona di cui aveva davvero bisogno e che forse sarebbe riuscito a consolarlo e anche a distrarlo.

Sistemate le cose al loro posto il corvino salì le scale due alla volta incamminandosi poi verso la sua stanza; prese il telefono e, dopo aver selezionato il contatto di jimin premette sulla cornetta verde, dando inizio ad una chiamata.

"Waa kook! Da quanto tempo. Come mai questa chiamata inaspettata? Avete finito i preservativi?" disse la voce leggera dell'amico dall'altra parte del telefono.

La risata divertita del rosa fece apparire un piccolo sorriso al minore, che poi con un sospiro iniziò a parlare.

"Ei jimin..ehm..in realtà sono tornato prima. Ho b-bisogno di parlarti. Sei libero adesso?"Domandò con voce leggermente incrinata il corvino, sedendosi sul bracciolo del divano, e trattenendo le lacrime che stavano minacciando di uscire.

"Oh certo kook! Ci vediamo al solito posto?" chiese in risposta il rosa.

"Sì."

Dopo essersi salutati Jungkook si spostò dalla sua stanza al bagno, con l'intenzione di farsi una bella doccia fredda per svegliarsi e schiarirsi le idee.

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I due ragazzi erano seduti nel loro solito tavolino.

Jimin aveva preso un bubble tea alla pesca mentre Jungkook una semplice coca con ghiaccio.

Il corvino non riusciva a parlare, era come se avesse un blocco. Apriva la bocca per iniziare ma al posto delle parole uscivano solo una serie di sospiri.
Sapeva di potersi fidare di Jimin, non era quello a bloccarlo.
Il problema era dovuto al fatto che al solo pensiero del maggiore Jungkook si bloccava.

"Ei Kookie, mi stai facendo preoccupare"affermò ridacchiando il rosa sorseggiando il suo bubble tea.
Non ottenendo ancora nessuna risposta da parte del corvino il rosa si fece leggermente più serio.

"Kook cosa è successo? Perché sei così silenzioso? E perché sei tornato prima della fine della vacanza?" Continuò Jimin.

"È successo..è successo un casino con Taehyung. Lui m-" il corvino non finì la frase perché la sua voce fu rotta da un suo singhiozzo, che subito venne seguito da un secondo singhiozzo, dando inizio ad un pianto disperato da parte del corvino, che affondò la testa tra le sue mani.

War of Hormone|| Taekook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora