"Cazzo, Jimin, ti prego salvami." Disse Jungkook al telefono, con tono disperato.
"Gesù, Kook, sta' tranquillo! Andrà tutto alla perfezione." Lo tranquillizzò il maggiore.
Il moro dall'altro capo del telefono sospirò, sistemando un'ultima volta il colletto della sua camicia. Il giorno della cena con Taehyung era arrivato, e solo a pensare di doverlo presentare ai suoi genitori in meno di un'ora gli dava la nausea.
"Mi diserederanno, altroché. Ma come mi è venuto in mente di accettare..." mormorò il più piccolo, piagnucolando. Jimin rise e gli disse qualche altra parola di conforto, prima che Jungkook venisse chiamato da sua madre, dalla cucina.
"Jimin, ci sentiamo dopo. Sempre che a fine serata sia ancora vivo e vegeto. Ti voglio bene." Lo salutò Jungkook, per poi chiudere e camminare in direzione di sua madre.
"Sì, mamma?" Disse, prendendo posto su uno sgabello davanti all'isola della cucina.
Sua madre indossava un vestito elegante ed una stola a coprirle le spalle, coi capelli raccolti in uno chignon.
"Aiutami a portare il cibo in tavola. A che ora arriva il tuo ragazzo, tesoro?" Chiese, con un sorriso.
Jungkook arrossì ed aprì la bocca per rispondere, ma rimase in silenzio per qualche istante. Non si era ancora abituato a sentire che Taehyung fosse effettivamente il suo ragazzo, e solo pensarci faceva liberare migliaia di farfalle nel suo stomaco vuoto.
"Ehm... arriverà tra mezz'ora circa, penso." La informò, per poi prendere alcune ciotole contenenti diverse pietanze e portarle verso la sala da pranzo, disponendole in maniera ordinata sul tavolo.
Sua madre aveva cucinato migliaia di cose: dal kimchi, al bulgogi, al jajangmyeon... insomma, tutto quel cibo avrebbe potuto sfamare un intero esercito.Nel giro di una ventina di minuti i due finirono di preparare, ed il padre di Jungkook scese a tavola, anche lui vestito in maniera formale. Jungkook era nella più totale trepidazione. Se avesse potuto, avrebbe fermato il tempo proprio in quell'istante e sarebbe scappato via pur di non affrontare la realtà. In fondo sapeva bene che niente di male sarebbe potuto succedere, insomma, era la sua vita e lui ne avrebbe in ogni caso fatto quello che voleva, ma sperava che i suoi genitori accettassero la sua relazione con il suo ex capo senza fare troppe domande, limitandosi solo a supportarli.
Il campanello suonò e Jungkook restò fermo sul posto, con le gocce di sudore che minacciavano di scendere dalla sua fronte a causa dell'ansia.
"Vado io." Disse dopo un po', e prese un respiro profondo prima di incamminarsi verso la porta.
Abbassò la maniglia e si trovò davanti Taehyung, in tutto il suo splendore, con una camicia nera leggermente aperta sul petto e tra le mani un mazzo di rose ed una bottiglia di vino, sicuramente molto, troppo costoso.
"Ciao, amore." Gli disse, con un sorriso sghembo, per poi sporgersi e lasciargli un bacio sulle labbra.
"Ciao..." rispose semplicemente il minore, prendendo i regali dalle sue mani ed invitandolo ad entrare.
"Rilassati, piccolo..." gli sussurrò all'orecchio, nel tragitto verso la sala in cui avrebbero cenato tutti insieme.
"Come posso rilassarmi?" Chiese nervoso il minore.
Si bloccò davanti alla porta chiusa della cucina e con sguardo stressato e nervoso guardò il maggiore.
"È stata una pessima idea Taehyung. Appena i miei sapranno che sto con il mio capo mi cacceranno via di casa"
Vedere il minore in preda all'agitazione fece ridere il maggiore.
"Jungkook stai tranquillo dai, sono i tuoi genitori, capiranno e accetteranno che stai con il tuo capo. Poi non è nulla di male, tante relazioni sono formate da un capo e un segretario del capo"

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War of Hormone|| Taekook
FanfictionDove Jungkook, ragazzo che frequenta l'ultimo anno di liceo, per il progetto alternanza scuola-lavoro si ritrova a fare l'assistente al giovane capo della compagnia Kim Corporation, Kim Taehyung ||Comprende capitoli Yoonmin|| ⚠️sono presenti scene s...