Appena entrai in camera mi buttai sul letto in pensiero, le lacrime rigavano per la terza volta il mio viso. Mi alzai e andavi verso la sedia che era posta davanti alla finestra. Presi il mazzo di fiori e mi accasciai a terra, stringendolo forte a me. Cosa mi stava succedendo, no ero in me, stavo perdendo il controllo di me stessa.
Vicino a fiori c'era attaccato un bigliettino.
"Sai dove trovarmi se vuoi parlarne"Perché adesso si sta comportando in quel modo, lui era il menefreghismo in persona. Cosa dovevo fare? Andare o non andare?
Guardai ancora quei fiori e sorrisi al fatto che all'interno c'era una rosa al centro, cosa mi stava facendo quell'uomo non lo so.
Presi coraggio e mi avvicinai alla sua porta, feci un respiro profondo ed entrai.
"Hai letto il bigliettino per essere qui. Ora mi spieghi perché piangi?"
"Tu non sei così, tu sei l'odio, tu sei il menefreghismo in persona. Perché adesso ti comporti in questo modo"
Quasi urlai dal dolore che stavo provando, i miei occhi erano sempre più carichi di lacrime pronte a uscire fuori.
"Tu mi fai perdere la testa, ai tuoi tocchi rabbrividisco, ti tengo vicina e il mio cuore batte a mille. In questo momento credo che stia parlando il mio cuore, ormai la mia testa si è fatta fottere... Cosa mi stai combinando? Me lo sto chiedendo anch'io"
Le sue braccia erano posate ai lati del letto mentre io ero seduta su di esso e Michael in ginocchio di fronte a me.Non riuscivo a spiccare parola, mi bloccai a ciò che lui aveva detto. D'improvviso mi alzai e corsi verso la porta, ma venni bloccata contro di essi.
"Stavolta non scappi."
Disse bloccandomi tra la porta e il suo corpo che aderiva al mio. Rabbrividii di colpo a quel contato, tanto che feci sbattere la testa contro la porta e chiusi gli occhi.Si avvicinò lentamente al mio collo che iniziò a baciare con molta lentezza, come se avesse paura di farlo. Abbassai la testa e feci raggiungere le sue labbra alle mie, iniziò a baciarmi con molta lentezza, prese le mie braccia e se le portò al suo collo, qualcosa mi impediva di fermarlo, mi impediva di andare via.
Le sue mani si posarono sulle mie spalle e mi tolse la mia giacca di jeans che avevo addosso per poi farla cadere a terra, buttai la testa all'indietro quando sentii le sue mani toccarmi la schiena. Prese l'occasione per ribaciarmi il collo per poi guardarmi.
"Cosa mi sta succedendo..."
Dissi senza mai staccare i miei occhi dai suoi.
"Non lo so, nemmeno io capisco più cosa mi sta succedendo"Stava per ribaciarmi quando alla porta iniziarono a bussare.
"Michael ti prego apri sono James, è importante"
Si staccò da me, presi di fretta la mia giacca e appena James mi vide io scappai via nella mia stanza, chiusi la porta e buttai a terra la giacca. Cosa è successo, non riesco più a capire niente.Pov's James
"Cosa è successo qui dentro"
Dissi divertito dalla cosa.
"Oh James piantala, non è successo niente, le ho solo detto scusa per ciò che era successo sul set. Oggi"
"Oh andiamo lo so che stai mentendo, Michael cosa hai combinato, il suo rossetto era tutto sbavato"
Beh li avevo sgamati, ma volevo saperlo per davvero.
"Ok, si ci siamo baciati, contento? Ora cosa vuoi?"
"Io e Jonathan ci siamo messi insieme"
"È una notizia stupenda, davvero congratulazioni"Pov's Lena
Mi rigiravo e rigiravo nel letto, non riuscivo a prendere sonno, non smettevo di pensare a cosa fosse successo.
Mi alzai dal letto e uscii fuori al balcone della stanza, notai che i balconi erano collegati e subito vidi che c'era qualcuno affacciato. Era Michael...
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The Way You Make Me Feel | Fanfiction
FanficLena, una semplice ragazza del Canada si trasferisce nella città di Los Angeles per via dei genitori costretti a spostarsi per lavoro, non saranno quasi mai presenti nella vita della ragazza proprio perché il lavoro li porta a spostarsi continuament...