24. "LO CAPISCI CHE..."

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"Adesso basta, non è possibile che tu continui a scappare dai sentimenti, Lena cazzo riprenditi. La cosa mi sa facendo imbestialire come non mai. Ho cercato di trattenermi più volte ma questo tuo modo di fare mi sta davvero facendo innervosire. O la smetti di scappare e ammetti ciò che provi, o puoi continuare a scappare ma non ti correrò per sempre dietro"

Alle sue parole mi pietrificai, mi sentii come un pugno nello stomaco, le sue parole mi avevano colpita così profondamente che le lacrime iniziarono ad uscire senza che me ne accorsi.
"Tu non capisci quanto sia difficile per me ammettere le cose. Vabene non vorrai più rincorrermi? Ok, da questo momento in poi trovati da solo i vestiti e sistemati da solo."
Uscii sbattendo la porta, l'intero staff e i fotografi mi guardarono sorpresi, avevano sentito molto probabilmente le mie urla e le sue.

La loro visione mi bloccò, rimasi ferma finché non uscì di nuovo Michael, ripresi a camminare ma mi tirò a se per un braccio.
"Adesso guardami negli occhi e dimmi che non mi ami..."
Non ce la facevo, non riuscivo a guardarlo, la sua presa diventava sempre più forte. Aveva ragione, non potevo scappare per sempre ma per me era difficile.
"LENA GUARDAMI E DIMMI CHE NON MI AMI."
"CAZZO LO CAPISCI CHE TI AMO, COSA CAZZO MI HAI COMBINATO NON LO SO, TI ODIAVO A MORTE E ADESSO TI AMO DA MORIRE, CRISTO MICHAEL NON CI VOLEVA TANTO A CAPIRLO."
Risposi piangendo, lo avevo fatto, gli avevo confessato che lo amavo, in quel momento era un mix tra amore e odio. Volevo andare via, troppe persone ci stavano guardando e continuavano a farlo.

Stavo per andarmene quando mi bloccò e mi tirò a se tanto da bloccarmi al suo corpo. Senza dire nulla le sue labbra si catapultarono sulle mie, quel momento mi sentii in paradiso, le sue labbra che si movevano lentamente sulle mie, la sua lingua che ballava con la mia. Non mi aveva mai baciato così , per tutte le volte che l'ha fatto di nascosto questo è sicuramente migliore di quelli. Il nostro primo bacio in assoluto.

Si staccò da me e mi guardò negli occhi, provai un senso di imbarazzo quando la gente intorno a noi iniziò ad applaudire.
Dopo una decina di minuti ritornammo a lavoro. Ritornai nel camerino per preparalo, stavo aspettando che arrivasse e poi vidi la porta aprirsi.
Il suo sorriso mi incantava e adesso vederlo sorridere per me mi faceva morire, in senso buono.
"Finalmente ci siamo riusciti a dichiararci eh signorina Jhonson."
"Frena, ancora non realizzo ciò che è successo. Sai quanto è stato difficile per me e adesso mi ci vuole del tempo per abituarmi."
A quelle parole lo vidi rattristarsi.
"Che hai adesso...?"
"Ci vorrà del tempo."
"Si ma ciò non significa che mi impedisca di darti tanti baci."
Risposi posando le mie braccia intorno al suo collo.
"Dai siediti che dobbiamo finire."

Si sedette sulla poltrona e io iniziai il mio lavoro finché non lo sentii tirarmi e facendomi sedere sulle sue gambe.
"Sei ancora troppo debole, almeno così sei seduta e non ti stanchi"
"Non è che l'ho hai fatto solo perché volevi che io mi avvicinassi di più a te."
Dissi per poi prendere la matita e passarla al contorno dei suoi occhi.

Non sapevo ancora con precisione cosa fosse successo, o meglio ancora non lo realizzavo.

The Way You Make Me Feel | FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora