Cap.3

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Mi alzai abbastanza presto, per la seconda volta nella mia vita. Di solito non sono molto mattiniera... anzi per niente, ma oggi volevo esplorare un po' la mia nuova scuola. Lo so che oggi ce la faranno visitare per intero, ma le cose più belle le tralasciano; come ad esempio le stanze degli altri alunni, infatti Noemi mi voleva far conoscere i suoi amici.... sottolineo amic"i".

Quindi ci vestimmo in fretta, uscimmo dal nostro palazzo e attraversammo il cortile di corsa. Il sole stava tramontando e tingeva tutto ciò che vedevo in sfumature diverse di arancione, era uno spettacolo che solo alcuni riescono ad apprezzare. Le foglie degli alberi si muovevano lentamente a causa di un leggero vento che soffiava gelido in quella giornata di autunno. Adoro questa stagione, tutto il bosco si tinge di tantissimi colori e, anche se fa freddo, si riescono a fare lunghe passeggiate nella foresta calpestando un terreno colorato dalle foglie appena cadute.

Mentre ammiravo il paesaggio arrivammo al dormitorio maschile. Era un palazzo gemello al nostro, alto e bianco con una finestra per stanza. Molti scuri erano chiusi, ma mi accorsi che alcune persone ci stavano osservando con un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia. Fecero un cenno a Noemi e così lei comincio ad arrampicarsi sul palazzo piantando le unghie affilate e resistenti nel muro. Non era molto aggraziata ma nonostante ciò sembrava ancora una bambolina come il giorni prima. Arrivata in cima mi fece cenno di salire.

Questa era pazza! Di sicuro non avevo intenzione di salire come lei! Erano almeno 10 metri!

Però dopo che mi supplicò( parecchie volte) decisi di salire a modo mio... mi arrampicai con molta agilità e velocità sui cornicioni grigi delle finestre... Arrivai in cima in un batter d'occhio, non era stato poi così difficile e riuscii a farlo in modo aggraziato come solo noi vampiri sappiamo fare.

Appena entrai dalla finestra tutti mi fissarono come se avessero appena visto un mostro.... aspettate... io sono un mostro... diciamo come se avessero visto un famtasma... ok così va meglo.

"Non preoccupatevi, lei è una amica. Non è come tutte quelle altre sanguis...em... vampiri" disse Noemi un po' imbarazzata. Gli si tinsero immediatamente le guance di rosso ma io gli dissi facendogli l'occhiolino.

"Non preoccuparti anch'io le chiamo sanguisughe".

Tutti mi guardarono male ma subito mi affrettai ad aggiungere" non mi sembra un dispregiativo... ok forse lo è ma li chiamo così solo perchè non mi piace il loro modo di fare troppo calmo e noioso" adesso eravamo in due con le guance rosse dal l'imbarazzo." Ad ogni modo io sono Elis"

Si presentarono tutti, uno ad uno. Il cagnolone alto, biondo e con gli occhi chiari si chiamava Lucas e fu il primo a presentarsi. Aveva addosso una maglia nera degli ac/dc e un paio di jeans strappati come dettava la moda a quei tempi. Un ragazzo si alzò dal letto su cui era seduto e si presentò con il nome di William. Era di statura media ed era bruno con gli occhi scuri. Portava braghette corte da montagna e una semplice maglia verde. Il terzo e l'ultimo ragazzo non si avvicinò era a petto nudo, e subito arrossii notando i suoi addominali scolpiti. Portava solamente dei pantaloni da ginnastica grigi in tinta con i suoi occhi e aveva i capelli tagliati a spazzola. Lui invece di stringermi la mano come gli altri mi disse solo" Jake, mi chiamo Jake" e mi studiò dalla testa ai piedi.

Mi accorsi subito di avere sia sete che fame, così incitai gli altri a portarmi in mensa. Loro acconsentirono. Sapete, noi vampiri per sopravvivere abbiamo bisogno di sangue, ma se vogliamo restare in forze al cento per cento dobbiamo mangiare qualcosa. Ai vampiri normalmente basta fare colazione e sono sazi per tutto il giorno( o notte?), io stranamente devo mangiare tre pasti al giorno sennò mi brontola lo stomaco e lo odio.

Quando entrai in mensa notai che i lupi e i vampiri si tenevano l'uno a distanza dall'altro, e quando mi videro insieme ai mannari, tutti si girarono e ci guardarono perplessi. Con le guance in fiamme mi diressi al banco del cibo e presi una bella porzione di pancake e un'aranciata. Mi sedetti al tavolo con loro, ma immediatamente un lupo si alzò e guardandomj negli occhi mi disse " bene bene sanguisuga, che ci fai qui? Ti servono gli occhiali per vedere che i tuoi amichetti sono dall'altra parte o magari vuoi che te li faccia vedere io?" detto ciò si avvicinò cercando di afferrarmi il volto, ma ovviamente io fui più veloce di lui. Gli afferrai il polso e glielo torsi sussurrandogli " a cuccia cagnolone... cosa credi di fare?? Sappi che ho vissuto tutta la vita con uno come te in casa e di sicuro ho imparato i suoi, nonché i tuoi, punti deboli... e non ho paura di sfruttarli!" E così dicendo lo lasciai andare ma lui non si arrese e mi saltò addosso. Rotolammo entrambi per terra, ma feci in modo di atterrare esattamente sopra di lui e di immobilizzarli le braccia "attento, potresti farti male" gli dissi con fare minaccioso e lui di tutta risposta tramutò il proprio viso in un muso da lupo. A quel punto cominciò a cercare di mordermi. Il suo pelo era di colore scuro e dai tratti somatici capii che doveva essere del secondo o terzo anno. Le sue zanne erano bianchissime e affilate, ma leggermente consumate, segno di numerose risse.

Riuscì a mordermi e a quel punto feci qualcosa di decisamente inaspettato: ringhiai.

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