Cap.30

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I lupi si fiondarono contro i cacciatori e io dopo un attimo, quando mi accertai che tutti partecipassero allo scontro, li seguii.

Un uomo mi corse incontro e cominciò a spararmi con il suo MP7, ma io infuriata più che mai e con l'adrenalina nelle vene, schivai prontamente i proiettili spostandomi con una velocità impressionante. L'uomo rimase a bocca aperta, e io lo imitai... non sapevo di poterlo fare. Scossi la testa per scacciare il pensiero. Mi sarei meravigliata più tardi... era ora di uccidere.

Mi scagliai contro il cacciatore. Lui alzò la sua arma, ma io gli lanciai del fuoco e gli bruciai la mano facendogli cadere il gioiellino. Lo presi in mano... che c'è? Ve lo ho detto che mi piace approfittare delle occasioni! e poi era carico... comunque mirai dritto al cuore, e sparai. Fu una liberazione, voi non avete idea di quanto mi abbia ricaricato quel colpo... mi girai di scatto sentendo dei passi... si lo so, eravamo in mezzo ad una battaglia e io tra le urla, gli spari e i ringhi avevo distinto dei passi che si avvicinavano a me. Sono un vampiro, okey?

Ci avevo azzeccato, infatti un uomo, sulla trentina, si stava avvicinando a passo svelto verso di me urlando in una lingua a me sconosciuta. Sembrava un kamikaze, con l'unica differenza che non era una bomba a portarlo alla morte ma un dannato coltello che teneva stretto in pugno; infatti lo scartai a sinistra e gli balzai sulla schiena strangolandolo con un braccio mentre con l'altro gli rubavo il coltello, o meglio, la sciabola.
Gli taglia di netto la gola e del sangue mi sporcò il mio bel vestito nero.

«ah.. Ma che cavolo! era l'unico vestito che avevo!» era incredibile che fossi così tranquilla e che prendessi così alla leggera una guerriglia, ma ormai mi conoscete... io sono così.

«attenta alle spalle!» mi urlò Bumer

Mi mossi appena in tempo: un uomo inciampò e cadde difronte ai miei piedi. Mi misi a ridere "è questo il meglio che ha Mare?" era incredibile.

L'uomo si alzò facendo leva su un braccio "no, il meglio è riservato per ultimo" sogghignò lui a fatica. Evidentemente aveva fatto una caduta drastica, visto che fare una flessione gli costava così tanti sforzi.

"Beh, almeno sei sincero" ribadii io di rimando, e così facendo, alzai il mio (tra virgolette) MP7 e glielo puntai alla tempia "ultime parole?"

Lui mi guardò e sorrise "lunga vita a Mare" e detto ciò sparai.

«non male cinque morti in un giorno» disse Bumer sogghignando

«a dir la verità sei... ma non è importante» lui mi guardò con aria complice mentre pugnalava con un coltellino svizzero il petto di un uomo alto e muscoloso. Se contava di combattere con quello ci sarebbe stato da divertirsi.

Continuai la battaglia molto tranquillamente sgozzando un paio di uomini e sparando a qualcuno. Amavo quel l'arma, ma mi sarebbe piaciuto di più usare le mie armette che custodivo in macchina. Comunque quello avevo, e di quello mi sarei accontentata. Mi guardai intorno: i morti erano solo umani, per mia fortuna. Non volevo partire con un branco composto da quattro gatti... cani... lupi... si vabbeh, quello che è.

I miei pensieri furono interrotti da una voce che mi chiamava a squarcia gola "Elis!" Era Bumer! Non riusciva a starsene buono almeno per un minuto?

Mi girai cercandolo con gli occhi, e eccolo li: era tra le braccia di quel vecchietto che lo stava per giustiziare, svenuto. Roteai gli occhi stufa di soccorrerlo, ma in realtà ero spaventata da quello che gli poteva capitare. Davanti al nemico bisogna sempre essere vigili, ma soprattutto bisogna fargli credere che si abbia la situazione sotto controllo. Infatti i suoi occhi grigi mi guardarono e lo vidi infuriarsi di più. Sparì dietro il portone in fondo alla stanza, e io in preda al panico lo seguii. Se osava torcere un capello a quel maledetto vampiro gli avrei fatto patire le pene dell'inferno.

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