Cap.5

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La porta dell'ufficio si aprì da sola molto lentamente... era abbastanza inquietante... a peggiorare la scena c'era un uomo seduto di spalle su una sedia nera.

L'uomo si girò, e sotto la luce lunare riuscii a vedere il suo viso. Era alquanto pallido, quindi arrivai velocemente alla conclusione che fosse un vampiro; inoltre aveva in mano un calice di cristallo attraverso il quale si riusciva a intravedere un liquido rosso e denso.

"Si?" chiese l'uomo con una voce tanto bassa che mi fece venire i brividi.

"Questa ragazza è una mezz..." il licantropo non fece in tempo a finire la frase che subito l'uomo lo interruppe "Mezzosangue, questo lo so. Si sente dalla puzza" mormorò con un pizzico di disprezzo.

"Ehi" merda! Non volevo dirlo così forte. Tutti si girarono guardandomi storto...."Non intrometterti" mi sussurrò in un orecchio il licantropo che aveva appena parlato con una voce calda e rassicurante "Meglio per te se non lo vedi arrabbiato"E mi fece l'occhiolino.

"Questa ragazzina è... insomma..." Disse all'uomo balbettando "nel test è risultata appartenente sia all'aria, sia...all'acqua"

L'uomo spalancò gli occhi e quasi si strozzo con il sangue. Una piccola goccia cadde dai suoi canini disegnando una striscia rossa fino alla fine del suo mento. Il rosso spiccava in maniera impressionante dal suo viso bianco facendo sembrare l'uomo ancora più pallido.

"No... Non è possibile.... È da almeno... quanto? 200 anni? Che non nasce una günj" aveva uno scintillio negli occhi. Lo associai alla sorpresa di ciò che aveva davanti, anche se non sapevo cosa fosse un günj.

"Cioè?" chiesi io all'uomo che probabilmente, da come tutti gli parlavano, era il preside.

La sua espressione mutò in seria e mi fissò con i suoi occhi rosso sangue.

"Signorina White, la prego di non interrompere le mie riflessioni" Sbraitò.

"Scusi se le chiedo cosa sono!" Ma come si permetteva? Avrò il diritto di sapere! La rabbia cominciava a salirmi... sentii gli occhi diventarmi rossi (è effetto dei vampiri, invece di diventarci le guance rosse, gli occhi si tingono di sangue)

"Non osi arrabbiarsi con me!"

"Non sono arrabbiata!" si lo ero, però non potevo dirglielo in faccia anche se lo sapeva benissimo giacché i miei occhi saranno stati infuocati..

"Voglio solamente spiegazioni"gli dissi abbassando la testa, non per dargliela vinta, ma perché se avessi continuato a guardare la sua faccetta seria avrei potuto staccargli il suo maledetto collo e lanciarglielo in pasto a corvi.

"Non ho intenzione di essere il suo dizionario signorina. E ora vada prima che le stacchi i suoi occhietti rossi."

Rimasi impietrita... ma cosa gli passa per la testa a quel maledetto succhiasangue? Ma che problemi ha?

Mi girai e senza degnarlo di un saluto aprii la porta, ma prima che potessi uscire mi si piazzò davanti. Mi presi un colpo e saltai sul posto per lo spavento.

Una mano bianca e fragile mi prese per il collo fino a farmi sfiorare il pavimento con le punta dei piedi. Ok forse non era così fragile.

"Non osi comportarsi così cara signorina"

"Non ho paura di lei" urlai. Visto che i vampiri non devono respirare gridai così forte che alcuni ragazzi mi sentirono dalla sala comune e vennero a vedere ciò che accadeva.

Tutti ci guardarono con gli occhi spalancati.

Il preside vedendo così tanti alunni mi lasciò cadere e io mi accasciai a terra.

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