Cap.26

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Appena fummo entrati un uomo alto e con delle spalle larghissime, si frappose tra noi e la sala da ballo. Con una voce gutturale disse "biglietto" e solo pronunciando quella parola Blake si irrigidì sotto di me.

Alzando gli occhi al cielo, tirai fuori un biglietto da... beh era un posto segreto... e lo porsi al buttafuori. Questo lo prese lo esaminò e alzò una sopracciglia "io conosco Frey, ma voi due non vi ho mai visto"

Mi irrigidii anch'io. Saremmo finiti in guai seri... Già mi immaginavo le fruste uncinate che schioccavano sulla mia pelle nuda producendo schizzi di sangue e ore di agonia continua. O forse mi avrebbero ucciso subito per sbarazzarsi della Günj al più presto? O magari mi avrebbero torturato finché non gli avessi rivelato la sede del consiglio...

"Allora!" alzò la voce "chi siete? volete essere buttati fuori a calci?" Mi trattenni a stendo da scoppiare a ridergli in faccia... non sapeva con chi aveva a che fare, e forse era meglio così. Sentii Blake deglutire rumorosamente.
Intanto che pensavo ad una risposta che non ci avrebbe consegnato un biglietto di sola andata all'inferno, una coppia di giovani ragazzi molto alti accompagnati dai genitori ci superò. Erano tutti e quattro stupendi e della mia età. Si voltarono entrambi a guardarmi e per poco non gli feci un gestaccio. Chissà quanti vampiri avevano già ucciso.. e se ne andavano in giro a sbavare dietro ad una ragazza qualsiasi, anzi no, ad una vampira!e li mi venne in mente un'idea.

"Lui è suo figlio e io la consorte... spero che non le dispiaccia se ci siamo sostituiti a lui..." incrociai le dita dei piedi sperando che ci cascasse. Era stupido pensare che non ci avrebbe chiesto carte di identità, o robe simili. Ma tentar non nuoce, giusto?

Infatti lui non mi deluse
"Oh, certo che no" e detto questo ci lasciò passare. Tirai un sospiro di sollievo insieme a Blake che non aveva respirato per tutto il tempo.

"Ce la siamo vista brutta... ho bisogno di mangiare qualcosa" mi disse lui e io in tutta risposta gli tirai un pugno scherzoso sulla spalla

"Ti pare il momento di metterti a mangiare?" mi misi a ridere "pensi solo a quello..."

Lui mi lanciò uno sguardo da cucciolo bastonato "ti prego... ti prego mia alfa" disse piagnucolando "daltronde mi hai fatto vomitare la cena... è il minimo!"

Feci roteare gli occhi "e va bene... io vado in giro in cerca di Bumer"
Mi voltai e me ne andai. Intorno a me danzavano coppie di cacciatori, che si muovevano in sincronia perfetta: quando qualcuno si voltava, tutti lo imitavano... mi fecero venire in mente le lezioni di ginnastica con i mannari, dove la classe sembrava un corpo unico, dove tutti si muovevano all'unisono, dove ogni individuo sapeva esattamente la mossa successiva degli altri.

La sala era molto ampia e riccamente abbellita: c'era un palco su cui suonava l'orchestra e sulla pista da ballo svolazzavano gonne e vestiti di tutti i tipi e colori, rendendo l'atmosfera più allegra rispetto ai noiosissimi smoking, anche se pur sexy, degli uomini.
Se non avessi saputo che quelli erano cacciatori, mi sarebbe sembrato tutto molto affascinante, ma io vedevo solo la camera delle torture di Frey e il suo ufficio... ovunque mi girassi mi immaginavo quegli uomini armati fino ai denti, ma poi mi ricordai che l'unica armata dovevo essere io insieme a Blake... «spero» pensai.

«Bumer!» gli inviai quasi urlando «dove sei!?»
Niente. Dovevo essere troppo lontana. mi avvicinai sempre di più alla fine della sala dove si erigeva un portone enorme. Ci avrei scommesso qualsiasi cosa che Bumer si trovava dietro di esso.

Riprovai a contattarlo, ma non ricevetti nessuna risposta... mi stavo cominciando a preoccupare. Se mi ero sbagliata? Se non fosse stato qui?

Al diavolo tutto! dovevo solo cercare. Ormai ero a circa venti metri dal fondo della sala... Un uomo mi si piazzò davanti "dove credi di andare?" chiese impaziente

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