Cap.24

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La casa, perdon, la villa era enorme: era in stile barocco, con un edificio principale al centro e altri due sui lati posti leggermente più in dietro rispetto al primo. Aveva tre piani, e penso, una cantina. Una Porsche 911 GT3 bianca e una Ferrari 458 spider rossa erano parcheggiate sul vialetto d'entrata, questo era di porfido e intorno ad esso c'era una distesa di erba perfetta: era di un verde uniforme e ogni singolo filo era uguale agli altri.

Vidi una figura che sistemava un cespuglio di rose... il giardiniere ovviamente... ovviamente chi non si può permettere un giardiniere? di sicuro uno con un auto di lusso si.

Comunque avanzammo verso la casa, con un atteggiamento spavaldo per non insospettire nessuno. Appena arrivati all'entrata, mi venne in mente una cosa
"Le chiavi! perché non abbiamo aspettato che entrasse in casa?" chiesi a Blake arrabbiata.

"Non guardare me! non sono io quella che è saltata giù dal tetto della macchina stordendo il proprietario!"

"Quante storie!" Manco lo avessi ammazzato! adesso che ci pensavo... Forse era meglio ucciderlo? cioè lui mi avrebbe ucciso, forse anch'io dovevo farlo. Ci avrei pensato dopo.

"Vediamo se c'è una porta sul retro" suggerì.

Camminammo intorno alla casa, e quando arrivammo sul retro mi cadde la mascella "mi prende in giro? una piscina! Ma quanto cavolo si guadagna a fare il cacciatore!?" ero sbalordita.

"A quanto pare tanto" disse con tristezza in volto

"Cosa c'è?" chiesi avvicinandomi a lui e prendendogli il viso tra le mani

Lui mi spinse via e si girò "niente, troviamo quel cavolo di invito e andiamocene..."

Perplessa e offesa mi avvicinai alla porta-finestra e provai ad aprirla. Questa cominciò a scorrere senza problemi. «perfetto» pensai.

Entrammo di soppiatto e ci ritrovammo nel bel mezzo di un salotto con tv a schermo piatto, ovviamente.
La casa era principalmente in legno antico, con ritratti, o quadri in generale, su ogni parete.

"Io vado di sopra, tu cerca qua" lui annuì ma non disse niente. Ma cosa aveva? Sembrava quasi che fosse caduto in oblio di tristezza e solitudine. Aveva gli occhi persi nel vuoto... Decisi di non pensarci subito, infatti mi avviai su per le scale.

Setacciai ogni singola camera non preoccupandomi dell'ordine in cui lasciavo le cose. Tirai fuori ogni cassetto e li svuotai per terra. «ci vorrà un bel po' a rimettere tutto a posto» mi dissi sghignazzando. Rebaltai i letti, e fidatevi, c'è ne erano a bizzeffe! Controllai i porta gioielli e dovetti scassinare una cassaforte. Questa era piena, ma dico piena, di mazzette di soldi. Non resistetti alla tentazione, mi infilai un po' di soldi in tasca... di sicuro non si sarebbe accorto di qualche migliaia di euro in meno... credo.

Comunque a parte i soldi non trovai quel cavolo di invito. salii al piano superiore. Aveva il soffitto un po' più basso, ci passavo a pelo. C'era solo una porta, in fondo ad un lungo corridoio buio. Avanzai con tutti i sensi, sia da vampiro che da lupo, allerta. Camminai lentamente e quando arrivai, aprii la porta... questa però era chiusa a chiave, quindi presi uno slancio e con un calcio la buttai giù. Quando vidi l'interno caddi sulle ginocchia in preda ai conati di vomito. Lacrime calde mi solcarono le guance «chi può fare una cosa simile? solo un mostro!» urlai dentro di me. Mi rialzai e indietreggiai lentamente. poi mi fiondai giù per le scale in cerca di Blake. Lo trovai in cucina. Appena mi vide un alone di perplessità gli comparve sul volto "cosa è successo?" chiese preoccupato.

Io mi avvicinai a lui lentamente, e fra lacrime amare, mi gettai fra le sue braccia ormai stremata. Lui si irrigidì ma poi mi avvolse con dolcezza "Elis... cosa è successo?" mi ridomandò con dolcezza sussurrando.

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