Cap.18

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E ora cosa potevamo fare? eravamo intrappolati in una stanza senza uscite, e per di più loro avevano delle pistole!
Sentivo che era giunta la mia ora... sentivo l'ansia salire sempre di più... sentivo il mio cuore in gola per l'agitazione! Iniziai a camminare su e giù per la stanza, per allentare la tensione <sono al sicuro> mi dicevo, <ci sono fuori Flin e Gabe, e loro sono in gamba> cercavo di convincere me stessa che non sarei stata in pericolo, ma poi mi bloccai.

Flin e Gabe erano fuori! come potevo essere così egoista da non averci pensato? Si faranno ammazzare!

Lanciai un'occhiata preoccupata a Bumer "cosa facciamo? come aiutiamo gli altri?" dissi frettolosamente con angoscia.

"Calmati ora..." sbuffò. Calmarmi? Calmarmi! fuori c'erano quattro pazze che volevano uccidermi e io dovevo calmarmi?

"Ma sei impazzito? non ti preoccupi per Flin, Gabe .... tuo padre!" lui mi guardò storto

"Cosa vuoi che faccia? che esca e di conseguenza che ti metta in pericolo? no grazie, il futuro del regno è nelle tue mani, e di certo non sarò io il responsabile della tua morte!" sbraitò urlando. Vedevo che era terrorizzato, forse non terrorizzato, forse preoccupato. Dovevo uscire di li e combattere per la mia vita, per i miei amici e per Bumer. Mi faceva una enorme pena vederlo così intimidito... mi dispiacevo per lui.

Gli andai in contro. Più mi avvicinavo più notavo la sua preoccupazione: aveva la fronte corrugata, guardava il pavimento e alcune gocce di sudore gli rigavano il viso.

"Apri bene le orecchie" dissi con un tono più duro di quello che avevo intenzione di utilizzare "adesso tu ti tranquillizzi, e muovi il tuo culo fuori da questa cavolo di stanza! Non permetterò a nessuno, e men che meno a quattro zingarette da quattro soldi che pensano di poter andare in giro a uccidere vampiri come se fossero solo scarafaggi da schiacciare, di uccidere me o i miei amici!" ero fuori di me, ma lui non fece una piega: restò fermo nella stessa posizione durante tutto il discorso. Era più preoccupato di quanto pensassi.

Dovevo fare qualcosa... gli presi le mani e le strinsi, per cercare di tranquillizzarlo "senti, riesco a badare a me stessa..." Sospirai "ti prego, aprì quella porta e andiamo ad aiutare"

Lui alzò gli occhi e quando incrociarono i miei, lui sorrise. In quel preciso istante, sentii un brivido lungo la schiena... non come quelli che avevo con Lucas o Blake, ma più dolce, rassicurante. Okey, forse descrivere un brivido dolce, non è proprio giusto, ma è quello che sentii, una sensazione di protezione e di tranquillità.

Senza staccare la mia mano dalla sua, Bumer mi accompagnò all'enorme porta di ferro, tirò fuori la chiave ed aprì la porta. Sbirciai fuori dallo spiraglio che si era creato tra il portone e la parete. <oh merda!> mi ricordo di aver pensato immediatamente.

"Aprì questa cavolo di porta!" Bumer mi guardò storto e con un'occhiata interrogativa.

Sbuffai, e mi fionda i fuori spalancando la porta completamente. Lo scenario che mi si parò davanti poteva far rabbrividire chiunque: c'erano quattro corpi esanimi sdraiati sul pavimento in posizioni improbabili, le loro gambe erano state spazzate, penso per interrogarli; due donne erano in piedi con una pistola per mano puntate contro me e Bumer. Flin e Gabe erano distesi per terra e perdevano molto sangue. Urlai e alcune lacrime mi caddero sul viso. No, non erano lacrime, era sudore. Ero così incazzata che neanche riuscii a piangere, avrei voluto, ma non ci riuscii. i miei occhi divennero rossi, molto di più di quanto non fossero mai stati, e le mie zanne si appuntirono così tanto che mi graffiarono il labbro. Una goccia di sangue cadde a terra, ma non me ne curai.

Il petto di una delle due ragazza brillò di blu. Io inclinai la testa per scrutare meglio, e mi accorsi che era una collana di diamante...

Vedendo che lo guardavo una delle due ragazze disse "diamante blu Wittelsbach. Il diamante blu più raro al mondo. riesce a sentire la presenza di un o una Günj, e a quanto pare uno di voi lo è." mi guardò attentamente "chi è il o la fortunata?"

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