Cap.11

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Ringhiare andava bene... le unghie allungate ancora ancora... ululare decisamente no. Avevo qualcosa che non andava... il mio ululato era perfetto, pulito e lungo, proprio come quello di mia madre (e lei ne ha avuti anni per perfezionarlo!).

Gli altri mi raggiunsero e uno di loro disse al lupo che mi stava di fianco, che mi accorsi solo in quel momento che si trattava di Lucas "sei un genio! Dove hai imparato ad ululare così?"

Io e lui ci scambiammo uno sguardo di perplessità... dirglielo o non dirglielo?

Ma prima che riuscissi a darmi una risposta, Lucas parlò abbassando la testa "in realtà non sono stato io..."

Si alzò un brusio nel branco e qualcuno disse "e allora chi è stato?"

Tutti si girarono verso di me e mi fissarono. "Come se non fosse ovvio che è stata quella mezzosangue!"

Imbarazzata abbassai la testa e non aprii bocca, anche perché se avessi parlato avrei spezzato qualche collo.

"Mi dovete ancora spiegare perché avete invitato un... Essere così innaturale!"

Andava bene tutto, ma piano con i termini! Stavo per assestargli un bel calcio laddove non batte il sole, quando Blake mi saltò addosso facendomi cadere. Ma che diavolo gli era preso?

"Scusa" disse "ho dovuto farlo. Ti conosco fin troppo bene e sapevo che se non ti avrei fermato lo avresti conciato per le feste"

Beh non aveva tutti i torti. Lo guardai e appena incrociammo gli occhi scoppiammo a ridere.

Solo allora mi resi conto della posizione in cui eravamo: io ero stesa a terra e lui era sopra di me, i nostri corpi si sfioravano a meno di due centimetri di distanza l'uno dall'altro.

Quando ritornai a guardarlo in viso, vidi che anche lui se ne era accorto e l'imbarazzo ci pervase.

Lui si alzò e quando fu in piedi mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. La rifiutai e con un balzo, più veloce della luce, mi rimisi a due zampe.

Mi accorsi che Lucas stava fissando l'erba ai suoi piedi. Odiavo queste situazioni piuttosto imbarazzanti.

Ritornai a quello stronzo che mi aveva appena insultato "io sarei l'essere innaturale? Ma ti guardi la mattina allo specchio o sei troppo occupato a gustarti i tuoi porno mattutini?"

La maggior parte del branco rise di cuore, e con quella battuta avevo zittito anche qualche coglione.

Il lupachiotto infuriato mi saltò addosso, ma Lucas si mise in mezzo e lo scaraventò a terra. "Tieni giù le tue luride zampe, sacco di pulci" disse e poi si rivolse a me "cara, devi stare più attenta a chi fai arrabbiare..."

Lo guardai mettendomi le mani sui fianchi "mi prendi in giro? Sarei stata capace di metterlo K.O. in meno di cinque secondi"

" forse hai ragione, ma non lo scopriremo mai" il suo sguardo era fra lo scherzoso e l'ammiccante.Non mi ci sarei abituata mai ai suoi sguardi. "Piuttosto andiamo a festeggiare la tua vittoria... Inaspettata"

"Inaspettata? Inaspettata!?" Ma mi prendeva in giro? Comunque lo lascia perdere perché in testa mi frullava un'altra domanda "possiamo frequentare i bar umani?"

Lui mi guardò con uno sguardo sorpreso "si potremmo, ma oggi ti porterò in un bar... Come si può dire? Mostruoso" il branco sogghignò tranne Blake che mi guardò con aria interrogativa.

"Beh ti seguo... Mostro" dissi a Lucas facendogli l'occhiolino. Lui si girò e si incamminò verso il centro della città.

La città era semi deserta ad eccezione di qualche vagabondo che camminava in mezzo alle strade.

Ci fermammo solo dopo dieci minuti davanti ad un capannone grigio, costruito con lastre di metallo. Era quello il famoso bar?

Lucas bussò tre volte poi aspetto due secondi e bussò altre due volte... Mi domandai se era un codice segreto.

Una porta si aprì e uscì un uomo, o meglio un licantropo, alto due metri e largo uno. Era un armadio! Non avevo mai visto tanti muscoli in vita mia.

"Siamo in nove fra lupachiotti e succhiasangue, c'è posto?" La sua voce era ferma e chiara,una voce da leader.

Il buttafuori ci squadrò soffermandosi su di me, era ovvio che detestasse i vampiri. Dopo un attimo di esitazione ci lasciò passare "seguitemi" disse e si incamminò lungo un corridoio buio e stretto.

Lucas mi fece segno di andare avanti e quindi senza esitare mi incamminai dietro l'armadio di due metri. Mi fermai solo quando mi accorsi che qualcuno mi aveva appoggiato le mani sulle spalle... Lucas ovviamente.

Mano a mano che camminavamo, una musica sempre più forte si insinuò nella mia testa.

Arrivammo ad una porta, il buttafuori bussò come avevamo fatto poco prima : tre battiti, dopo due secondi altri due battiti.

La porta si aprì e un'ondata di profumi, misto a sudore, misto ad alcool, misto a sangue mi investì. La musica era così forte che anche se urlavo non avrei potuto sentire neanche la mia stessa voce.

Ci accompagnarono ad un tavolo rotondo. Io mi appostai sul divanetto e vicino a me indovinate chi si erano seduti? Blake da un lato e Lucas dall'altro.

Arrivò una cameriera, se così si può chiamarla. Indossava quasi meno cose di quando mi faccio la doccia. Dopo le varie occhiatine e i risolini del branco, non so come, ma riuscimmo ad ordinare.

Io presi un cocktail a base di sangue e vodka e gli altri birra. Ma perché birra? Eravamo in un locale e prendevano la birra. Ah, ragionamenti di mannari.

Quando arrivarono le ordinazioni, tutti, nessuno escluso, guardarono disgustati il mio bicchiere rosso fuoco. Ma che ci volete fare, è buono.

Blake si avvicinò al mio orecchio e mi urlò "non capisco come fate a bere quella sbobba"

"Non capisco come fate a farvi spuntare la coda" è detto ciò lo zittii per un po'.

Mi divertii un sacco: Risi tantissimo, ballai con Noemi un sacco, e conobbi bene tutti i componenti del branco.

Quasi alle otto, mi ricordai che dovevamo andare a scuola. Lo dissi ai ragazzi, e loro inizialmente mi guardarono confusi, ma dopo che compresero tutto, impazzirono, presero le giacche e ci incamminammo verso l'uscita.

Mentre passavamo vicino ad un tavolo dove erano seduti due vampiri giovani, li sentii chiacchierare "ho saputo che hanno trovato una Günj"

"No, non ci credo. Chi te lo ha detto?"

"Un professore della Margaret's accademy"

"Voglio conoscerla"

"A chi lo dici"

Era la mia occasione per scoprire chi ero.

Mi girai e andai verso il loro tavolo. "Salve, cosa stavate dicendo?"

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