Cap.27

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Il portone era ormai vicino e io stavo cominciando ad emozionarmi... non vedevo l'ora di rivedere Bumer e ormai l'angoscia di non trovarlo si era dileguata del tutto. Come lo avrei ritrovato? sanguinante in un angolo di una cella buia? Sdraiato sul cemento mentre cercava di dormire sapendo della sua imminente morte? Ero addolorata per lui e l'ansia mi stava rodendo da dentro.
Jace bussò e disse " sono Jace Wilcorn"
Wilcorn... avevo già sentito quel cognome, ma non ricordavo ne dove ne quando.

La porta si aprì con un cigolio che avrebbe fatto rizzare i peli di chiunque, ma io ero troppo felice per farmi spaventare da un oggetto qualsiasi.

All'interno era molto buio, ma grazie alla mia super-vista riuscivo a vederci bene. Però forse era il caso di far finta di essere umana... quindi decisi di aggrapparmi al mio accompagnatore fingendo di non sapere dove stavo mettendo i piedi.

"Chi è con te?" chiese una voce molto profonda proveniente dal fondo del corridoio. Chi aveva parlato era molto alto... anzi alta, magra e aveva i capelli biondi raccolti in uno chinion e... mi ricordava qualcuno. Ma certo! Era la cacciatrice del sogno, quella che mi stava torturando, o meglio, che stava torturando Bumer.
Subito mi irrigidii avrei avuto voglia di staccargli quella maledetta frusta dalla mano, magari tagliandogli quel suo inutile braccio! Oppure avrei voluto sfregiargli quel bel visino con i miei artigli affilati, magari accecandola "per sbaglio"!

Avrei voluto ringhiargli contro, ma non potevo farmi scoprire prima di aver trovato Bumer. Dopo però si sarebbe messa male per quella zoccola!

"Beh, lei é una mia amica" disse Jace

"Amica?" ribattè lei mettendosi a ridere, anche se la sua risata era aspra, senza alcun segno di allegria "solo quello?"

Mh, ma come si permetteva? avanzai a passo spedito verso di lei.

"Elis!" urlò Jace "dove vai? ti farai male" Io e un cacciatore? glielo avrei fatto vedere io il "solo quello", chi era per intromettersi con i miei piani e con i sentimenti altrui? Gli avrei dato una bella strigliata, anche se questo voleva dire prenderla a calci o a pugni.

Ero ormai a un metro da lei, quando la luce si accese. Lei sussultò vedendomi così vicina, e io approfittai di quel momento per prenderla per il collo. La feci indietreggiare fino a che non incontrammo il muro e a quel punto la alzai facendole strisciare la schiena contro il cemento. Lei urlò e cercò di liberarsi dalla mia presa mortale provando ad aprire inutilmente le mie dita chiuse intorno alla sua gola. Se l'avessi tenuta in quella posizione per un minuto in più sarebbe morta soffocata, ed era quello che intendevo fare, ma il cacciatore corse verso di me e mi prese per le spalle cercando di smuovermi. Ovviamente non ci riuscì, e non mi smosse neanche di un millimetro.

"Elis smettila! la ucciderai" mi urlò. Ma va? e secondo lui cosa volevo fare?

"Non ha il diritto..." dissi digrignando i denti

"T-i prego" cercò di dire il rifiuto che avevo tra le mani, ma ovviamente gli uscì solo un sussurrò "s-scusa"

"Ah, adesso ti scusi." La squadrai da cima a fondo "Sei solo una povera sgualdrina" dissi con una smorfia di disgusto"ti credi tanto forte solo perché indossi abiti di pelle attillati, e perché hai una inutile frusta legata alla vita! Ma non sei niente... un inutile pezzo di carne che si limita ad obbedire ai superiori e che si approfitta della gente..." Sibilai a denti stretti avvicinando il mio viso al suo. Ovviamente non potevo ucciderla, non potevo espormi così tanto. Quindi la lasciai andare e lei cadde con un tonfo a terra, tenendosi la gola con le mani e respirando a bocca aperta.
Gli sputai ai piedi,
mi girai e mi rivolsi a Jace che intanto era rimasto immobile a bocca aperta "allora" dissi sorridendo "andiamo a trovare il vampirello?"

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