Cap.16

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"Allora, con cosa cominciamo?" i tre ragazzi mi guardarono perplessi... cosa avevo detto di male?

"Ma sei per caso impazzita? Ti sembra il caso di trasportarci con la tua specie di super velocità senza preavviso?" Bumer aveva gli occhi rossi per la rabbia e mi guardava come se mi volesse sbranare.
Poi gli si illuminarono gli occhi, e questo mi fece leggermente paura.
"Iniziamo con il fuoco e l'acqua. Mi hanno detto che con quella sei abbastanza brava." Già, ma il fuoco non lo avevo ancora provato. Gabe arrivò con un secchio d'acqua, e Bumer si preparò divaricando leggermente le gambe e aprendo le braccia. Del fuoco si materializzò nei suoi palmi "adesso concentrati" disse sghignazzando. Aveva tutto l'aspetto di una vendetta... "alza una barriera d'acqua prima che le palle di fuoco ti raggiungano" un ampio sorriso si aprì tra le sue labbra, e anche se inquietante, non ci feci molto caso. Ma ripensandoci somigliava al sorriso delle bambole assassine... avete presente nei film horror prima che ti uccidano con il coltello da macello? Ecco uguale, da gelare il sangue, anche il più freddo.

Svuotai la mente e cercai di creare una barriera d'acqua, ma quando aprii gli occhi lui aveva già lanciato una palla di fuoco. "Oh cacchio" fu l'unica cosa che pensai prima che il fuoco abbrustolì parte della mia maglietta.
"Ma ti sei per caso bevuto il cervello?"sbottai "calmati, è la mia prima lezione!"

Lui mi guardò con aria divertita "riproviamo" ora ero imbufalita, i miei occhi presero fuoco e mi preparai all'immediato combattimento. Oh doveva star pur certo che non ci sarei andata leggera...

Divaricai come lui le gambe e le braccia, con le mani aperte verso di lui.
Lui mi lanciò di nuovo il fuoco, ma questa volta incontrò una mia barriera d'acqua. Ma non mi limitai a questo... Me la doveva ancora pagare. Gli lanciai un paio di palle d'acqua bollente, che riuscì però a schivare facilmente"brava, ma non basterà a mettermi a tacere" oh ci poteva scommettere il suo bel faccino. Infatti quello che non sapeva era che l'acqua era solo una distrazione. Difatti, mi stavo concentrando su tutt'altra cosa... dietro di lui feci crescere numerosi rampicanti e appena crebbero dal tutto chiusi le mani a pugno e questi si fiondarono su Bumer avvolgendolo e stritolandolo. Era in trappola ormai, mi avvicinai e con un rampicante spinato gli accarezzai il mento "questa me la paghi lurida... baldracca!" scoppiai a ridere.

"Il meglio dei tuoi insulti?"

"No, ma fidati che se ti dicessi quelli che mi passano per la testa sarei già morto stritolato!" ah poteva giurarci.

Mi girai e andai verso Gabe e Flin, che intanto erano rimasti a guardare. Erano entrambi nella stessa posizione e era impossibile distinguerli: avevano le braccia incrociate sul petto, il peso sulla gamba destra e un sorriso di compiacimento in faccia. Appena li raggiunsi li battei i cinque e mi postai in mezzo ai due ragazzi.

"Ora mi potresti anche liberare..." era Bumer.

"Potrei..." lui mi lanciò un'occhiata omicida "okey okey, che suscettibile!"

Lo liberai e mi feci spiegare come creare il fuoco dal nulla. Dopo un'ora di allenamento sapevo creare il fuoco e l'acqua nelle mie mani. Era semplice dopotutto: noi siamo fatti dal 75% d'acqua, quindi basta estrapolarla un po' dal proprio corpo e poi farla moltiplicare tra le tue mani; per il fuoco invece bisognava ragionare sugli atomi e sul movimento, infatti il calore è dato dal movimento accelerato delle particelle, quindi più calore uguale fuoco! Ero entusiasta... mi mancava solo l'aria, la più difficile.

"Avete cominciato senza di me?" ci voltammo tutti contemporaneamente e sul ciglio della porta incrociammo lo sguardo di Efrem Green. Gli andai in contro e gli strinsi la mano con forza e decisione. Avevo ancora più o meno mezzo litro di A positivo che mi circolava nelle vene ed ero ancora agitata. "Ci scusi" parlai io per gli altri "non pensavamo che ci avrebbe raggiunto così presto" lui mi lanciò un sorriso come per dire <non preoccuparti> poi si avvicinò a suo figlio e chiese il resoconto della giornata. Quando finì mi accorsi che si era dimenticato qualcosa e allora dissi "sicuro di aver detto tutto?" lui mi guardò minaccioso e raccontò al padre del piccolo scontro.

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