Capitolo 5

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Marinette aveva ascoltato il video-messaggio di Chat Noir a scuola, prima di ritrasformarsi e riprendere le vesti della ragazza imbranata qual era. Aveva capito all'istante che la sera prima, quindi, il supereroe l'aveva incrociata per strada mentre tornava dal non-appuntamento con Ladybug.

«Sei pronta, Tikki?» chiese al suo kwami tornando in camera dopo cena. «Ci aspetta una lunga notte col gattino e spero proprio di riuscire a tirargli fuori qualche informazione. Chat Noir deve sapere qualcosa su Papillon.»

Il piccolo spiritello a pois la guardò con i suoi grandi occhi blu. «Non esserne così sicura. Forse neanche lui sa cosa sia successo con esattezza.»

«Vedremo.»

Tikki finì di mangiare un biscotto al cioccolato, poi annuì alla sua padroncina per acconsentire alla trasformazione in Ladybug.

Una volta che la tuta le si modellò addosso per magia, Marinette salì sul terrazzo e lanciò il suo yo-yo per volare tra i palazzi a mo' di Spiderman. Le bastarono pochi minuti per raggiungere il tetto della scuola, dove trovò Chat Noir ad attenderla.

«Bonsoir, Prrrincipessa!»

«In un modo o nell'altro, mi ritrovo sempre in questa scuola» commentò lei guardandosi intorno.

«E la frequenti anche?»

Marinette assottigliò le palpebre. «Non cado nei tuoi tranelli, micetto. Non ti rivelerò niente di me. Sai bene che le nostre...»

«Identità devono restare segrete!» concluse per lei. «Sì, sì, lo so» disse sventolando una mano all'aria, come se quella regola non avesse la minima importanza per lui.

«Mi dispiace che ci sia tutta questa segretezza, ma è per proteggere le persone cui vogliamo bene.»

«Questo è valido per i nemici, non certo per noi due.» I suoi occhi verdi da gatto la fissarono e Marinette si sentì a disagio, tanto da distogliere lo sguardo dal suo. Camminò verso il parapetto e si appoggiò sul muretto, il capo chino e gli occhi puntati sui piedi.

«Allora, insettina» disse Chat Noir mettendosi vicino a lei e sedendosi a gambe incrociate. «Cosa volevi dirmi?»

«Ho bisogno di sapere cos'è successo tra le nuvole, quando l'uragano ci ha trascinati via.» Si voltò e lo guardò, Chat Noir era apparentemente tranquillo.

«Te l'ho già detto.»

«Ho bisogno di sapere cos'è successo veramente» ripeté, facendogli capire che non gli credeva, che sapeva che c'era altro che gli aveva celato.

Chat Noir districò le gambe e lasciò penzolare un piede nel vuoto. «Non so veramente cosa sia successo. Non ti ho mentito, ho solo... omesso qualcosa.»

Marinette si mise cavalcioni per essere frontale a lui, anch'ella con una gamba che dondolava fuori dal tetto e l'altra col piede ancora sul pavimento. Poggiò le mani sulla superficie del muretto e si inclinò in avanti per avvicinarsi a Chat Noir.

«Qualcosa cosa?» chiese.

Lui fece un profondo respiro, poi sputò il rospo. «Ho combattuto contro Papillon.»

«Che cosa?!» esclamò lei, stupita.

«E ho perso.»

«CHE COSA?!»

Chat Noir indietreggiò flettendosi indietro con la schiena. «Non allarmarti, è andato tutto bene» disse facendo un sorriso stentato.

Marinette gli riservò uno sguardo più che omicida.

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora