Capitolo 21

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Prima di uscire con gli altri, c'era una cosa che Marinette doveva fare: parlare con Luka. Adrien si era offerto di accompagnarla, ma per quanto lei lo volesse con sé, non le sembrava il caso di lasciare Luka e contemporaneamente presentargli il suo ragazzo. Lo avrebbe ucciso. Oppure Luka avrebbe ucciso loro, cosa forse più probabile.

Andò sulla chiatta attraccata sulla Senna, il luogo che Luka considerava come lo scrigno delle sue idee musicali, e lo chiamò mentre saliva a bordo. Marinette poteva sentire dall'esterno il suono della chitarra, mescolato allo sciabordio dell'acqua del fiume e al rumore del traffico sulla strada e sul ponte.

«Ciao, Marinette!» la salutò Juleka, uscendo da sottocoperta.

«Oh, ehm, ciao!» esclamò imbarazzata. «Credi che posso disturbare Luka per qualche istante?»

L'amica le riservò un sorriso gentile. «Ma certo! Figurarsi, per te farebbe qualunque cosa.»

Ahi! Marinette sentì come una stilettata al cuore.

«Lo so che non sembra, perché mio fratello è molto timido e riservato» aggiunse Juleka, «ma non l'ho mai visto così preso da una ragazza!».

Ahi!

«Pensa, prima mi stava giusto chiedendo se chiamarti!» esclamò sollevando gli occhi al cielo. «Insomma, è vero che non vi sentite dalla sera del concerto?»

Marinette ritrovò la voce a fatica. «Già... a quanto pare...»

Juleka strinse le spalle e scosse la testa. «Ah, Luka proprio non ci sa fare! È che ha sempre il timore di disturbarti! Poi però non fa che parlare di te, scrivere canzoni su di te, nominarti ogni tre per due come se "Marinette" fosse un intercalare!»

Ahi! Basta, Juleka, ti prego!

«Comunque, io stavo andando. Avete un'intera barca per voi, guarda un po' che fortuna!» disse battendo le mani una volta e facendole l'occhiolino.

«S-sì, u-una vera fortuna» disse ridacchiando in maniera disagiata.

«Ci vediamo stasera, vero?» le chiese infine Juleka, scendendo dalla chiatta.

«Certamente.»

«Come sono curiosa di rivedere Adrien! Chissà quante cose avrà da raccontarci?!»

Marinette strinse le spalle e fece un sorriso tirato. «Non lo immagino proprio!»

«Be', allora a più tardi! Ciao ciao! E buona fortuna!» esclamò ammiccando.

Marinette era sul punto di gridare per la frustrazione, ci mancava giusto quello scambio di parole con Juleka per farla sentire ancora meno a suo agio in quello che si stava apprestando a fare. Si colpì la fronte con una mano e scosse la testa con disperazione.

Ma tu guarda che giornata!

Scese le scalette a bussò sul legno della parete per annunciarsi. Quando si affacciò, Luka stava continuando a strimpellare la chitarra a occhi chiusi.

«Ehm... Luka?»

Il ragazzo la guardò e sorrise, senza smettere di muovere le dita sulle corde. «Ciao! Che bella sorpresa vederti!»

Marinette sorrise e si sedé sul letto affianco a lui.

Luka aggrottò la fronte e smise di suonare, mettendo la chitarra da una parte. «Va tutto bene?»

«Sì... No... Dipende dai punti di vista.»

Il ragazzo si accomodò meglio e le prese le mani tra le sue. «Sai che puoi dirmi qualunque cosa. Io sono qui apposta, Marinette.»

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora