Capitolo 14

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Il corso di Fashion Design, Stylist e Textile la impegnava talmente tanto da aiutarla a mettere da parte i suoi problemi. Marinette aveva avuto fin da subito chiara quale fosse la sua strada: le piaceva la moda e le piaceva creare. Il suo sogno più grande era quello di diventare una stilista e avrebbe dato tutta se stessa per raggiungerlo.

Quello era un settore di grande competizione, non erano ammessi errori, il mondo del lavoro era stressante ed estenuante: inciampare significava cadere e mai più rialzarsi. Una bella sfida per lei.

Quel pomeriggio, chiusa nel laboratorio di sartoria insieme ad altri aspiranti stilisti, Marinette stava rifinendo l'orlo di un abito di seta, quando una degli insegnanti batté le mani un paio di volte per attirare l'attenzione su di sé.

«Ascoltatemi un minuto, vi prego.»

La direttrice dell'accademia?! Quale notizia deve darci per venire di persona?, si chiese Marinette.

«Come sapete il marchio Agreste è alla ricerca di personale, di qualcuno che possa portare una ventata di novità alla loro linea d'abbigliamento.»

Tutti gli studenti annuirono. Da quando Gabriel Agreste se ne era andato da Parigi, giravano voci che continuasse a dare indicazioni tramite mail ai suoi dirigenti più fidati, ma nessuna era mai stata confermata. Marinette, dal canto suo, dubitava che in casa del monaco eremita ci fosse il Wi-Fi e dunque doveva essere solo un'invenzione del direttivo della casa di moda per non far decadere il marchio.

«Mi è arrivata giusto ora la comunicazione per cui sarà Gabriel Agreste in persona a visionare i lavori che saranno proposti» disse la direttrice dell'accademia.

Un brusio di voci meravigliate inondò il laboratorio, Marinette sentì le orecchie fischiare e la testa girare.

È tornato? E Adrien?! Che ne è di Adrien?!

Marinette dovette frenare la voglia di mollare tutto e precipitarsi presso Villa Agreste, strinse le mani a pugno conficcandosi le unghie nei palmi e si costrinse ad ascoltare ciò che alla direttrice restava da dire.

«Sapete cosa significa?» non attese una risposta e continuò. «Significa che la casa di moda riprenderà a vendere a pieno regime, tornerà a essere quell'industria di idee e creatività che è sempre stata. Il ritorno del signor Agreste riaprirà le porte di un mondo, per voi. Perciò...» sollevò le braccia e sorrise ai suoi studenti, «al lavoro e in bocca al lupo a tutti quanti!».

*

La notizia del ritorno di Gabriel Agreste a Parigi era diventata virale. Ogni canale televisivo, ogni sito web e ogni radio ne parlava. Tutti si chiedevano dove fosse stato, se era vero che era sempre rimasto a capo dell'azienda pur non essendo presente fisicamente e, soprattutto, dove fosse Adrian. Il giovane modello era scomparso col padre tre anni prima, Gabriel Agreste aveva firmato le carte d'ospedale per assumersi tutte le responsabilità e far dimettere il figlio. A suo tempo, un'infermiera si era lasciata sfuggire qualche informazione riguardo la medicina orientale, ma dopo che i giornalisti avevano preso d'assalto tutto il personale ospedaliero, quella notizia era stata immediatamente smentita.

Marinette era tornata a casa sua nel tardo pomeriggio e si era rintanata in camera.

«Tikki, devo assolutamente andare a casa di Adrien! Devo sapere se è tornato!» esclamò camminando su e giù per la stanza come una tigre in gabbia. Aveva il cuore che batteva all'impazzata e la mente completamente in panne.

«Ladybug non può irrompere in una villa assediata da giornalisti» le disse il kwami. «Ti vedranno e non sarebbe un bene.»

«Cosa devo fare, allora?!»

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora