Capitolo 8

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Adrien le donne proprio non le capiva. Credeva di aver fatto un complimento a Marinette, invece sembrava averla solo turbata.

«Plagg» disse, «tu che hai secoli di vita, dovresti sapere che cos'ho sbagliato».

Lo spiritello si affacciò dalla tasca interna della giacca di Adrien. «Potrebbero anche essere millenni di vita, e non saprei comunque darti una risposta.»

«Ho bisogno di diventare Chat Noir.»

«Il Miraculous non serve a risolvere questioni di cuore!» lo rimproverò il kwami.

Adrien si accigliò. «Non sono questioni di cuore! Marinette è una mia amica e Chat Noir... be', è tutto più semplice quando si indossa una maschera.»

«E va bene!» sbuffò Plagg. «Ma poi pretendo una razione doppia di camembert!»

«Tu hai sempre una razione doppia di camembert!»

«Allora tripla! Non mi hai ancora premiato per aver scoperto dove fosse la spilla del Pavone!» si indispettì il kwami, incrociando le zampette al petto. «E ti ricordo che devi ancora avvisare Ladybug!»

«E come?! "Ehi, Milady! Sai che Nathalie, la segretaria di Gabriel Agreste, ha un Miraculous? Ti chiedi come l'ho scoperto?! Be', perché l'ho vista a casa mia! Ah, già, per l'appunto: io sono Adrien Agreste e mio padre è Papillon!"»

Plagg batté le palpebre e lo guardò con sufficienza. «Tanto hai già deciso di dirle chi sei, o sbaglio?»

Adrien si passò una mano tra i capelli. «Devo rispettare quello che vuole lei» disse. «Vorrei vederla questa sera e sapere che cos'ha deciso.» Si guardò intorno e trovò l'androne di un palazzo per nascondersi alla vista dei passanti. «Ed è il caso che glielo dica.»

Plagg svolazzò fuori dalla tasca. «Ritratto: porzione quadrupla!»

«Tutto quello che vuoi, amico mio. Ma ora trasformami!»

*

Dopo aver lasciato un video-messaggio alla sua Milady, Chat Noir balzò sui tetti parigini per raggiungere il balcone di Marinette. Il lucernario era aperto, così lui si affacciò dentro e scese sul letto a soppalco.

«È permess... Ahi!» esclamò quando un cuscino gli colpì la testa. Si sbilanciò e cadde già dal soppalco, ringraziando la sua agilità felina quando si ritrovò accucciato sulle zampe.

«Chat Noir?! Che ci fai in camera mia?!»

Il giovane eroe sollevò lo sguardo sulla ragazza che aveva di fronte: già armata di un altro cuscino, Marinette lo osservava sgomenta e con occhi arrossati dal pianto.

Mon Dieu, come ho fatto a ridurti così?, si chiese Adrien.

«Stavo saltellando per i tetti quando ti ho sentita piangere.»

Marinette sospirò e lanciò il cuscino sulla chaise longue. «Non stavo piangendo» disse passandosi il palmo di una mano sulla guancia.

Chat Noir inclinò la testa da un lato. «È a causa di un ragazzo?»

«Stavo tagliando le cipolle per la cena!» esclamò dandogli le spalle e stizzendosi.

«Sì... certo.» Fissò la sua schiena per un po', indeciso sul da farsi. «Come vuoi. Allora io vado. Ho un appuntamento con Milady!» Si alzò in piedi e fece per saltare sulla scala che dava sul soppalco, quando lei lo richiamò.

«Aspetta, Chat Noir» disse rivolgendogli uno sguardo umido di lacrime. «Non andare...»

Adrien non aveva mai visto Marinette così fragile, e sapere che era tutta colpa sua lo faceva star male come non mai.

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora