Capitolo 22

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Marinette non si capacitava del comportamento di Luka. Dopo aver tentennato un po', con Jérémy si era aperta e gli aveva raccontato cos'era accaduto: di Adrien, della sua scomparsa per tre anni, del ruolo di Luka e di come era finita in quella brutta situazione sulla chiatta. Buffo come parlare con un quasi sconosciuto fosse più semplice che farlo con Alya e gli altri. Forse perché lui non si aspettava nulla da lei, a lui non aveva mai mentito, non aveva mai nascosto nulla e quindi non doveva fare attenzione a contraddirsi.

Jérémy l'aveva ascoltata con molto interesse, non l'aveva né colpevolizzata né giustificata per il suo comportamento col giovane musicista. Aveva fatto dei commenti oggettivamente giusti, concordando sul fatto che l'atteggiamento di Luka era qualcosa di inconcepibile e non spiegandosi il motivo di una reazione simile da parte sua, un ragazzo pacato come pochi, timido ed introverso.

Marinette ebbe quindi la brutta sensazione che fosse successo qualcosa a Luka, qualcosa che al momento era inspiegabile ma che era certa una risposta l'avesse.

Una volta rientrata a casa, piuttosto che farsi una doccia e prepararsi per la serata con gli amici, tirò fuori il tablet e il taccuino del Maestro Fu, sfogliando rapidamente le pagine digitali alla ricerca di informazioni. Doveva esserci una spiegazione plausibile, Luka non poteva essere impazzito da un momento all'altro. E se non era opera di un'akuma, cosa poteva essere?

Erano le sette e un quarto di sera quando sua madre fece capolino dalla botola con sguardo sorpreso.

«Tesoro? C'è Adrien che ti aspetta di sotto.»

Marinette non staccò gli occhi dal tablet. «Il tuo tono meravigliato dovrebbe offendermi?» sorrise.

Sabine scosse la testa. «Oh, no, niente affatto! È che non me lo aspettavo! Insomma, non volevo dire...»

«Mamma» la interruppe Marinette. «Stavo scherzando» ridacchiò.

«Oh...»

«Potresti farlo salire un attimo, per favore?»

«Okay. Ma tieni la botola aperta!»

«Cosa credi potremmo fare con voi lì sotto?» disse arrossendo, ricordando quello che in effetti stavano per fare anche con i suoi genitori al piano inferiore.

Poco dopo Adrien la raggiunse in camera e l'espressione felice che aveva si trasformò in una stupita. «Hai deciso di venire con la tuta da casa?»

Marinette lo guardò, poi guardò i suoi vestiti e si rese conto di essere in iper-ritardo.

Tanto per cambiare...

«Adesso mi preparo, ma prima devo dirti una cosa e tu non devi arrabbiarti.»

«Perché dovrei arrabbiarmi con te, Milady?»

«Oh, non ho detto "con me".»

Adrien inarcò un sopracciglio.«Cos'è successo?» chiese con curiosità e timore.

Marinette sospirò e lo invitò a sedersi vicino a lei. Aveva a malapena accennato ciò che era accaduto con Luka, che Adrien scattò come una molla.

«Che cosa ha fatto?!?!» tuonò, ignorando i gesti della ragazza perché abbassasse la voce. «Adesso ci penso io! Plagg, trasformami!»

Marinette lo guardò allucinata mentre il supereroe in nero appariva davanti ai suoi occhi. «Ma che fai?»

«Vado finalmente a testare il Cataclisma su una persona!» Chat Noir fece per saltare sul soppalco, ma Marinette lo prese per la cintura che fungeva da coda e lo trattenne giù.

«Tu non vai da nessuna parte!» disse. «Non ho finito di parlarti!»

«Ma io ho ascoltato abbastanza!» ribatté riappropriandosi della cinta. I suoi occhi da gatto la guardarono con un misto di rabbia e dolore. «Non sopporto che ti venga fatto questo.»

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora