Capitolo 18

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La sera Marinette accese il computer e andò alla ricerca dell'intervista svoltasi quel pomeriggio a Le Grand Paris.

Adrien sorrideva compiacente alle telecamere, rispondeva alle domande con modi gentili, glissando laddove non poteva approfondire e mentendo spudoratamente per evitare di entrare in argomenti pericolosi. Per lui era importante non dare il minimo sospetto di essere il supereroe parigino compare di Ladybug che ultimamente non si era fatto vedere spesso.

Marinette aveva dovuto inventare parecchie scuse quando Alya le aveva chiesto dove si trovasse Chat Noir e lei era orgogliosa del suo sangue freddo nell'aver risposto prontamente pur essendo in diretta sul Ladyblog. Solitamente tirava fuori la scusa della missione segreta; altre volte, per sviare i sospetti sull'assenza del gatto, si era infilata una tuta sportiva nera sopra quella di Ladybug e aveva indossato un cerchietto con le orecchie da gatto. Gironzolare e saltare per i tetti con quell'abbigliamento non era stato il massimo della comodità, ma era stato necessario.

«Ciao, Prrrincipessa!»

Marinette sobbalzò sulla sedia da scrivania. Sollevò lo sguardo e vide Chat Noir affacciato dal letto a soppalco.

«Mi chiedevo quando avresti trovato un attimo di tempo per venire a salutarmi!» disse fingendosi offesa.

«È gelosia quella che sento velare le tue parole?!» sogghignò.

«Ma va' là, figurati!»

Chat Noir fece schioccare la lingua e scese dal letto con un balzo. «Ti ho portato dei regali, Milady!» Aprì uno zaino che si era portato in spalla e ne tirò fuori l'appendice trascritto da Fu e i due Miraculous mancanti.

Marinette si alzò dalla sedia e andò ad aprire l'armadio. Sul fondo era appoggiato uno scatolone dentro il quale aveva riposto lo scrigno, il taccuino rosso e il tablet con le pagine del libro dei Miraculous.

«Non è un gran nascondiglio» commentò Adrien grattandosi dietro un orecchio.

«Non ne ho di migliori. E comunque, si spera che nessuno venga a frugare in camera mia.» Tirò fuori lo scrigno e lo aprì, i cassettini che custodivano i gioielli magici si schiusero automaticamente e Marinette mise la spilla della Farfalla e quella del Pavone al loro posto.

«Non ci credo che Tikki non te ne abbia indicato uno migliore. A proposito, dov'è?!»

Marinette sfogliò rapidamente le pagine scritte a mano dal Maestro Fu e fece un cenno col capo verso l'agrippina.

Chat Noir si voltò e vide il kwami rosso dormire tra le zampe di un gatto bianco.

«Ah-ah, ecco qui la mia nemesi!»

Marinette scoppiò a ridere. «Non ti sembra di esagerare?»

Il ragazzo si inginocchiò affianco alla chaise longue e accarezzò Blanc sulla schiena. L'animale si svegliò e non appena vide davanti a sé un viso sconosciuto, soffiò e rizzò il pelo.

Tikki volò via per lo spavento e Adrien indietreggiò.

«Ehi! Calma, micetto!»

Il gatto incurvò la schiena, la coda era diventata spessa il doppio per il pelo ritto, gli occhi gialli erano ridotti a due fessure e continuava a soffiare mostrando i dentini bianchi e aguzzi.

«Questo non è un gatto, è una tigre in miniatura!» esclamò Chat Noir.

Marinette ridacchiò e prese Blanc tra le braccia. «Due gatti maschi nello stesso posto? Pessima accoppiata! Hai invaso il suo territorio, Chat Noir» disse accarezzando e calmando il suo animale domestico.

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora