Capitolo 7

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«Sei stato un po' irruente col Maestro!» lo sgridò Plagg.

«Shh! Fai silenzio!» bisbigliò Adrien.

Lui e il kwami erano nascosti dietro una colonna in attesa che Gabriel uscisse dal suo studio.

«Avevo capito che volevi parlare con tuo padre, non fargli un agguato» disse lo spiritello sedendosi sulla spalla del suo padroncino.

«Voglio vedere se la spilla nella cassaforte è come quella del disegno.»

«Potremmo anche aspettare per delle ore, prima che tuo padre esca da lì» si lamentò Plagg.

Adrien frugò dentro una tasca e ne tirò fuori un pezzo di camembert. «Io sono disposto a stare qui finché servirà. Tu?» disse allontanando il formaggio dalle sue zampette.

«Uff! E va bene!» esclamò il kwami, ottenendo così la sua gustosa merenda. «Resteremo di vedetta invece che uscire con i tuoi amici» gli ricordò.

Adrien si colpì la fronte con una mano. «Accidenti, è vero!» Sbuffò e guardò la porta serrata dell'ufficio di suo padre.

«Ma è una cosa importante, Plagg!»

«Anche i tuoi amici lo sono.»

Adrien scivolò con la schiena sulla colonna fino ad arrivare a sedersi sul pavimento.

«Adrien?» lo richiamò il suo kwami strattonandogli un lembo della manica.

«Lasciami pensare un secondo.»

«Sì, ma forse...»

«Posso restare per qualche minuto, non sono ancora in ritardo per raggiungere gli altri» constatò il ragazzo.

Il kwami continuò a tirargli la maglia. «Se solo mi...»

«Proteggere Parigi è più importante delle mie relazioni personali, Plagg» disse sconsolato scuotendo la testa. «Ho delle responsabilità.»

«Puoi ascoltarmi un attimo?»

«Sì, hai ragione. In effetti, tanto vale aspettare questa notte per sgattaiolare nell'ufficio, piuttosto che rimanere qua fuori all'infinito.»

«Per tutti i gatti, vuoi starmi a sentire!» lo sgridò il kwami, mordendogli poi una mano.

«Ahia! Perché l'hai fatto?!» esclamò Adrien, stupito. Plagg gli aveva lasciato il segno dei dentini aguzzi sul dorso della mano.

Lo spiritello lo stava fissando con sguardo severo. «Guarda là!» disse indicandogli la direzione con una zampetta nera.

Adrien si sporse dalla colonna e sbirciò verso l'ampio atrio della sua casa. Nathalie era in piedi e statuaria come sempre, il tablet in mano e l'espressione concentrata tipica di quando organizzava l'agenda di Gabriel. Nulla di diverso dal solito, se non che la donna indossava il gioiello a forma di coda di pavone ben puntato sul maglioncino a collo alto, al centro delle clavicole.

Adrien non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, era sbigottito e senza parole.

«A quanto pare, non troveremo la spilla nella cassaforte» disse Plagg, ingollando il camembert.

*

«Sono certo che ci sia una spiegazione al suo ritardo.»

«Ma smettila, Nino!» sbottò Alya. «Ormai è ovvio che Adrien non verrà neanche questa volta!»

Marinette era seduta sulla panchina del parco in cui si erano dati appuntamento, le ginocchia al petto e le braccia intorno alle gambe.

Non verrà..., si ripeté.

MIRACULOUS - Sans toi je n'existe pasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora