CAPITOLO 26

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Levi's Pov

La guardo, le accarezzo i capelli, è davvero bellissima.
Si è letteralmente attaccata al mio petto, e si è addormentata.
I nostri vestiti sono da qualche parte, buttati alla rinfusa sul pavimento.
Lei mugola qualcosa, poi sorride lievemente e si stringe ancora di più a me.
Sorrido, sì esatto, sorrido.
Perché lei mi fa sorridere, mi fa sorridere sul serio.
Il divano sta diventando scomodo, soprattutto per la mia schiena nuda.
Prima che crollasse addormentata ho fatto in tempo ad infilarmi i boxer e i pantaloni, e lei si è messa almeno l'intimo.
Guardo il soffitto, poi la parete e l'orologio.
Forse dovrei svegliarla, deve chiamare suo padre e probabilmente anche i suoi due amici, com'è che si chiamano...?
Ah sì, Zeyn e Tanya.
La sollevo e la appoggio allo schienale, mi alzo e mi metto la camicia bianca.
Poi la scuoto leggermente, svegliandola.
Si sfrega un occhio e sbadiglia svogliatamente, stiracchiandosi.
"Mh? Che ore sono?" Borbotta, incorciando le gambe e sfregandosi un braccio, forse ha freddo.
Le passo la maglia e i pantaloni, poi le rispondo.
"Sono le 11..."
Sbarra gli occhi, poi si alza e si riveste in tutta fretta.
"DEVO CHIAMARE PAPÀ"
Prende il telefono e digita un numero, poi porta l'apparecchio all'orecchio, girando nervosamente in tondo.
Io mi accomodo sul divano e la guardo.
"Papà?"
Strizza nervosamente le palpebre e alza la voce.
"No, è importantissimo, non posso richiamarti dopo..."
"PAPÀ ASCOLTAMI!"
...
Si incazza palesemente, poi comincia a sbraitare.
"PORCO BERTHOLD, ABBIAMO RITROVATO SILYA, È TORNATA!" poi mette giù la chiamata e lancia il telefono.
"Porca puttana..." mormora, stringendo i pugni.
Mi alzo e la abbraccio da dietro, accarezzandole i fianchi e prendendole le mani.
"Stai tranquilla, vedrai che adesso ti richiama"
T/n scuote la testa, ripetutamente.
Credo sia arrabbiata. Un pochino eh, giusto un pochino.
"Lui non mi ascolta mai... non mi ha mai ascoltato, dopotutto... non posso mai dirgli niente, tanto o mi ignora o mi urla contro, deve avere sempre ragione lui..." sussurra, nervosa.
Volevo parlarle proprio di questo, del perché sia triste, volevo approfondire il discorso.
L'ho vista giù stamattina, e anche ieri non era proprio in forma.
"Io non ce la faccio più..." comincia a singhiozzare, probabilmente è un pianto pieno di rabbia; così la lascio sfogare in santa pace, limitandomi ad accarezzarle la schiena.
"Non conto niente qui..." continua a commiserarsi, finché non passo davanti a lei e non le prendo il volto tra le mani.
"Ehy mocciosa, smettila, sei una ragazza fantastica, bellissima, con una vita davanti, sei intelligente, non ti manca nulla"
Mi squadra, poi mi salta in braccio.
Avvolge le gambe sui miei fianchi e sparge i capelli sulla mia faccia.
Mi inumidisce la camicia, mentre continuo ad accarezzarle la testa.
"Abbiamo anche ritrovato Silya, non sei contenta?" Le chiedo.
Lei annuisce.
"Grazie, sono in debito con te"
"Hai già estinto il tuo debito due ore fa.." ammicco, ricordandole la mattinata allegra che abbiamo passato.
Lei, asciugandosi le lacrime, ride leggermente, ritornando con i piedi a terra.
Il sole entra dalle finestre e si riflette sullo specchio, accecandomi.
"Probabilmente papà richiamerà..." mormora, osservando il cellulare che era volato sul divano.
"Mettilo in vivavoce" le consiglio porgendoglielo.
Lei annuisce e pochi secondi dopo il telefono ricomincia a squillare.
Lei accetta la chiamata e preme il tasto del vivavoce.
"T/N MA TI SEMBRA CHE PER UNA COSA COSÌ IMPORTANTE DEVI FARE LA LAGNA E COMPORTARTI DA BAMBINA, CHIUDENDO A CASO LA TELEFONATA!?" subito l'uomo comincia ad urlare.
La c/c prende un respiro profondo, chiudendo gli occhi.
Li riapre lentamente ignorando le urla del padre dall'altro capo dell'apparecchio.
Ad un certo punto la ragazza risponde alle urla, iniziando a sbraitare.
Probabilmente è molto incazzata.
"ADESSO ASCOLTAMI, HAI CAPITO!? O STAI ZITTO, ALTRIMENTI LA CHIAMATA LA CHIUDO ANCORA"
Probabilmente preso alla sprovvista, lui smette di parlare.
"MA LO CAPISCI O NO CHE NON TI SOPPORTO PIÙ!? NON MI FAI MAI PARLARE, TUTTO È PIÙ IMPORTANTE DI ME, IL LAVORO, LE CENE, I TUOI CLIENTI" le scendono un paio di lacrime, che subito caccia via.
Mi avvicino e le lascio un bacio sulla testa, cercando di calmarla.
Mi sorride, con uno sguardo del tipo: 'scusa tanto'
Quindi, ricomincia ad urlare.
"QUANDO TI PARLO NON C'È MAI UNA VOLTA CHE MI ASCOLTI, SE FACCIO QUALCOSA CHE NON TI VA BENE NON FAI ALTRO CHE URLARMI CONTRO, SOPRATTUTTO QUANDO IO HO RAGIONE E TU TORTO. SECONDO TE OGNI COSA CHE DICO È UNA BALLA, TI FIDI DI PIÙ DEGLI SCONOSCIUTI"
Respira affannosamente, gli scarica contro tutto ciò che prova.
C'è rabbia nelle sue parole, e una sorta di seconda personalità nascosta nella suo voce.
La conosco da poco, eppure non avrei mai creduto che potesse esistere un suo lato così schietto e aggressivo.
L'uomo non risponde, sospira soltanto.
"Mi dispiace, non pensavo di essere un cattivo padre"
Lei sbarra gli occhi per un istante, poi riprende a parlare, questa volta con più calma.
"Non sei un cattivo padre, ma sei un pessimo padre"
Ah.
Diretta.
"Mi dispiace così tanto..." mormora lui, dall'altro capo del telefono.
"È la realtà. Non sei mai a casa, non stai mai con noi, litighi sempre con la mamma e ti scarichi su di me, urlandomi contro. Non mi ascolti, sei stressante..."
Continua ad elencare valanghe di cose e io stento a starle dietro, immerso nei miei pensieri.
Che vita triste.
Sospirano entrambi, poi lui le butta lì di nuovo due scuse e chiede di Silya.
"Scusa, davvero, non volevo essere così terribile... Silya come sta?"
"Male, malissimo. Come me"
"Perché stai male?"
"Colpa tua, colpa di tutti e di tutto. Ogni cosa mi fa stare male, addirittura la mia esistenza"
La c/c si siede sul divano e io lancio un'occhiata all'orologio.
È quasi mezzogiorno, quindi decido di aiutare in qualche modo, iniziando ad apparecchiare per due.
Mentre lei continua a discutere con suo padre, preparo un paio di tramezzini.
Spero le piacciano...

•angolo delfino•

Buongiorno
Buonasera
Buonanotte
Che ore sono?
Boh comunque
Come va?
Capitolo decente?
Potrebbe essere che in questi ultimi aggiornamenti io mi stia sfogando personalmente ma voi non fateci caso, non mi piace stare al centro dell'attenzione.
Volevo ringraziarvi perché per ogni stellina mi spunta un sorriso, mi sento utile al mondo.
Per ogni follower in più sclero, però ok.
Vi adoro, grazie arrivederci.
*Levi la porta a mangiare la pizza*

Rimake •LevixReader• #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora