La sveglia suona, io ho sonno.
Apro gli occhi e mi ritrovo stretta a mia sorella, che con la sua chioma nera fluente mi ha letteralmente bloccato la respirazione.
Mi tiro su di scatto e comincio a riprendere fiato, con una mano sul petto.
Svegliata dal suono insistente della sveglia e dai miei respiri pesanti, Silya si stroppiccia gli occhi e si guarda intorno, sbattendo più volte le palpebre.
Poi mi guarda e mi abbraccia, scoppiando a piangere.
"Credevo che fosse stato solo un bellissimo sogno" le parole le escono lente, strozzate dai singhiozzi.
La mamma apre gli occhi e si sistema i capelli, poi si siede e ci guarda con un sorriso fiero.
"Che belle ragazze che ho"
Già, Silya è proprio bella.
Non si potrebbe dire lo stesso di me...
"Non pensarlo nemmeno, sei bellissima" mi sussurra lei accarezzandomi la schiena, come se mi avesse letto nel pensiero.
"D'accordo... andiamo, dobbiamo avvisare il papà" mormoro, alzandomi e infilando i piedi freddi nelle ciabatte.
Silya si alza di scatto.
"Papà? Dove si trova?" Chiede, pensierosa.
"È in giappone, e sì, ho già sclerato"
Rido, afferro il telefono sul comodino e guardo l'orario: le 6:10.
"Mamma? Io devo andare a scuola e tu al lavoro" le dico, stropicciandomi un occhio.
Lei sobbalza e si alza di scatto, afferrando al volo i vestiti appoggiati sulla sedia e lanciandosi in corridoio per raggiungere il bagno.
"Se vuoi, T/n, puoi stare a casa!"
Poi sbuca dalla porta, e sogghigna.
"Anzi, chiamo a lavoro e spiego tutto al mio capo, capirà... resto a casa, e anche voi! Su! Scendete a preparare la colazione, svegliate gli altri due, oggi abbiamo un sacco di cose da fare!" Annuncia canticchiando.
Io rido seguita da Silya.
Poi mi alzo definitivamente dal letto e saltello verso camera mia, mentre mia sorella scende a preparare la colazione.
Mi avvicino al letto sorridendo mentre il corvino, in piedi davanti alla finestra, si gira a guardarmi.
Abbozza un sorriso, poi mi lancio su di lui.
"Ieri non ti ho ringraziato abbastanza" sussurro, mentre sfrego il viso sul suo petto.
"Già " borbotta, accarezzandomi i capelli.
"Scendi a fare colazione, che sveglio anche lei ora" mormoro, indicando Hanji con lo sguardo.
"Niente scuola?"
Scuoto la testa.
"C'è un po' di roba da fare, chiamare la polizia, papà, avvisare gli amici e i parenti... anche se penso basterà raccontare tutto a nonna e la voce si spargerà nel giro di due ore..." sorrido pensierosa, e lui annuisce.
"Dopo ti devo parlare" dice serio.
Poi mi lascia un bacio tra i capelli ed esce.
Mi avvicino al materasso della castana, che russa beatamente.
La scuoto un pochino, cercando di svegliarla.
"Hanji, alzati... Hanji! HANJI SONNY E BEAN SONO RISORTI!"
Lei si alza di scatto con gli occhi fuori dalle orbite.
"COME COME COME?!" esclama prendendomi per le spalle e iniziando a scuotermi.
"Stavo scherzando! E comunque scendi che andiamo a fare colazione!" Rido e lei mi rifila un pugnetto, mettendo il broncio.
"Comunque, grazie per ieri" sorrido caldamente mentre lei mi guarda di sottecchi.
Sospira e sorride anche lei, poi apre le braccia e io le vado letteralmente addosso.
"Non c'è di che" mormora, stringendomi.
Mi stacco e mi dirigo fuori.
"Su, scendi che ora colazioniamo!" Esclamo, felice.
Lei mi guarda stranita.
"Colazioniamo?"
"Facciamo colazione..." sospiro, scuotendo la testa divertita.
Raggiungo gli altri in cucina, bevo il the e mangio pane e nutella.
"Okay, adesso io vado con Silya a denunciare tutto alla polizia, ci pensate voi a telefonare al papà?" Chiede la mamma, sparecchiando.
Annuisco.
"Poi quando torno avvisiamo i parenti, e domani andiamo a sistemare tutto ciò che resta, tipo scuola ecc..." sospira sconsolata, roteando gli occhi.
"Posso venire con voi?" Chiede Hanji, sorridente.
Mia madre annuisce.
"T/n"
"Si?" Rispondo al richiamo della mamma.
"I preservativi sono in bagno nel mobiletto, non voglio nipoti per ora" dice, con uno sguardo che mi fa venir voglia di sprofondare nella sedia.
Scuoto ripetutamente la testa e divento color porpora.
"MAMMA" grido, correndo su per le scale.
Gli altri giù ridono, e io sospirando mi chiudo in bagno a cambiarmi.1 ora dopo
"Ciao ragazzi, noi andiamo!" Esclama mia madre sulla porta di casa.
Saluto Silya con un abbraccio, poi torno sul divano mentre Levi chiude la porta a chiave.
"Credo che al commissariato ne avranno per un po', chiamo papà più tardi" borbotto, accendendo la televisione.
Levi si siede accanto a me e mi osserva.
"Che c'è?" chiedo, accigliata.
Prende il telecomando e spegne.
"Levi? Cosa c'è?" Mi avvicino, e lui ne approfitta.
Mi afferra un braccio e mi tira verso di lui, facendo in modo di essere così vicini da poterci sfiorare con uno sguardo.
"Sei bellissima" mormora, accarezzandomi la schiena.
Gli salto in braccio, affondando le mani nei suoi capelli nero pece.
Comincio a baciarlo, e questa cosa va avanti per un po' mentre il corvino abbassa le mani dalla mia schiena fino al mio didietro.
"Devi ancora ringraziarmi come si deve" borbotta, tra un bacio e l'altro.
Ghigno compiaciuta, mi sta per caso chiedendo altro 'gelato'?
Sospiro, accarezzandogli una guancia, pallida, fredda e morbida.
Lo amo davvero tanto, forse troppo.
Comincio a muovere ritmicamente il bacino contro il suo, a cavalcioni sul ragazzo, che sembrerebbe apprezzare il gesto.
"Diretta" bofonchia, soffocando le parole tra i lievi gemiti che gli provoco.
Fargli quest'effetto mi rende quasi fiera di me, in un certo senso lo sottometto.
Potrei smettere quando voglio, e l'unico a rimetterci sarebbe lui!Mi rincresce dirlo ma ci rimetteresti anche tu, quando ti capita ancora di essere a casa da sola con lui e di avere certe opportunità?
Ah già
Per una volta ha ragione lei, la mia cara vecchia coscienza!Torniamo al presente.
Continua a palparmi il fondoschiena senza ritegno, mentre, con le labbra socchiuse, mi perlustra l'interno della bocca.
Non ho intenzione di interrompere i movimenti del bacino, e andiamo avanti così per un po'.
Alla fine decide di lasciare le mie natiche e comincia a slacciarmi i bottoni della camicia.
Arrapato il nanetto eh?
Gli tiro una ciocca di capelli mentre mi lascia dei baci umidi sul petto, nella parte scoperta dal reggiseno.
"Sei meravigliosamente bravo" sussurro mordendomi un labbro.
Lui alza la testa e mi regala un mezzo sorriso.
"Questo non è niente" risponde, togliendomi la camicia con un unico, fluido gesto.
Intanto, tra le mie gambe sento qualcosa premere.
Probabilmente il risultato dei movimenti che ho appena interrotto.
"Ehy aspetta" dice, bloccandosi improvvisamente proprio mentre mi sta per togliere anche il reggiseno.
"Si?" Chiedo, osservandolo confusa.
"Sei tu che devi ringraziare me no? Allora, ringraziami come si deve"
Ghigna, poi si abbassa la zip dei pantaloni.Mannaggia al Wall Maria.
-angolo delfino-
Sono viva
Sì, viva
PeccatoComunque, il capitolo è stato un parto, non sono ispirata ultimamente, quindi non odiatemi se ho lasciato la mezza scopata a metà.
Spero che il capitolo sia almeno decente, au revoir.*si lancia dal Wall Rose*
*Levi passa sotto e la prende al volo*
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Rimake •LevixReader• #Wattys2019
FanficE se invece di nascere e crescere in quel mondo, parte di esso si trasferisse nel nostro? Se Levi Ackerman comparisse senza un motivo in casa tua, cosa faresti? È ambientata in epoca moderna, quindi senza giganti o altro a scassare i cabasisi. Buona...