CAPITOLO 29

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"Vuoi un po' di gelato?" 
Scuoto la testa, puntando lo sguardo nel suo.
La mocciosa sorride e si ributta sul divano, sopra di me.
La sua pancia nuda si incolla alla mia, mentre le accarezzo i capelli sdraiato sul divano.
Lancio un'occhiata fugace ai nostri vestiti, per terra.
Sospiro e la guardo.
Fissa intensamente lo schienale del divano, ha la fronte aggrottata.
"Tutto bene?" Le chiedo.
"Mhmh..."
"È per tua sorella? O perché domani vai a scuola e c'è il ragazzo che... insomma... lo sai"
"No... è che... non so... mi sento sola" ammette, girando la testa e guardandomi.
Sorride e si arrampica più su, fino a raggiungere la mia bocca.
Mi bacia e io ricambio, stringendola.
"D'accordo, ti andrebbe di parlare?"
Scuote la testa.
"Quando vuoi, me lo dici" concludo, osservandola.
Sorride.
"Tu sì che mi capisci" borbotta, girando subito dopo la testa verso l'orologio appeso al muro.
"Sono le 18:30!?" Grida, saltando in piedi e afferrando i vestiti in tutta fretta.
"Porco Salazar, tra poco arriva mia madre! Va bene che ci avrebbe messo ore al commissariato, ma penso che verso le sette si rifarà viva" continua, infilandosi i pantaloni.
La imito, correndo poi a prendere il mio amato Mocio.
Devo pulire.
"Ma che stai facendo?" Domanda divertita, mentre sistema i cuscini sul divano.
Alzo un sopracciglio.
"Beh, pulisco"
Scuote la testa ridendo e comincia a salire le scale.
"Vado a sistemare di sopra, faccio i letti"
"Non li hai ancora fatti!?" Urlo, esasperato.
La ragazza ride nervosamente e scuote la testa, correndo di sopra.
"Mannaggia" bofonchio, spolverando la televisione.

Ore 19:10

Suonano al campanello, la mocciosa va ad aprire mentre io metto via in fretta tutto quanto nello sgabuzzino sotto alle scale.
"Mamma! Hanji! Aspettate, dov'è Silya?"
Raggiungo T/n davanti alla porta e noto l'assenza della sorella.
"In commissariato hanno chiesto di trattenerla per un ultimo resoconto, io sono tornata per accompagnare Hanji che altrimenti si sarebbe persa... ora torno alla centrale" sospira la donna, entrando in casa seguita dalla quattrocchi.
Prende due tramezzini dal frigorifero e torna davanti all'ingresso.
"Credo che tra qualche ora saremo di ritorno, non aspettateci e non andate a letto tardi... T/n, domani hai scuola, alle nove e mezza a dormire, chiaro?"
La mocciosa rotea gli occhi.
"Si, mamma..."
La donna sorride, poi esce chiudendosi la porta alle spalle.
Hanji mi guarda, ammiccando.
"Che avete combinato mentre non c'ero?"
La c/c arrossisce, mentre io sospiro.
"Abbiamo sistemato e pulito, abbiamo fatto i compiti, abbiamo mangiato e... basta" rispondo schiettamente.
"E questi segni di graffi sul divano?" Ghigna, indicando un cuscino del mobile.
"Sono inciampata e mi sono aggrappata!" esclama la ragazza, lanciandosi verso Hanji.
"Andiamo a mangiare dai" ride nervosamente, spingendola verso la cucina.
"D'accordo, ma non finisce qui!" Enuncia, alzando un dito e sorridendo come un'ebete.

Finiamo la cena e ci sistemiamo sul divano.
"Okay... quindi, sabato devo andare da Zoe, domani torno a scuola, devo dire a Silya di chiamare Maddy e non ho capito bene quando deve tornare papà... aiuto sono confusa" sbuffa la ragazza, scivolando sullo schienale del divano.
Improvvisamente Hanji si alza e sorride raggiante.
Ha uno strano luccichio negli occhi, dovrei preoccuparmi?
È lo stesso di quando ha parlato per la prima volta con Eren.
Corre di sopra, sento rumore di mobili che ante che sbattono.
Poi torna in salotto con in mano la scatolina dei preservativi.
Ah.
Fuck.
"NE MANCANO DUE!" grida saltellando.
"AVETE FATTO FESTA!"
T/n, sconvolta, si lancia su di lei e afferra il contenitore, cadendo per terra subito dopo.
Si alza e, presa dal panico, corre su per le scale.
La seguo, imprecando contro Hanji, la quale è rimasta giù a ridere come una scema.
Vedo la ragazza, in camera, accanto alla finestra.
Nel panico, la apre.
Le corro accanto e la guardo confuso. Quindi lancia la scatola, che volando si apre e permette al suo contenuto di spargersi ovunque; a causa del vento, le bustine azzurre svolazzano fino alla strada, mentre la scatola precipita in giardino.
Sento delle urla, quindi abbasso lo sguardo e noto una vecchietta terrorizzata che si guarda intorno, mentre tra i suoi capelli sono atterrati un paio di profilattici confezionati.
Guardo sbigottito la ragazza, che improvvisamente inizia a ridere.
Data la scena, non posso fare a meno di imitarla. Veniamo raggiunti dalla quattrocchi, che, una volta compresa la situazione, si unisce a noi.
Che strano gruppo

angolo delfino•
Ciao sono viva!
Mi sono presa una pausa di riflessione, durante la quale ho cercato idee e ho tentato di risolvere un quarto dei problemi che purtroppo mi assillano, senza successo.
Vi prego quindi di perdonare la mia assenza, capendo che se questo dovesse ripetersi non è causa mia, ma di eventi più grandi di me che non posso purtroppo controllare.
Sparirò un altro po' probabilmente, devo sistemare un paio di casini personali e devo cercare di rimettermi in sesto, data la mia precaria salute da un anno a questa parte.
Scusate ancora,
Me

Rimake •LevixReader• #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora