Silya Pov raga non mi ricordo mai come scrivo i Pov, quindi potrei averli messi a caso... scusate
Questi maledetti porci pervertiti...
Porca puttana
La porta di camera mia si apre, Giorgia mi guarda male.
"Datti una mossa, ti sta aspettando"
Annuisco flebilmente, aprendo l'armadio per prendere il completino di pizzo rosso che mi hanno sganciato dopo avermi trascinata qui con la forza.
Mi cambio e mi metto la solita, fastidiosa minigonna di seta nera, rigorosamente corta e un po' stropicciata.
Il top di pizzo nero mi avvolge il petto, stringe un po', ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
Mi siedo davanti allo specchio e mi trucco, mascara, matita e rossetto rosso fuoco.
Respiro profondamente, solo un'altra serata di lavoro, solite cose, solita routine...
Che mondo di merda, che società del cazzo.
Esco e mi dirigo giù per le scale, cercando di sistemarmi i capelli.
Arrivo nel sotteraneo, il corridoio... quel dannato corridoio che ho superato troppe volte, contro la mia volontà.
Voglio andarmene, ma non me lo lasciano fare.
Voglio tornare a casa, da mamma e T/n, da papà.
Diamine, mi sta venendo da piangere...
Respiro, di nuovo, poi apro lentamente la porta della camera 309.
"Eccomi qua..." sussurro, cercando di essere il più seducente possibile.
Il ragazzo, apparentemente 20enne, mi squadra basito da capo a piedi.
Schiocca la lingua e si alza, venendomi in contro.
Mi guarda e fa una cosa inaspettata, mai successa prima.
Mi avvolge tra le braccia.
"Silya, torniamo a casa tua"
Sobbalzo.
"C-cosa intendi? I-io lavoro qui, n-non voglio tornare a casa..." mento spudoratamente, e lui sembra accorgersene.
"Smettila di dire cazzate, conosco tua sorella e tua madre, adesso ti porto fuori da qui" sussurra, guardandosi intorno.
Io non ricambio l'abbraccio, sono troppo scioccata.
"No, non posso" sussurro, scuotendo la testa.
Lui mi ignora e comincia a girare per la stanza, alla ricerca di una finestra, forse.
Sono troppo esterrefatta per dar peso alle sue azioni.
Mi lascio cadere sul letto, senza parole.
Conosce T/n? Come... oddio, forse... hanno scoperto che mi trovo qui?
La polizia ne sarà a conoscenza?
Questo posto, i porci che lo frequentano... fanno tutti... così... schifo...
Senza accorgermene comincio a piangere, a singhiozzare, sobbalzando sul materasso del letto dove tante volte sono stata sdraiata, sopra o sotto.
La camera 309, la camera della paura.
Odio il numero 309, cazzo
"Oi, non piangere mocciosa" borbotta, leggermente a disagio.
Mi sfrego gli occhi, il trucco ormai è andato.
Se davvero le conosce, può portarmi da loro?
Mi porterebbe via da questo posto, lontano da queste persone, da quel porco di Freiben, tedesco maluscito.
Quel medetto ciccione pervertito, mi ha fatto patire per 7 mesi. Setto fottuti mesi.
Bastardo, la pagherai.
Anche prima è venuto a 'trovarmi'.
Lo odio, con tutto il cuore.
Potrò andare via finalmente...
Forse...
"Seguimi" mi alzo ed esco, controllando che non ci sia nessuno in corridoio.
Il più pericoloso da passare è il pian terreno, ci sono i camerieri, i clienti, e soprattutto quella puttana di Giorgia.
Se mi becca... dannazione.
Non possiamo passare dalla porta principale, alle guardie è stato espressamente riferito di non lasciarmi uscire per nessun motivo.Superiamo le camere, correndo.
304...303...302...301...
Respiro, dove possiamo andare?
220...219...218...217...
Camera mia, dannazione!
201... 200... 120... 119...
Prendo il ragazzo per un braccio, trascinandolo nella camera 110 prima che Freiben giri un angolo e ci becchi in flagrante in piena fuga.
Ci supera, mentre il corvino, poco più basso di me, ringhia silenziosamente.
Non è che ha visto... quello che è successo pomeriggio?
"Tu... hai visto... qualcos-" mi interrompe, posandomi l'indice sulle labbra.
Apre la porta e sbircia fuori, trascinandomi con lui poco dopo di nuovo verso le scale.
"Adesso pensiamo ad uscire. Da dove passiamo?" Sussurra, controllando che intorno non ci sia nessuno.
Saliamo le scale, attaccati al muro, cercando di evitare lo sguardo della sgualdrina appoggiata alla porta davanti ad esse, intenta a guardare il telefono.
Ci nascondiamo nell'ombra, trattenendo il respiro.
Improvvisamente, Giorgia si gira e sobbalza.
Oh merda
"Tu cosa ci fai qui!?" Esclama, pronta a lanciarsi nella sala principale per avvisare le guardie.
Il nanetto la blocca e le assesta un pugno, facendola cadere a terra, KO.
"Cazzo" borbotta, continuando a salire le scale.
Faccio un respiro profondo e lo seguo.
"Come ti chiami?"
Mi sembra di averlo già visto, ma dove?
"Te lo dirò più tardi, ora pensa a non farti beccare. Dai, andiamo in camera tua mocciosa"
Quel mocciosa, l'ho già sentito...
Ma dove?
Corriamo in camera mia su per le scale, spalanco la porta e mi ci butto dentro.
Il ragazzo la richiude velocemente dietro di me.
"Giù dalla finestra, dai" ordina, aprendola.
Guardo fuori; le strade, i prati, le case... tutto quanto! Potrò ammirare i tramonti dal parco, dormire con T/n e abbracciarla, recuperare questi 7 mesi con mamma e papà...
Mi sembra un sogno irrealizzabile...
Raggiungo velocemente il corvino, che sta tastando il davanzale con un piede.
"Regge, fidati" lo rassicuro, appoggiandomi contro il vetro della finestra e sedendomi con le gambe a penzoloni.
Mi attacco alla grondaia, sospirando.
Che bella la libertà!
All'improvviso, un rumore pesante di passi, una porta che sbatte.
Urla in corridoio, e il ragazzo mi incita a scendere velocemente.
Allora mi aggrappo al davanzale e scivolo giù sfruttando la grondaia.
Sento altre porte, passi sempre più vicini...
Raggiungo il marciapiede, guardo in alto.
Il ragazzo è ancora sul davanzale.
Sento un rumore forte provenire dalla mia stanza, poi il corvino si volta e sgrana gli occhi.
Si lancia letteralmente volando a terra, mentre delle mani e delle braccia possenti sbucano dalla finestra nel tentativo di afferrarlo.
Guardo il cielo, solo per un istante.
Quella luna, luminosa, offuscata dalle nuvole...
Le stelle, che sembrano brillare tutte quante per me.
Non faccio in tempo a farmi altri filmini mentali, perché il ragazzo mi afferra per un braccio e comincia a correre.
"T/N! HANJI! N/M! ANDIAMO, PRESTO"T-T/N!?
Il corvino mi trascina per strada, riconosco ogni angolo.
T/n?
È davvero... qui? Sto per rivedere la mia sorellina?Il parchetto, il grosso abete accanto alla casa di Melania...
N/m... non voglio che pianga, quando la vedo, chissà quanto ha pianto...
Fin troppo, suppongoHanji... dove ho già sentito questo nome?
Svoltiamo l'angolo della gelateria, siamo quasi arrivati, siamo... quasi a casa...!
A casa... casa, che parola enorme;
Un bel posticino, dove litghi per sport e ti abbracci con i parenti per passatempo.
Io vi voglio riabbracciare, tutti quanti.
Mi dispiace di essere sparita di punto in bianco, non lo farò più promesso!
Mi è mancata così tanto, casa..."SILYA" l'urlo mi fa voltare, punto gli occhi nei suoi.
"T/n..." mormoro, mentre sento le lacrime farsi strada per uscire.
Altre urla, più aggressive, mi raggiungono.
"MALEDETTA TROIA TORNA INDIETRO! MI FARAI PERDERE UN SACCO DI SOLDI! MA LO SAI QUANTO MI SEI COSTATA!?"
Freibern, di nuovo lui.
Stavo tornando da scuola, quando l'ho incontrato la prima volta.
Mi ha fermato in mezzo alla piazza e mi ha chiesto se mi interessava un lavoro.
Ovviamente ho risposto di sì, avrei potuto aiutare la mia famiglia, eravamo quasi al verde.
Allora gli ho lasciato il mio numero e mi ha detto di incontrarci fuori dalla tabaccheria in centro.
Io, da brava idiota, non mi sono fatta domande quando mi ha ordinato di venire da sola alle 23.
Non un minuto in meno, o non mi avrebbe assunta.
Appena sono arrivata, ha ghignato, come nei film quando deve succedere qualcosa di brutto.
È uscito un tipo vestito di nero dalla limousine sulla quale era arrivato, e mi ha tappato la bocca, trascinandomi nei sedili posteriori.
Mi hanno praticamente stuprata.
Subito, su due piedi.
Dopo, mi hanno 'rassicurata' dicendo che lavorare da vergine non era la cosa migliore da fare, e mi hanno sbattuto nella camera segregandomi dentro per 2 mesi, durante i quali almeno 2 volte al giorno quel maiale veniva a trovarmi."T/N, CORRI" la voce del ragazzo, che mi sta ancora trascinando, mi risveglia dai miei pensieri, dandomi uno scossone.
Sta urlando a mia sorella, che ha rallentato un po' per la fatica.
Mi accorgo di star piangendo come una fontana, mentre le urla di Freibern si fanno sempre più lontane.
Mamma si butta sul portone di casa, spalancando la porta.
Mi ci lancio dentro.
Sono a casa, la mia casa.•angolo delfino•
EHY YOU MADE ME A
YOU MADE ME A
BELIEVER
BELIVER
EHY (EHY) YOU BREAK ME DOWN
YOU BUILD ME UP
BELIEVER
BELIEVERscusate stavo ascoltando gli Imagine Dragons...
Qualcuno li conosce? (°>°)
Btw,
Scusate se è un po' diretto, e soprattutto crudo, se non ve gusta ditemelo che sistemo!
Buona vita
Bye
*vola via a cavallo di Levi*
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Rimake •LevixReader• #Wattys2019
FanfictionE se invece di nascere e crescere in quel mondo, parte di esso si trasferisse nel nostro? Se Levi Ackerman comparisse senza un motivo in casa tua, cosa faresti? È ambientata in epoca moderna, quindi senza giganti o altro a scassare i cabasisi. Buona...