6. Pazzia e sogni.

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CAPITOLO VI

Ardere di desiderio e tacere è la più grande punizione
che possiamo infliggere a noi stessi.
Federico García Lorca.

Erano passate già due settimane, due settimane che sognava Draco tutte le notti, spesso le capitava anche di rifugiarsi nei sogni per scappare dalla realtà. Ginny, Harry e Ron erano talmente presi dal Quiddich che non si erano mai chiesti, neanche per una sola volta, cosa girasse nella testa di Hermione, anche perché in apparenza era tutto normale. Durante il giorno Hermione e Draco si odiavano, si odiavano talmente tanto che nelle ore di pozioni il professore ha dovuto togliere venti punti a Serpeverde, lasciando tutti sconvolti.

Hermione continuava a condurre la sua vita in modo normale, se così si poteva definire. Si considerava pazza, sperava fosse pazza perchè non trovava nessuna spiegazione al suo comportamento. Quel maledetto furetto platinato si era intrufolato nella sua mente e non sapeva come farlo uscire, nemmeno più i libri riuscivano a farle pensare ad altro.

Draco intanto non riusciva più a tener chiusa la bocca, era impaziente. Voleva attuare un piano, farla impazzire per farla inginocchiare ai suoi piedi, sia metaforicamente che fisicamente. Voleva che le chiedesse di portare tutto alla realtà eppure l'unico che stava impazzendo era proprio lui. La notte era sacra, non si sarebbe mosso dalla sua stanza nemmeno sotto Imperius. La voleva e per questo si odiava, come poteva desiderarla così tanto?

Ogni sera un posto diverso, ogni sera si toccavano, si scoprivano eppure senza mai andare oltre e Draco stava impazzendo, eccome se impazziva. Toccava e non poteva avere, la stringeva eppure non era sua, ogni sua richiesta era un ordine per lui, non importava cosa chiedeva, non importava quante volte lo ripeteva e quante volte raggiungeva l'apice del piacere, non era mai abbastanza. Le notti trascorse a stringersi, accarezzarsi senza dire niente, sentire il silenzio che li avvolgeva per poi svegliarsi e ritrovarsi davanti l'uno all'altro ed odiarsi era difficile, eppure era così.

Ed eccoli lì mentre si strusciavano come due adolescenti al centro del letto della Grifondoro. Lui aveva una mano sul suo fianco che la spingeva verso di lui mentre aveva il viso immerso - nel verso senso della parola - tra i suoi seni, l'altra mano era tra i suoi capelli e li tirava appena riportava le sue labbra sul suo collo pieno di segni. Appena svegli non sarebbe rimasto alcun segno di tutto ciò e questo lo faceva arrabbiare sempre di più tanto da succhiare con forza il punto debole del collo ma ad Hermione non importava, poteva fargli male e comunque non avrebbe fatto male come il calore che sentiva tra le sue gambe, non riusciva a dargli pace e stava impazzendo.

Ne voleva sempre di più, pensava solo a quello ed i graffi sulla schiena di Malfoy ne erano la prova. Anche adesso, dopo ore che erano lì non si dava pace, si agitava, si contorceva sotto di lui, lo stringeva, lo mordeva ma niente riusciva a spegnere il fuoco. Forse era davvero arrivata al limite e anche Draco rimase sorpreso quando lo spinse con tutta la forse che aveva nel suo corpo e lui si mise seduto, con la schiena contro il muro.

«Qualcosa non andava?» domandò semplicemente lui, con l'affanno mentre guardava il soffitto immaginando tante pecorelle saltare in un prato verde per cercare di calmare la sua eccitazione. Non ne ebbe il tempo, non ebbe il tempo nemmeno di riformulare la domanda che Hermione gli salì a cavalcioni sulle gambe e lo baciò. Lui voleva il controllo della situazione, voleva godersi il momento ma Hermione non gli concesse nulla, portò le mani tra i suoi capelli e lo tirò come lui aveva fatto con lei, scendendo a mordergli il collo. La sensazione della sua pelle contro la sua non gli bastò, non gli bastava niente e non sapeva cosa fare. Stava impazzendo, ne era certa.

Solo quando i suoi slip ormai umidi aderirono contro i suoi boxer capì che niente l'avrebbe fermata se non quello, quindi lo fece. Riportò le labbra contro quelle di Draco e iniziò a muoversi lentamente, fingendo inizialmente di sfiorarlo per caso, poi continuò. Draco portò le mani sui fianchi e la aiutò a muoversi su di lui.

«Ti prego, fa qualcosa.» sussurrò con voce rotta Hermione aderendo maggiormente contro i suoi fianchi facendo perdere qualche respiro a Draco. Lui in queste due settimane aveva cercato di mantenere le cose calme, non voleva spingerla a fare cose che non voleva veramente. «Draco, ti prego. Non ce la faccio più.» ammise poi portando la guancia contro la sua spalla. Al primo movimento da parte del ragazzo si sentì quasi svenire, si abbandonò contro di lui lasciando che le urla riempissero la stanza, che i brividi prendessero possesso del suo corpo.

I movimenti erano lenti ed erano guidati dalle mani esperte di Draco che richiamò tutto il suo buon senso al cervello, cercando di non sbagliare nulla. Era la sua prima esperienza e sogno oppure no, doveva essere la migliore. Erano in estasi e si arrabbiò quando non riuscì a tenere gli occhi aperti per vederla mentre gemeva il suo nome, ma era impossibile. Stringeva la carne come appiglio e la muoveva così lentamente che sentiva perfettamente come aderivano, era un piacere che non aveva mai provato prima e si sorprese a sentirlo anche solo con l'intimo addosso. «Continua, ancora.» sussurrò persa in qualcosa che non aveva mai immaginato fosse possibile sentire. «Sto uscendo pazza?» domandò stringendo le mani contro le spalle del ragazzo che tratteneva i gemiti a stendo. Draco non riuscì a trovare l'aria nei polmoni per rispondere, scosse semplicemente la testa e la lasciò fare. La strinse contro di se ed erano pelle contro pelle quando vennero insieme, urlando entrambi il nome dell'altro.

«Se questo è il paradiso, ti prego non svegliarmi.» sussurrò il ragazzo più a se stesso che a lei. Quando aprì gli occhi si reso conto che era sul letto con ancora il suo peccato più grande a cavalcioni su di lui. Erano stanchi, ancora più stanchi di quando si erano addormentati ma quando lei gli disse ancora, lui obbedì.

Non era mai abbastanza.

Amantes amentes; Dramione. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora