CAPITOLO XXI
«Stai mentendo.» sbottò il ragazzo dopo pochi minuti, dopo aver trovato il coraggio di spostarsi da quel muro e tornare a pensare alle pecore che correvano nei prati verdi e non all'immagine che aveva da poco descritto la ragazza, che di certo non gli era indifferente.
«Perché dovrei? Puoi controllare stesso tu che non sto mentendo. Ti stanno scoppiando i boxer solo con il ricordo di me in ginocchio. Povera serpe.» continuò ironica la ragazza che si ritrovò a dover subire l'ira dei suoi occhi con un solo sguardo.
«Nemmeno tu mi sei così indifferente o devo ricordarti cosa abbiamo fatto? Quindi zitta e non farmi continuare Sanguesporco.» sbottò di nuovo, ancora freddo e gelido mentre quella stanza iniziava a prendere fuoco. Hermione era andata lì per prendersi la sua rivincita, lui aveva scoperto che non era indifferente alla ragazza ma anche lei era diventata uno dei suoi tanti punti deboli e voleva sentirglielo dire, doveva ammetterlo, doveva sentirselo dire perchè non poteva essere l'unica pazza tra i due. «Cosa fai, Mezzosangue?» domandò quando la ragazza iniziò a spogliarsi. Prima le scarpe, poi la camicia, successivamente la gonna e le calze. Se avesse voluto fermarla avrebbe avuto tutto il tempo dato che Hermione usò una lentezza estenuante anche per lei, ma invece rimase lì fermo a godersi la visione della Mezzosangue in intimo, intimo di pizzo verde per la precisione. Una gentile concessione di Ginny una volta arresa alla ridicola infatuazione della sua migliore amica verso la peggiore delle serpi.
«Mi riprendo la mia rivincita, stupida serpe.» rispose sorridendo ironicamente prima di spingerlo sul letto dietro di lui. Si mise a cavalcioni su di lui e fece quello che gli aveva insegnato Draco in quelle sere: toccare i punti deboli fino all'esasperazione, fino a farlo pregare. Iniziò a baciargli le labbra senza concedergli il bacio appassionato che richiedeva, scese poi alla gola, l'incavo tra il collo e la spalla, il petto. «Non pensi siano un po' volgari questi segni?» domandò sorridendo con le labbra premute contro il collo del biondo.
«Vuoi davvero parlare di questo?» domandò di scatto Draco rendendosi conto che era proprio la risposta che voleva quando la sentì sorridere contro la sua pelle. Maledetta Mezzosangue astuta, maledetto capello dello smistamento che aveva sicuramente sbagliato con la ragazza. Non c'era altro da fare che arrendersi, e quindi lo fece.
Si arrese, depose le armi, si stese con la schiena contro il letto e si lasciò al libero controllo della ragazza che in pochi secondi fece sparire quei segni terribili con un incantesimo per crearne altri a suo piacimento.Lentamente fece scendere le mani sulla sua divisa e continuò a sorridere soddisfatta alla vista del rigonfiamento nei pantaloni del ragazzo che non si preoccupava più di nascondere. Le mani sottili e delicate della mora scesero così lentamente che fecero contorcere Draco tanto da dover stringere le mani in un pugno mentre lei guardava soddisfatta della sua opera. In poco tempo aveva imparato bene le mosse della serpe ed adesso le stava usando contro di lui, quasi si maledisse per averlo fatto. Le dita arrivarono al bottone del pantalone e finalmente Draco pensò di poter dare un po' di spazio all'erezione che iniziava a far male ma lei non lo accontentò, anzi. Mentre tornò con le labbra sul suo collo strusciò il suo corpo contro l'erezione e lo sentì trattenere il respiro.
«Sono stretti?» domandò in modo innocente Hermione mentre lo stuzzicava con la mano da sopra al tessuto, facendogli socchiudere gli occhi per pochi secondi. «Cosa vuoi che faccia?»
«Dimmi tu cosa vuoi che io faccia o dica per mettere fine a questa tortura!» rispose il ragazzo alzando le mani per sbottonarsi i pantaloni ma si ritrovò bloccato con la sua stessa cravatta alla testata del letto. «Addirittura, Granger? Ti piace violento.» commentò ironico ma in realtà cercava di capire cosa avesse in mente la mora.
Svegliati e vattene o giuro che ti lego.
«Non muoverti, non è ancora il tuo turno.» lo imitò e lui sbuffo, si stava odiando per averle insegnato involontariamente tutte quelle cose. Mentre le parole scivolavano dalla sua bocca come maledizioni e gravi fatture le mani della mora arrivarono ai pantaloni e finalmente li sbottonò, lasciandoli scendere fino ai piedi del letto. Le labbra si fermarono poco sopra il bordo dei boxer e si concesse degli istanti per godersi il suo viso contratto. «Cosa vuoi che faccia adesso?»
«Mi sembra molto chiaro ma se vuoi te lo spiego: abbassa questi boxer e-»
«E se non lo facessi? Se adesso, mi alzassi e ti lasciassi così? Ti sentiresti umiliato?» domandò interrompendo la sua descrizione volgare, tornando dritta con la schiena. Sciolse anche la cravatta dai suoi polsi prima di mettersi seduta sul letto di fianco a lui, coprendosi con le coperte.
«Non ti ho mai lasciata così.» disse Draco confuso, sedendosi con la schiena poggiata contro il muro. «Ti sei sentita così quando ti ho legata l'ultima sera? Umiliata?» domandò curioso, anche preoccupato della possibilità di averla offesa, cosa che non era sua intenzione.
«No, non parlo di quella sera. Quello... quello mi è piaciuto ma-» rispose imbarazzata con le guance rosse, era finalmente tornata in se, era di nuovo la sua Mezzosangue imbarazzata che parlava di sesso con gli occhi bassi. «Parlo del resto. Farmi credere che fosse tutto nella mia testa, baciarmi e poi andare a letto con altre. Sai quante ragazze della mia casa parlano della lunghezza del tuo... coso?»
«Beh Mezzosangue è abbastanza lungo, puoi ammetterlo anche tu!» rise al suo viso rosso fuoco ed allo schiaffo che ebbe sul braccio a seguito della battuta. «Saranno rimaste sconvolte, i maschi di questa scuola sono in carenza se pensi che il terzo più corteggiato dopo di me e Blaise è Harry Potter!»
«Mi hanno raccontato addirittura i particolari, è stato così imbarazzante sentire che alcune cose che hai fatto a me le hai fatte anche a loro. Mi sono sentita umiliata, Draco.» ammise sotto voce rivelandogli la verità. «Poi oggi ti sei presentato con quei segni e mi sono domandata perché con me non l'hai... non l'hai mai fatto.»
«Non l'ho fatto perché posso scoparmi le altre nei corridoi o in classi in disuso, di certo non te. Le ragazze con cui vado non sono vergini, sanno che dopo la notte devono andarsene.»
«Quindi non l'hai fatto con me perché sono vergine?» domandò di nuovo curiosa mentre l'idea del rifiuto piano piano spariva dalla sua mente.
«Pensavo volessi aspettare il momento giusto, non so.» ammise alzando le spalle. «Non ti ho rifiutato, se questo era il tuo dubbio.»
«Io voglio farlo, Draco.» disse Hermione in un sospiro, un segreto che doveva rimanere in quelle mura eleganti e verdi. «Voglio farlo adesso, con te.»
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Amantes amentes; Dramione.
Fanfic(Completa) Amantes amentes. Amanti pazzi. Grifondoro e Serpeverde. Hermione Granger e Draco Malfoy. Mezzosangue e purosangue. Gli opposti, eppure..