CAPITOLO XXXIII
Il vento gelido svegliò di soprassalto Hermione che si chiedeva da dove venisse tutto quel freddo. Ricordava perfettamente di aver chiuso la finestra come suo solito eppure stava gelando. Aprì lentamente gli occhi e notò che ciò che la circondava non era assolutamente la sua camera. La testa le pulsava e vedeva sfocato ma riconobbe perfettamente la foresta proibita. Si alzò con calma poggiandosi al primo albero disponibile, cercando di non fare rumore per non attirare nessuna attenzione anche se le continue ombre che vedeva correre e sfuggirle dalla vista la facevano tremare dentro.
La prima domanda che si pose è come era arrivata lì ma capì subito che era uno scherzo di cattivo gusto dei mangiamorte, forse erano lì a guardarla e ridere di lei in quel momento?
Volevano guardarla mentre moriva così?
Le gambe le tremavano ed il maglione di Draco che indossava gelosamente la notte per illudersi di dormire ancora con lui era malamente strappato e sporco. Con le mani cercò di testare se fosse ancora tutta intera ed oltre un graffio sanguinante sul braccio non ne trovò altri, così impose al suo cervello di iniziare a camminare verso l'unico spiraglio di luce che vedeva da lontano. Le lacrime scorrevano sul suo viso veloci ma cercò di non perdere coscienza e continuò a camminare dolorante mentre le ombre le giravano intorno, inghiottendola nel più grande vuoto e silenzio di una foresta infinita.Era forse questo il prezzo da pagare per essersi innamorata di una stupida serpe?
Ne valeva la pena?
Non aveva provato già abbastanza dolore?Mentre Hermione si disperava nel nulla più assoluto, nella foresta fitta e senza alcuna via d'uscita, Harry Potter correva con la bacchetta tra le mani verso i sotterranei con dietro i due fratelli Weasley che cercavano di fermalo. Non ebbe nemmeno il tempo di sentirsi chiedere la parola d'ordine che scagliò un incantesimo contro la porta ed entrò nel dormitorio delle viscide serpi. In poco tempo tutti accorsero al rumore, dai bambini della prima ai più grandi, a quelli che interessavano al ragazzo: Daphne Greengrass, Blaise Zabini e Draco Malfoy.
«Lurida e schifosa serpe, dov'è Hermione?» domando il ragazzo bloccandolo al muro con un altro incantesimo, camminando poi verso di lui con la bacchetta alzata e delle scintille che ne uscivano dall'estremità. «Dov'è?»
«Non lo sappiamo, Potter.» rispose Zabini al posto del biondo e cercò di far calmare il ragazzo, inutilmente. La sua migliore amica era scomparsa, la sua camera era sotto sopra ed il suo gatto era in silenzio seduto a guardare la finestra. Tutto perché non erano stati capaci di tenerla lontana da quell'idiota platinato. Era colpa sua, avrebbe dovuto metterla di nuovo in guarda da Malfoy, si sarebbe dovuto rendere conto di ciò che succedeva tra i due e doveva intervenire prima. Ora era tardi ed era scomparsa, chissà dove.
«Hermione è scomparsa e l'hanno presa loro. La sua camera è sotto sopra e l'unica cosa intatta è il suo armadio con una frase scritta sopra, quella che scrissero la sera del ballo.» spiegò Ginny facendo spalancare gli occhi a tutti i presenti e facendo quasi svenire il biondo. Suo padre stava agendo, forse aveva trovato sua madre e voleva riunirle entrambe per ucciderle?
Mentre nel dormitorio dei Serpeverde si scatenava il caos per trovare la ragazza, Hermione intanto era ferma sotto un albero da diversi minuti, forse ore. Dopo aver percorso - quello che per lei erano - chilometri aveva capito di girare in tondo, ritornava sempre al punto di partenza. L'unica cosa che era riuscita a fare era accendere un fuoco e sperare che qualcuno la cercasse e la salvasse da quell'incubo fin troppo reale. Aveva pensato che forse quei luridi mangiamorte avessero usato quell'incantesimo che Draco aveva usato su di lei i primi giorni, ma non era riuscita a fare niente senza la sua stupida bacchetta. Ferma sotto quell'albero pensava all'unica cosa che la rendeva felice e a quanto stava perdendo solo per studiare ad Hogwarts. Forse le sarebbe convenuto lasciar perdere il primo anno, tornare alla sua vita di brava ragazza e sarebbe a casa sua in questo momento, con la sua famiglia e forse un ragazzo degno di lei.
La luce nella foresta era terribile e non distingueva più la realtà dalla sua immaginazione, il dolore che sentiva dentro la lacerava e nella sua mente ripeteva gli unici due nomi che avrebbero potuto salvarla: Harry e Draco.
Sperava con tutte le sue forze di veder comparire una figura amica per tornare al castello ma niente sembrava palesarsi ed anche se era presente il fuoco proprio vicino a lei, il gelo le stava bloccando lentamente le dita e l'idea di morire così si fece minuto dopo minuto sempre più chiara nella sua mente.
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Amantes amentes; Dramione.
Fanfic(Completa) Amantes amentes. Amanti pazzi. Grifondoro e Serpeverde. Hermione Granger e Draco Malfoy. Mezzosangue e purosangue. Gli opposti, eppure..