44. Pozioni e legimanzia.

4.3K 149 11
                                    

«La smetterai mai di mangiare così?» chiese Hermione guardando Ron, che intanto afferrava qualsiasi cosa riuscisse a trovare sul tavolo davanti a lui. Il rosso sembrò non sentirla nemmeno per quanto era impegnato ad afferrare roba, la sorella intanto al suo fianco lo guardava con aria di forte disgusto, chiedendosi come facevano ad avere lo stesso sangue. Harry intanto sfogliava le pagine della gazzetta del profeta lasciando ogni discorso fuori dalla sua mente, ormai erano ben sette anni che Ron mangiava in quel modo e lui sembrava l'unico ad essersi abituato.

«Non ti inviterò mai a casa mia, Ron.» commentò Ginny versandosi un bicchiere di succo di zucca. Hermione annuì porgendo il bicchiere verso Ginny, così che riempisse anche il suo.

«Fei cofì traggica!» commentò il rosso incriminato prendendo una nuova fetta di torna, sottraendola al povero Neville che dovette alzarsi per recuperarla a pochi posti dopo di lui. «Manca meno di un mese che torniamo tutti a casa, tu sai bene la cucina che mi aspetta.» aggiunse facendo ridere Ginny. Già, meno di un mese ed avrebbero terminato la scuola. Chi lo avrebbe mai detto? Sembrava quasi impossibile!

«Credo che gli auror debbano mantenere un certo fisico, tu non entrerai nei requisiti Ronald.» aggiunse Ginny portando la mano sulla pancia del ragazzo che in quelle settimane era cresciuta, tra feste e burrobirre. «Dovresti prepararti come sta facendo Harry.»

«Già sto trascorrendo i pomeriggi a studiare! Anche la dieta?» domandò disperato Ron girandosi verso la sorella che intanto alzò gli occhi al cielo. «E poi Harry dimagrisce per l'attività fisica che fate la sera, non per altro.» continuò con una smorfia di disgusto e sentii il giornale di Harry cadere per terra. Hermione si girò verso di lui e lo vide quasi cadere mentre cercava di recuperare il giornale, nel frattempo Ginny era diventata lo stesso colore dei suoi capelli e cercava di nascondere l'imbarazzo dietro il bicchiere. «Se sapevo che avresti smesso di parlare facendo un commento sulla tua vita romantica, lo avrei fatto da mesi.» concluse Ron soddisfatto. Hermione intanto non riusciva più a trattenere le risate e dovette portarsi il libro davanti al viso quando Harry con una scusa banale scappò via dal tavolo.

«E non ti ci mettere pure tu, Granger!» sbottò Ginny recuperando le sue cose dal tavolo, per poi andare via infuriata. La mora la guardò camminare via e si asciugò le lacrime che erano cadute per la risata, poi aprì il suo libro di difesa contro le arti oscure per rivedere alcuni argomenti.

«Non supererò mai pozioni senza il tuo aiuto, Herm.» riprese Ron allungandosi verso la diretta interessata. «Ti prego, ti prego, ti prego! Aiutami.»

«Ron non posso scriverti io il compito.» disse la mora mentre sfogliava le pagine non portando lo sguardo sul ragazzo. Si sentiva un pò in colpa, dato che comunque lei aveva scritto l'intero compito grazie al suo ragazzo, altrimenti in quel momento sarebbe ancora in biblioteca a piangere sui libri. «E poi non sono nemmeno così brava in pozioni e lo sai!»

«Ma sei hai fatto la pozione polisucco nel bagno delle ragazze, ricordi?! Oltretutto hai avuto il massimo dei voti in queste ultime prove! Tu non mi vuoi aiutare!» commentò il ragazzo puntandole il dito contro, facendole alzare gli occhi al cielo. «E per difesa delle arti oscure? Harry aiuta Ginny e non ha tempo per me! Non capisco perché adesso si sia aggiunta la legimanzia alla prova, non andava bene prima?» riprese il rosso disperato. Legimanzia, un'altra materia in cui Hermione non poteva proprio aiutarlo, dato che era il terzo mese che si allenava con Draco e non era riuscita a fare grandi cose..

«Non sono brava nemmeno io in quello.» si difese Hermione chiudendo il libro per andare via e scappare da quella sensazione di colpevolezza.

«Stai scappando?» chiese Ron guardandola sospettoso, ed Hermione pensò che forse aveva capito anche lui, poi si rassicurò dicendo che era Ron, non poteva aver capito. Fece per alzarsi ma fu interrotta di nuovo da lui che sussurrò qualcosa dopo aver avuto un illuminazione. «Tu ti stai facendo aiutare da Malfoy! Per questo non puoi aiutarmi in quelle materie!»

«Cosa? Non dire sciocchezze, Ronald!» disse Hermione sbattendo gli occhi confusa ed imbarazzata, mentre si sistemava la camicia della divisa.

«Mh, forse non sei tanto brava come dicevano. Ti fai aiutare da-»

«Okay, hai ragione! Ma smettila di dirlo.» disse terminando la frase in un sussurro, come se fosse un segreto. «Ma ti ho aiutato in tutte le altre materie, non trovi proprio nessuno che ti possa aiutare con queste due?»

«Si ho trovato una persona, ma fa parte del nemico.» sussurrò scuotendo la testa, rassegnato.

«Nemico? Chi è di Serpeverde?» domando Hermione alzando ancora una volta gli occhi al cielo, incrociando poi le braccia al petto.

«Astoria Greengrass. Quella ragazzina è forte in pozioni.» rispose Ron facendo annuire la mora. Era una Serpeverde, ed era stata scelta in precedenza per sposare Draco, quindi era di natura brava o non sarebbe stata presa in considerazione.

«Chiedi a lei di aiutarti, adesso devo veramente scappare.» disse Hermione riuscendosi ad alzare finalmente da quella sedia, per raggiungere i sotterranei.

«Granger, in ritardo?» commentò Daphne percorrendo il corridoio con lei. Ormai era un appuntamento fisso, tutti lo sapevano in quella scuola.

«Ron mi ha trattenuto, voleva lo aiutassi con pozioni e legimanzia.» rispose Hermione stringendo al petto i libri, mentre altri li faceva volare accanto a lei.

«Ron lo sa che sei terribile in legimanzia? E poi in pozioni pensavo si stesse facendo aiutare da mia sorella, Astoria non vedeva l'ora di imparare pozioni nuove che si è offerta ad aiutare chiunque avesse problemi.» ammise la ragazza, poi si avvicinò per sussurrare la parola d'ordine per entrare nella sala comune Serpeverde. «Non ti trattengo oltre.» aggiunse poi salutando con un cenno Hermione, che subito si diresse verso la camera che ormai conosceva come le sue tasche.

«Granger, sei in ritardo.» commentò Draco automaticamente, aprendo la porta della sua camera per farla entrare.

Amantes amentes; Dramione. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora