22. Paura e camicia.

6.4K 225 14
                                    

CAPITOLO XXII


E l'avevano fatto. Delicatamente, dolcemente, lentamente e non come raccontavano quelle ragazze, non c'era fretta nei movimenti ma solo tanta voglia di godersi il momento. Si era abbandonata tra le sue braccia, stretta così si sentiva bene e l'idea del rifiuto era stata accantonata e buttata via. Era stata anche stupida a pensarlo, era inevitabile per lui mostrale quanto la volesse, la desiderasse.

Dopo la dichiarazione di Hermione rimasero un po' in silenzio, forse lui non si aspettava questa ammissione, si aspettava un calcio nelle parti basse ed una mano che lo schiaffeggiava di nuovo. Dopo averle chiesto se fosse davvero sicura Malfoy tornò su di lei facendola stendere sulle coperte morbide, riprendendo a baciarla e ad accarezzarla ovunque, cercando di non tralasciare nessun punto del suo corpo, come a volerle imprimere in ogni centimetro il suo sapore, il suo odore, anche i suoi nei ebbero la giusta attenzione.

Dopo dei lunghi baci le labbra erano rosse e gonfie così decise di scendere lungo i suoi fianchi, le baciò il ventre sorridendo quando la sentì lottare tra le sue braccia solo per avvicinarsi, mentre le mani le percorrevano le gambe e risalivano al loro interno accendendo il fuoco che solo lui era capace di spegnere. I capelli di lui le solleticarono l'interno coscia e lei sapeva bene cosa stava per accadere, l'avevano fatto così tante volte nei loro sogni che si domandava come fosse possibile sentire sempre emozioni più forti, mai uguali. Lui la assaggiò lentamente, non ebbe fretta nel godersi i suoi gemiti, il modo in cui stringeva i capelli per spingerlo più vicino, le mani di lui che muovevano a piacimento i suoi fianchi.

Draco non terminò la sua dolce tortura e tornò a baciarla, tirando il labbro con i denti di tanto in tanto. Lentamente si sistemò tra le gambe della ragazza lasciandole sentire chiaramente il suo desiderio premuto contro il suo centro.

«Sei sicura?» domando per l'ennesima volta alla mora sotto di lui. Occhi negli occhi sapeva che non gli avrebbe mentito e quando la vide annuire si rilassò, temeva un rifiuto. Le mani sulla sua schiena erano già pronte a graffiarlo ed il terrore che all'inizio provava era svanito nell'oceano dei suoi occhi, un colore indistinto li rendeva estremamente belli e tutta l'attenzione era rivolta a lui, solo a lui. Lentamente Draco si mosse, affondò in lei con estrema lentezza e con movimenti calcolati, il dolore arrivò con calma e fu meno intenso di quanto pensava. Ne aveva sentito parlare, alcune dicevano che era il peggior dolore della loro vita, altre non avevano sentito nulla e lei si sentì estremamente fortunata di poter contare su quel ragazzo che si interessava fino all'ultimo secondo di come stesse. Dopo averla fatta abituare per qualche istante iniziò a muoversi aspettando che lei desse il segnale per muoversi liberamente senza che sentisse dolore. Ciò arrivò dopo pochi minuti e lo strinse con le gambe intorno ai fianchi mentre inarcò la schiena per spingersi verso di lui. Le emozioni che aveva provato in precedenza erano nulla in confronto a quello, sentirlo così vicino appagò il suo senso di possessione, sentire i loro gemiti unirsi, le mani incrociate, la pelle nuda contro la propria, le labbra che si cercavano fameliche, le lenzuola che sembravano accompagnare i loro movimenti e gli occhi inevitabilmente incatenati le fecero capire che era il posto giusto, il momento giusto, il ragazzo giusto.

Addormentarsi l'uno nelle braccia dell'altro era stato confortante, finalmente insieme come avevano tanto sognato per settimane. Hermione si svegliò per prima quella notte e la voglia di lavarsi il viso per rinfrescarsi ed essere sicura che non fosse un sogno la fece sgusciare via dalle meravigliose braccia che la stavano stringendo. Indossò gli slip e poi andò alla ricerca della camicia del ragazzo, fin troppo comoda per non essere usata e soprattutto era impagabile sentire il profumo di Draco sulla sua pelle. Abbottonò giusto i bottoni centrali, per tenerla chiusa, poi si recò nel bagno in silenzio cercando di non calpestare o cadere per qualche vestito lanciato per terra, come era solita fare. Mentre Hermione si rinfrescava nel bagno rendendosi conto che quello non era un sogno e che l'aveva fatto davvero, Draco si svegliò di soprassalto quando, muovendo la mano sul letto, trovò il vuoto e non il corpo della sua ragazza sul quale si era addormentato poche ore prima. La paura che fosse scappata come quella volta in infermeria era palese, anzi era sicuro fosse così che iniziò a sbattere il pugno sul letto, poi si alzò ed infilò i suoi vestiti per cercarla e fargliela pagare a quella maledetta Mezzosangue. Usarlo per poi fuggire così? Non l'avrebbe passata liscia, per niente.

«Ti ho svegliato? Scusami.» sentì sussurrare e si voltò di scatto trovando la sua Mezzosangue, bellissima come sempre, con la sua camicia. «È ancora presto, perché ti vesti?» domandò curiosa mentre tornava velocemente sotto le pesanti coperte del letto più comodo e desiderato della scuola. Hermione strofinò il viso contro il cuscino e tirò fino al viso le coperte.

«Pensavo fossi andata via.» ammise il ragazzo dandole ancora le spalle mentre era seduto sul bordo del letto. Hermione rimase sorpresa dalle sue parole e subito si sporse per stringerlo tra le sue braccia e baciargli la schiena piena di piccoli segni, tirandolo poi verso di se e farlo stendere accanto a lei. «Ancora la mia camicia, Mezzosangue?»

«Profuma di te.» ammise lei questa volta coprendo entrambi i corpi con le coperte verdi. Si sistemò ancora una volta tra le sue braccia, il viso contro il petto, le gambe incrociate alle sue, la mano che accarezzava il petto e quella del ragazzo sulla sua schiena, stretta così era protetta da tutto. «Cosa volevi fare se fossi davvero andata via?» chiese curiosa mentre tratteneva a stento gli occhi aperti. 

«Ti avrei fatto di nuovo quell'incantesimo Mezzosangue. Avrei ripetuto nella tua mente questo momento per il resto dei tuoi giorni.» rispose calmo giocando con i suoi capelli, mentre sentiva il cuore calmarsi di poco.

«Allora mi conviene rimanere qui, farò questo sacrificio.» disse fingendosi melodrammatica mentre in realtà strofinava il naso contro il suo collo inebriandosi del suo profumo. «Adesso che hai appurato che non sono fuggita possiamo tornare a dormire?» sussurrò stanca, poggiando il viso sul cuscino del ragazzo, tenendo la guancia contro quella di Draco. 

«Certo Mezzosangue.» rispose lasciandole un bacio sulla fronte prima di chiudere gli occhi e lasciarsi coccolare a delle dita che conoscevano perfettamente il suo punto debole: il collo.

Amantes amentes; Dramione. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora