25. Ballo e ricatto.

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CAPITOLO XXV

Stesa sul letto della serpe quasi si dimenticò completamente di com'era il suo letto che la aspettava nella camera che ormai usava solo per cambiare i vestiti. Erano trascorse già due settimane, tutte le sere dormiva con Malfoy, durante il giorno fuggiva dalla realtà per stare con lui.
Lui, lui, lui.

«Mi ascolti, Mezzosangue?» domandò il ragazzo notando la totale assenza nel l'espressione della sua - sua? - ragazza. Era diventato normale vederla stesa al centro del suo letto, impossessata completamente delle sue cose senza recargli alcun fastidio. Avrebbe potuto prendere i suoi vestiti per farci un enorme falò e non sarebbe riuscito ad incazzarsi come avrebbe dovuto.

«Certo. Mi sto solo concedendo qualche minuto per assimilare tutta questa stupidità in una sola volta.» rispose ironica la ragazza mentre stringeva il cuscino del biondo tra le sue braccia.

«Pensi sia stupido credere che quell'idiota di Neville Paciock parlasse di te in un modo spinto?»

«Draco, per poco non gli infilavi la tua stupida bacchetta nell'occhio a quel povero ragazzo solo perché mi ha fatto un complimento.»

«Un complimento? Ti ha detto che hai un seno abbondante!»

«Mi ha detto che era un vero stupido a non avermi notata prima.» lo riprese la ragazza annoiata ma soddisfatta della conversazione che stavano avendo. Il piccolo furetto era rosso di rabbia ed il negare compulsivo della sua - era davvero sua? - ragazza lo accendeva ad ogni respiro.

«Mentre ti guardava il seno!»

«Anche tu lo fai quando parlo e ti annoio.»

«Io posso, Mezzosangue. Quell'idiota di Neville Paciock non ha alcun diritto di guardare.» di guardare ciò che mi appartiene avrebbe voluto concludere ma era troppo da ammettere. «Vuoi davvero uscire con lui?»

«Perché no?» la risposta della mora lo fece alzare di scatto con la voglia di strozzare il ragazzo con le sue mani, rompergli le ossa e sentirlo piangere fino alla fine dei suoi giorni.

«Ti chiederà di andare al ballo con lui!»

«Nessuno me l'ha ancora chiesto.» disse Hermione lasciando intendere che non aspettava altro che il furetto platinato le chiedesse di andare al ballo con lui. Era tanto difficile? Forse si perché il ragazzo continuò a camminare avanti ed indietro della sua camera consumando il pavimento. Hermione si arrese, forse semplicemente non voleva andare al ballo con lei, ammettere davanti a tutti di avere una cotta per la Sanguesporco era ridicilo per chiunque, soprattutto per un Malfoy.

«Non andrai al ballo con lui, fine della discussione.» terminò tornado a sedersi sulla sua poltrona, lontano dalla ragazza che sentiva freddo senza le sue braccia ad avvolgerla.

«Andrò da sola?»

«Verrai con me.» rispose freddo lasciando intendere che la conversazione era finita lì.

«Non me l'hai chiesto.» fece notare la mora che si mise seduta al centro del suo letto non riuscendo a nascondere l'eccitazione: lei al ballo con Draco.

«Non devo chiedertelo, sarà così.» ribatte il ragazzo alzando le spalle annoiato. Certo che sarebbe stato così, ma voleva che glielo chiedesse.

«Chiedimelo, Malfoy.»

«Mi hai declassato di nuovo a Malfoy? Pensavo fossimo arrivati a Draco.» la prese in giro sfogliando la gazzetta con disinteresse.

«Chiedimelo oppure ti lascio in bianco.» lo minacciò sorridendo alzandosi lentamente dal letto per raggiungerlo. «Per un mese.»

«Tu sei pazza Mezzosangue.» disse ridendo spostando lo sguardo su di lei. Maledetta ragazza che lo conosceva fin troppo bene. «Verrai al ballo con me, fine.»

«Non mettermi alla prova, Malfoy. Chiedimelo oppure ti lascio in astinenza per un mese.» continuò sorridendo mentre si posizionava a cavalcioni su di lui. La gazzetta raggiunse il pavimento in pochi istanti e ben presto l'avrebbe raggiunta la camicia del ragazzo. Ogni bottone un bacio, un morso, un succhiotto. Percorse il suo petto più volte prima di arrivare alle labbra che la richiamavano a gran voce. Sensuale come aveva insegnato Draco il bacio sembrò più uno sfiorarsi e cercarsi, da estenuarlo a tal punto di dover portare la mano tra i capelli della ragazza e spingerla verso la sua bocca. Mentre le labbra si concedevano un bacio che avrebbe imbarazzato i peggior pervertiti le mani della ragazza si intrufolarono tra i suoi boxer già abbastanza stretti. Ancora una volta seguì attentamente le istruzioni che Draco le aveva insegnato e per la terza volta durante la mattinata lo sentì gemere contro le sue labbra.

«Potrei divertirmi con altre, in quel mese.» propose il ragazzo cercando di contenersi, fallendo miseramente. I gemiti che la ragazza gli causava anche solo sfiorando il petto erano da quindicenne in crisi ormonale, non poteva contenersi mentre lei stringeva la sua eccitazione tra le mani.

«Ed io ti schianto.» sussurrò Hermione sorridendo contro la sua pelle mentre continuava la sua lenta tortura. Le labbra percorsero ancora una volta il suo petto e scese lentamente dalle sue gambe. Anche i boxer del ragazzo raggiunsero la gazzetta sul pavimento e le mani furono sostituite dalle labbra ormai esperte della mora. Aveva imparato in queste settimane che a Draco eccitava avere il controllo su qualsiasi cosa così si concesse a lui guidando la sua mano tra i suoi capelli. Lo stuzzicò a lungo prima che lui perdesse il controllo e si inarcasse contro di lei in cerca di quel piacere che solo lei era in grado di dargli, con la vista annebbiata dal piacere la guardò ancora una volta in ginocchio a lui proprio lì dove era successo per la prima volta. «Chiedimelo.»

«Mezzosangue.» la richiamò arrabbiato una volta che si ritrovò a non riuscire a raggiungere l'apice del piacere perché la ragazza si era allontanata. «Hai imparato l'arte del ricatto.»

«Sarà così per un mese, caro Malfoy se non mi chiedi di venire al ballo con te.» disse sorridente la ragazza facendogli notare che non sarebbe resistito a lungo.

«Davvero vuoi che te chieda ora?» domandò indicando la situazione in cui si trovavano. Hermione prontamente aggiustò i boxer del ragazzo e si alzò tornando al suo posto sul letto.

«Posso aspettare.»

Amantes amentes; Dramione. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora