CAPITOLO XV
Si può scegliere
tra una bugia che fa
vivere o una verità
che fa morire
Tobias Grüterich.«Quindi hai dormito in infermeria per quel taglietto?» domandò di nuovo Ginny non sicura della spiegazione della sua amica, ed aveva ragione. Tutto ciò che non aveva fatto era dormire, ma non poteva dirlo. «Ed hai dormito da sola?» continuò stringendo tra le mani uno dei libri che la mora aveva abbandonato sul letto.
«Certo, con chi dovevo dormire?» domandò ironica Hermione mentre controllava il suo armadio alla ricerca di un vestito decente. Per rimediare al casino fatto la piccola mora aveva pensato di prestarsi ad accompagnare Ginny ad una festa, ma il suo comportamento sarebbe risultato sospetto pure ad un pesce rosso. «Questo vestito ti piace?» domandò cacciandone uno nero. Ginny scoppiò a ridere e lasciò perdere le ulteriori domande afferrando il vestito rosso che aveva riservato per lei quest'anno, sperava di farglielo indossare per una festa da fin troppo tempo.
«Metterai questo. Mi vado a preparare.» annunciò lasciandola da sola in camera. Hermione sospirò e si stese sul letto di Ginny stanca, stanchezza sia mentale che ovviamente fisica, non avendo dormito tutta la notte.. Aveva trascorso l'intera serata con Draco, la serpe ammaliatrice le aveva fatto completamente dimenticare l'orario, l'aveva costretta a dormire con lui su quel lettino scomodissimo - anche se non le era sembrato tanto scomodo dato che si era addormentata sul petto del ragazzo - e il mattino successivo ha dovuto fronteggiare la rabbia della sua migliore amica che la credeva morta nella foresta proibita, i suoi due migliori amici erano preoccupati tanto da volerla cercare con la mappa del malandrino, per fortuna per Hermione la preside li aveva scoperti e li aveva costretti tutti a tornare nelle loro camere e dormire.
«Quella è la mia camicia, Granger.» quelle erano state le prime parole di Draco verso la Mezzosangue quella mattina. Si stava rivestendo come una ladra in silenzio e nella fretta non si rese conto di aver preso la camicia del ragazzo. Si maledisse a bassa voce e si girò verso il ragazzo che intanto alzava la zip dei pantaloni e la guardava con uno suo solito sguardo gelido. Nessuna poteva andarsene dopo aver passato la notte insieme a meno che non le mandasse via lui, ma soprattutto era ferito a vederla già pronta per sparire dietro le porte dopo le carezze che si erano scambiati.
«Scusa.» sussurrò Hermione restituendogli la camicia, per poi riprendere la sua. «Non volevo scappare, ti avrei svegliato e-» riprese la mora cercando di sistemare quella situazione ma fu interrotta dal biondo.
«Non c'è bisogno di dire niente, Granger. È stato un momento di debolezza, un errore. Grazie per avermi sostituito ieri sera, ci vediamo.» disse recuperando la giacca lasciata per terra, proprio di fianco al maglione della ragazza. Sparì così quella mattina, senza aggiungere altro. Le venne da piangere, da urlare, da rompere la stanza ma non lo fece, si infilò il maglione e tornò nel suo dormitorio per prendere i libri e seguire le lezioni.
«Tieni bevi questo!» le porse Ginny dopo già un ora che erano dentro quella stanza a ballare. Era gremita, se fosse entrata un'altra persona non ci sarebbe stato più posto per muoversi e si chiedeva come fosse possibile che nessuno si era reso conto di queste feste. Il suo nobile spirito da caposcuola la spingeva a chiamare la preside ma doveva accontentare la sua amica per non essere sottoposta a domande scomode. Dopo aver rifiutato più di venti vari drink che Ginny le proponeva, decise che quello poteva berlo, la gola si era seccata ed aveva bisogno di liquidi.
«Allora, come stai?» chiese Ginny incrociando le braccia al petto con sguardo sospetto, lasciando subito l'ilarità e la gioia che prima le contornava il viso.
«Sono annoiata, odio questa festa.» ammise senza volerlo la ragazza e si coprì subito le labbra con le mani. Ginny sorrise soddisfatta e la trascinò fuori dalla stanza dove si teneva la festa, portandola in un posto isolato. «Non puoi averlo fatto davvero!» commentò sorpresa la ragazza mentre la seguiva.
«Ho dovuto! Scompari la sera, ieri per un misero graffio sei rimasta in infermeria? Tu? E pensavi pure che io potessi credere ad una cosa del genere?» domandò furiosa la rossa e strinse le mani a pugno lungo i fianchi. Era nei guai, guai seri. «Voglio sapere dove sei stata, con chi e soprattutto che sta succedendo. Adesso.» riprese cacciando la bacchetta dai pantaloni che indossava.
«Sono stata in infermeria con-» iniziò Hermione ma si coprì la bocca per non parlare. Lottava con se stessa, come poteva fare? Ginny le spostò le mani puntandole la bacchetta contro, così si arrese nel dire la verità. «Con Malfoy! Siamo stati insieme, tutta la notte.» sbottò e si sentì libera da un peso.
«Dannazione lo sapevamo, maledetta serpe! Che filtro ti ha dato? Ti piace? Vi siete baciati?» continuò la rossa mettendo alle strette Hermione che intanto era poggiata al muro poco distante. Ginny e Harry lo avevano sospettavo, erano troppo strani. Era da inizio della scuola che Draco non li degnava di uno sguardo, non parlava nemmeno con Harry, quando lo incontrava nei corridoi lo evitava senza dire niente, nessuna battuta.
«I primi giorni di scuola mi ha fatto un incantesimo. Ogni volta che chiudevo gli occhi avevo un sogno... erotico su di lui. Non so bene se lui è consapevole oppure no, onestamente penso di si, ma è da un bel pò ha spezzato l'incantesimo e non riesco a togliermelo dalla testa. Siamo rimasti in tranquillità per molto, poi ieri sera dopo che quel ragazzo ha detto che la bionda è andata a letto con lui mi sono sentita tradita e sono corsa in un posto isolato per piangere.» spiegò la mora con il capo rivolto verso il pavimento. «Merlino, sono così imbarazzata.»
«Vi siete baciati?» insiste la rossa con tono molto più calmo, ora capiva perché la sua migliore amica si comportava in modo strano. «Siete andati a letto insieme?» riprese vedendo le guance della mora prendere colore.
«Noi non siamo andati a letto insieme ma abbiamo fatto il resto.» ammise ancora obbligata dalla pozione, cedendo sulle sue stesse gambe. Seduta per terra e con le lacrime agli occhi si sentì una vera cretina. «Sta mattina mi ha sorpresa mentre mi preparavo ad uscire senza averlo svegliato e mi ha detto che è stato un errore. Mi sento una tale idiota.»
«Non sei stupida, pensa a me piace Harry Potter!» la consola la sua amica raggiungendola subito, sedendosi accanto a lei. In quella serata sembrava tutto crollarle addosso, mai avrebbe pensato che per un ragazzo si sarebbe ridotta così, soprattutto se il ragazzo in questione era Draco Malfoy. «Mi dispiace aver dovuto usare la pozione.»
«A me dispiace che tu ti sia dovuta sentire in dovere di chiedere una pozione per sapere cosa stava succedendo nella mia testa.» disse dispiaciuta Hermione sospirando.
«Oh, dovresti. L'ho chiesta a Daphne Greengrass! Sono scesa nei sotterranei per te, Hermione. Sono gelidi e bui, il colore verde è ovunque e-» si interruppe Ginny quando notò la sua amica annuire e sospirò. «Ci sei stata, vero?»
«Sono stata in camera di Malfoy.» ammise alzando le spalle e Ginny si ritrovò con la bocca e gli occhi spalancati. «Non abbiamo fatto niente! L'ho aiutato con la ricerca per il professore di pozioni.. scusa.»
«Se quel professore prenderà di mira me sarai tu a farmi i compiti, stupida Grifondoro.» disse Ginny cercando di imitare la voce di Malfoy facendo scoppiare la mora in grandi risate.
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Amantes amentes; Dramione.
Fanfic(Completa) Amantes amentes. Amanti pazzi. Grifondoro e Serpeverde. Hermione Granger e Draco Malfoy. Mezzosangue e purosangue. Gli opposti, eppure..