~Prologo~

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Piove.

Piove abbastanza forte ed è inquietante.

Non so perché, ma è come se la stessa pioggia che mi ha sempre donato serenità, oggi, nella situazione in cui mi trovo, mi trasmetta paura.

Tanta paura.

Mi allontano dalla finestra del salone e mi dirigo verso la cucina per bere l'ennesimo bicchiere d'acqua.

Casa mia brulica di familiari che sono venuti qui per attendere sue notizie insieme a me e zia Sarah, papà invece si è recato sul posto all'istante quando ha ricevuto la chiamata, mentre zia Sarah avvisava tutti.

Ci sono zii, amici di famiglia e persone che non ho mai visto.

Stiamo aspettando da più di un'ora ormai, ma ancora nulla: papà non ha chiamato e nemmeno la mamma.

Intanto continua a piovere ed io ho paura.

Le chiavi girano nella toppa e qualche istante dopo, sulla soglia della porta d'ingresso, vedo la sagoma di papà.

Mi avvicino a lui, è fradicio e noto subito che ha un aspetto terribile, ma ancora più terribile è il suo sguardo, poi noto la cosa peggiore.

È solo.

Cerca il mio sguardo in mezzo a tutti e quando lo trova vedo nei suoi occhi il riflesso di un sentimento strano, diverso dal solito.

Delusione.

Non nei miei confronti o in quelli di qualcun altro, credo sia delusione verso sè stesso, allora capisco e un senso di vuoto sconfinato mi entra nelle vene.

Papà è deluso perché non è riuscito a salvare la mamma, la mamma non tornerà da noi stasera.

Non tornerà da noi mai più.

Intanto smette di piovere, e l'ultima cosa che ricordo di quel giorno è l'aroma della pioggia appena cessata che mi accompagnerà per sempre come l'odore della solitudine, dell'abbandono.

Della morte.

Il segreto della pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora