Mistake

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Mistake.



Lydia sentiva di essere già stata lì, in quel sentiero coperto da alti alberi e con la luna piena alta in cielo che le faceva da guida in quell'oscuro posto.

Ogni volta che si voltava, dietro di sè trovava solo buio e ogni passo avanti che faceva, la strada percorsa poco prima veniva cancellata, scomparendo nel nulla.

D'un tratto, gli alberi che erano ai lati del sentiero scomparvero, mostrando l'altra oscurità che nascondevano dietro di essi.

Guardò davanti a sè e una persona era accovacciata a terra, tenendosi con una mano, respirando affannosamente. Quella scena l'aveva già vista... quella persona l'aveva già vista.

Si avvicinò, non temendo nulla, senza paura, e prima di riuscire a toccarlo, così da aiutarlo, i piedi non le permettevano di andare avanti. Di nuovo quella scena.

Il ragazzo davanti a sè si alzò, inarcando la schiena, e Lydia notò un tatuaggio sulla parte superiore del suo collo. Lo stesso tatuaggio... lo stesso che aveva...

Il ragazzo si girò lentamente e Lydia perse un battito quando riuscì a riconoscere chi era.

«Zayn.»

Lui non sembrava sorpreso di vederla lì, a differenza di lei. Aveva capito che era lui non appena aveva rivisto quel tatuaggio. Il moro sembrava quasi non contento di vederla.

«Dovresti mantenere le distanze da me.»

«Non voglio farlo...»

«E' per il tuo bene.»

«Ciò che è meglio per me è starti accanto.»

Quasi non riusciva a crederci. Aveva ammesso davanti al ragazzo che le stava mandando la testa in confusione, così come il cuore, che voleva stare accanto a lui, per tutto il tempo... per sempre, se anche lui avesse voluto.

«Non posso, Lydia.»

L'uno di fronte all'altro, metri che li dividevano, ma anima e cuore che li univano piu' che mai.

«Odio tutto questo, Zayn. Non riesco a sopportarlo.» ammise lei, con gli occhi lucidi, abbassando il capo.

«Anch'io piccola, anch'io.» gli disse lui. «Dimmi cosa vuoi che faccia per riuscire a farti stare meglio, almeno per un attimo.»

Lydia alzò il capo, facendo incontrare i loro occhi, ed entrambi, in quello sguardo, riuscirono a capirsi, a leggere in quelle iridi verdi e in quelle iridi castane la risposta a tutte le domande che tormentavano da oramai troppo tempo entrambi. Quella stessa risposta che sembrava esser presente nei loro corpi, e la gridavano sperando che l'altro riuscisse a sentirla, ma ciò non accadeva. La sofferenza sembrava accecarli.

«Toccami.»

Lydia non era mai stata così decisa in vita sua. Negli occhi del moro non riusciva a capire cosa lui stesse pensando, come si sentisse, se turbato o meno.

«Vuoi davvero che lo faccia?»

«Si.»

Il moro avanzò lentamente verso di lei e Lydia non riusciva a capire come lui potesse riuscirci mentre lei no.

Nessuno dei due distaccava gli occhi dall'altro. Il loro contatto visivo era costante e allo stesso tempo così forte e intenso.

Ora Zayn le era così vicino e stava alzando lentamente la mano verso di lei, dirigendosi verso la guancia.

When my eyes met yours.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora