Mine.
Zayn guardava la sua finestra non sapendo di preciso cosa fare.
Aveva una voglia matta di salire ed entrare in camera sua, l'altra, invece, avrebbe voluto evitare. Ma per quanto? Aveva già sbagliato, evitandola per due interi giorni.
Due fottuti giorni senza vederla e solo perchè aveva paura che potesse metterla di nuovo in pericolo come la volta scorsa.
Le mancava così tanto che si sentiva morire anche in quel preciso istante. Così vicino, e facile, dal vederla eppure così lontano da non farlo realmente.
La scena di lei allontanarsi da lui, quasi spaventata, gli aveva divorato il cervello quasi quanto il pensiero di non riuscire a toccarla. Sembrava soffocarlo ogni volta che ci pensava e per quanto provasse a deviare quel pensiero, non ci riusciva. Era sempre nella sua testa. Lei era sempre nella sua testa. E il costante istinto di proteggerla, gli portava a comportarsi così: ad allontanarla. Eppure non ci riusciva del tutto. Era di nuovo lì, da lei, e non vedeva l'ora di vederla.
Aspirò un'ultima volta dalla sua sigaretta e poi la gettò. Si avvicinò alla casa e iniziò ad arrampicarsi.
Sapeva a cosa andava incontro. Sapeva che sarebbe stata arrabbiata e che forse lo avrebbe cacciato dalla camera perchè non voleva vederlo, ma non gli importava. Aveva un disperato bisogno di vederla, anche se gli avrebbe urlato contro.
Quando entrò in camera sua, era convinto di trovarla ancora sveglia, ma non fu così.
Lydia dormiva sul suo letto e l'espressione del suo viso sembrava rilassata.
Si avvicinò un pò di piu' e sorrise quando vide che indossava la sua felpa. Solo quella...
Le sue gambe erano completamente scoperte e indurì duramente la sua mascella quando la sua attenzione si focalizzò su di esse. Erano così lunghe, di quella carnagione chiara... sembravano lisce... e la sua pelle era sicuro che fosse morbida... avrebbe voluto così tanto toccarle.
«Mio Dio...» sussurrò, portandosi una mano alle labbra e torturandosele nervosamente, guardando altrove.
Era così dannatamente frustrante. Nessuna ragazza gli aveva mai fatto un effetto del genere e non riusciva a controllare le sue dannate voglie. E di voglie ne aveva. Lei era quella principale. L'unica.
Lydia si mosse nel sonno e piegò di piu' le gambe, portando poi le braccia piu' vicino al suo corpo, come a coprirsi.
Le maniche della felpa le copriva entrambe le mani e Zayn si ricordò di come la prese in giro quando la indossò la prima volta. Era così bella come lo era in quel momento: dolce e completamente innocente. E lo era per davvero.
Prese un respiro profondo e accolse il privilegio di guardarla di nuovo, cercando di tenere a freno i suoi pensieri e i suoi desideri. Era pur sempre un maschio, dopo tutto.
Quando le guardò nuovamente le gambe, notò una macchia violacea proprio sulla coscia. Ed era sicuro che non gliel'aveva fatta lui. Non aveva provato a toccarla da quando le aveva provato a toccare il braccio e... l'aveva fatta male.
Quando si avvicinò un pò di piu', vide che ne aveva anche sull'altra coscia. Come se li era procurati?
Il rumore di una bottiglia che si frantumava richiamò la sua attenzione e istintivamente si nascose subito dietro l'armadio.
Sentiva dei passi dapprima lontani, poi sempre piu' vicini. La luce che c'era sotto la porta lasciava intravedere le ombre di due piedi che si fermavano proprio dietro di essa. Un lamento, poi quest'ultimo si allontanò. Doveva essere Duke. Ancora non conosceva il suo viso ma sapeva solo che era il compagno della madre di Lydia.
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When my eyes met yours.
Любовные романыUno sguardo. Era bastato un solo sguardo per far si che gli sforzi di Zayn andassero in frantumi dopo anni. Quando gli occhi verdi di Lydia avevano incontrato i suoi, sapeva che tutto, oramai, sarebbe cambiato. Lui non avrebbe mai voluto che tutto...