Jealousy

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Jealousy.



«Cher, torna qui!»

Zayn provò ad uscire dall'appartamento nell'intento di seguirle, ma Louis lo fermò tenendolo per il braccio.

«Zayn...»

«Non provare a farmi la ramanzina, Louis. Questa cosa non mi sta bene per niente.»

«Non credi che-»

«Sono geloso o quel che cazzo ti pare, non mi importa. Ma io lì dentro non voglio che ci vada.»

Niall e Liam non stavano dando importanza alla loro conversazione, anche perchè i due stavano parlando a bassa voce, a denti stretti.

Non era un delitto o qualcosa di così tremendamente sbagliato, solo che i posti che frequentavano loro erano gremiti di ragazzi che non ci pensavano due volte a mettere le mani dove non dovevano metterle. E la discoteca, come oramai si sa, era il posto perfetto per ogni ragazzo in cerca di una ragazza con cui divertirsi, e Zayn lo sapeva perfettamente. Ci era passato anche lui ed era appunto per questo che non voleva che Lydia andasse in quell'ambiente.

Che fosse geloso, quello era un altro discorso. Forse non voleva ammetterlo, ma infondo sapeva che era così.

«Andrà tutto bene, Zayn, rilassati.» tentò Louis.

«Non posso controllarla lì dentro. Non posso neanche vedere chi fa il cascamorto con lei e...» quella rabbia che stava trattenendo uscì fuori. «Cazzo!» sbottò, dando un pugno nel muro.

Louis aveva provato a fermarlo, bloccandogli il polso o facendo finire il pugno sulla sua mano, ma ovviamente non ci era riuscito.

Ancora una volta, Zayn aveva fatto quasi a pezzi un muro del loro appartamento. Non era la prima volta che perdeva la pazienza lì dentro.

«Questo appartamento è fatto proprio con la merda.» commentò Niall.

L'irlandese e Liam erano abituati a quei scatti d'ira di Zayn, quindi non davano molto peso a un suo cazzotto. Ma infondo, cosa ne sapevano loro?

Louis portò Zayn fuori dall'appartamento, così che non distruggesse qualche altra cosa.

A volte Louis si stancava di tener sempre sotto controllo Zayn per via della sua rabbia, ma non si sarebbe mai tirato indietro. Lo avrebbe aiutato sempre, perchè gli amici fanno così e lui era più di un amico. Era un fratello e vedeva quanto Zayn avesse bisogno di lui, di aiuto, soprattutto. Zayn, infondo, era un bambino; impaurito da se stesso e da cosa sarebbe stato capace di fare. In più, Zayn sembrava impaurito anche dal mondo, in quel posto dove oramai non c'era più spazio per lui. E più di tutte, Zayn aveva paura di Lydia. Paura di cosa gli stesse facendo, quali strani sentimenti gli stesse facendo provare, del tutto nuovi. Paura che se ne sarebbe andata per sempre, rendendolo ancora più solo più di quanto non si sentisse prima che la incontrasse.

«Adesso ti calmi e mi ascolti.»

Zayn iniziò a fare avanti e indietro sul marciapiede davanti alla porta della loro riserva. Si torturava il labbro, i capelli, qualunque cosa pur di calmarsi. Anche lui odiava il fatto di non saper controllare al meglio la sua rabbia che, se non si fosse placata subito, i guai non sarebbero tardati ad arrivare.

«La terrò sott'occhio io, okay? Non devi preoccuparti. Nessuno le si avvicinerà, nessuno la toccherà, nessuno farà niente di niente vicino a lei, va bene?»

«Ti aspetti che io ti creda?»

«Bella fiducia del cazzo, amico.»

«Louis, se ti viene una morta di cazzo vicino non capisci più nulla.»

When my eyes met yours.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora