capitolo 1

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Ciao a tutti ragazzi! Questo è il primo racconto che scrivo, spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate! Buona lettura 😘😘

Eravamo abbracciati nel giardino del suo grande appartamento a New York, il sole era alto nel cielo e una leggera brezza mi scompigliava piano i capelli; mi sentivo protetta e al sicuro tra quelle grandi braccia abbronzate. Io e Julian ci eravamo conosciuti al terzo anno di liceo, lui era il capitano della squadra di football e io la migliore alunna dell'istituto. Era sempre circondato da un sacco di ragazze e non ne rifiutava nessuna; il classico belloccio, popolare per il suo corpo muscoloso e  i capelli biondi che gli ricadevano morbidi sul viso, un playboy da strapazzo che stava con una ragazza diversa ogni sera.
Un giorno il preside mi convocò nel suo ufficio e mi chiese di dargli ripetizioni su tutto il programma di ogni materia dato che rischiava l'ennesima bocciatura; lo implorai di affidare il compito a qualcun altro ma mi disse che lui aveva chiesto espressamente di me e che non c'era nessun altro studente in grado di aiutarlo. Rimasi stranita da tale richiesta ma non avevo scelta. Dopo circa cinque minuti qualcuno bussò alla porta e lui entrò con la sua bellezza disarmante e il suo sorriso arrogante...
Fu così che io e Julian ci conoscemmo, sorrido ancora quando penso a tutti i battibecchi e le litigate che precedettero il nostro innamoramento.
"Tesoro" disse interrompendo il flusso dei ricordi.  Mi voltai, fissando quei profondi occhi verdi "ci ho pensato molto sai? Sono passati ormai quattro anni dal nostro fidanzamento. Mi hai fatto uscire letteralmente di senno e ancora oggi mi è quasi impossibile tenerti testa. Adesso sono un uomo di successo e da domani comincerò a lavorare presso un'importantissima azienda e voglio te al mio fianco, per sempre. Vuoi sposarmi Katie?" Disse aprendo una piccola scatolina di velluto blu. Il cuore cominciò a battermi all'impazzata come se volesse uscirmi dal petto; le lacrime cominciarono a rigare le mie guance mentre una risata mi affiorava tra le labbra "tu sei pazzo" dissi guardando l'anello con il diamantino centrale "certo che ti sposo"

Ed ora eccomi qui a distanza mille miglia da casa e con il cuore spezzato. È passato un anno e mezzo da quando ho lasciato Julian ma il ricordo del suo corpo sopra quello della sua segretaria è ancora indelebile nella mia mente.
Come ha potuto farmi questo? Quell'infame diceva di amarmi, di voler passare la sua vita con me. Non riesco ancora a darmi una motivazione valida; ricordo che quando si accorse di me si rivestì in fretta e cominciò ad inseguirmi mentre io correvo via da lui e dalle sue menzogne. Non gli ho mai dato possibilità di spiegarsi, non era necessario. Non volevo sapere nulla avevo già visto abbastanza.
Da quel giorno mi sono concentrata interamente su me stessa; mi sono trasferita e ho cominciato l'università. Non ho più frequentato nessuno, non voglio il cuore in frantumi di nuovo, non voglio altre bugie, l'amore non esiste e io l'ho capito troppo tardi.
La cittadina in cui vivo adesso è molto tranquilla ed è qui che ho conosciuto Ryan e Giulia I mie due migliori amici nonché compagni di università.
"Ciao bellissima" disse Ryan con un sorriso
"Ciao Ryan che fai qui?" dissi dandogli un leggero pugno sulla spalla
"Ti ho trovato un lavoro, dicevi che ne avevi bisogno no?"
Lo guardai con gli occhi sgranati mentre mi sorrideva soddisfatto "Che lavoro?"
"Al Roxy's, il pub che trovi in centro, il proprietario è un vecchio amico di famiglia e mi doveva un favore" disse scrollando le spalle "dovrai solo servire ai tavoli e la retribuzione è buona, ti permetterà di mantenerti. Hai il colloquio oggi pomeriggio alle 17" lo fissai incredula e con il cuore trepidante di felicità. Gli saltai al collo abbracciandolo stretto "ti adoro sei fantastico; non ti ringrazierò mai abbastanza per come ti prendi cura di me" mi strinse a se accarezzandomi dolcemente i capelli "ci sarò sempre per te bambina,adesso vai che già è tardi e devi prepararti" disse facendomi l'occhiolino.

"Allora cosa indosso?" Chiesi a Giulia che mi raggiunse nel mio piccolo appartamento
"Uhm, io direi qualcosa di semplice non devi dare una brutta impressione. Il pantalone nero a vita alta e la camicetta celeste andranno benissimo"
"Sono così ansiosa, se prendo il lavoro sappi che vi aspetterò quasi ogni sera" dissi ridendo.
Dopo la doccia mi vestii in fretta, feci una coda disordinata e truccai leggermente i miei grandi occhi nocciola.
"Fatto come sto?"
"Sembri una diciottenne" disse ridendo Giulia
Mi guardai allo specchio; la camicetta metteva in risalto la rotondità del mio seno senza essere volgare e nonostante non fossi molto alta mi slanciava abbastanza. Ma i tratti molto dolci del mio viso non si potevano camuffare, non ero certo una bellezza da passerella.
Sorrisi a Giulia e le diedi un piccolo bacio sulla guancia "Scappo, fa come se fossi a casa tua, ci vediamo tra un po"
Scesi le scale di corsa e attesi alla fermata che il bus passasse. Quel giorno stranamente non c'era molta confusione e trovai facilmente posto; dopo circa quindici minuti arrivai al pub che mi aveva indicato Ryan, entrai guardandomi un po' attorno.
Il locale era molto grande e c'erano almeno una quindicina di tavoli, le luci erano soffuse e colorate, davano un tocco di eleganza e familiarità al tempo stesso.
"Salve signorina" disse un uomo basso e sorridente
"Salve, sono la signorina Katie ho un colloquio alle 17 ma credo di essere leggermente in anticipo" dissi ricambiando il sorriso
"Non preoccuparti cara, ti stavo aspettando. Ryan mi ha parlato molto bene di te"
L'uomo sarà stato alto un metro e sessanta circa, aveva un volto tondo e simpatico e dei piccoli baffetti brizzolati come i pochi capelli che aveva sul capo; il colloquio durò circa mezz'ora; mi fece molte domande sulla mia vita, sui lavori pregressi e sulle mie ambizioni. Risposi sinceramente a tutte le domande e lui sembrò soddisfatto e colpito dalla mia schiettezza.
"Bene Katie, per me puoi cominciare anche domani sera. Si comincia alle 19 e si finisce alle 2:00. Seguimi,ti mostro lo spogliatoio e ti consegno la divisa"
Lo seguii nel retro del pub; era molto luminoso e pulito. Mi consegnò la divisa con un sorriso e le chiavi del mio armadietto.

Tu sei solo mia (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora