Capitolo 28

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Lucas mi legò mani e piedi con delle corde e una benda attorno agli occhi e mi fece sedere accanto a lui.
Restò in silenzio per tutto il viaggio e lo ringraziai mentalmente per questo, ero euforica ed emozionata, sperai davvero che Gabriel avesse trovato un modo di vincere questo stramaledetto torneo ma infondo anche se non avesse vinto, a lui non importava nulla di me, non avrebbe fatto nulla di che per salvarmi. Quell'improvvisa consapevolezza mi mise tristezza e disagio ma venni presto interrotta da Lucas che mi stava slegando mani e piedi dopo aver tolto la benda.
"Adesso fa la brava se non vuoi che ti faccia male" mi guardai attorno in cerca di Gabriel ma di lui non c'era nemmeno l'ombra, e se non si fosse presentato? Sarei rimasta con Lucas per quanto? Forse per sempre...
Il mio rapitore mi prese per il braccio con forza e mi gettò dentro una cabina dalle grandi vetrate da cui si vedeva perfettamente la pista, cercai di avvicinarmi di più al vetro per vedere meglio, qualche dettaglio, qualche volto familiare..ma ero troppo lontana e non riuscivo a distinguere nessun volto.
"Gabriel non è ancora arrivato se è la persona che stavi cercando" disse Lucas afferrandomi per la vita e intimandomi di sedermi.
L'angoscia prese il sopravvento insieme alla tristezza, ero preoccupata e spaventata per la mia sorte; dopo l'ultima litigata con Gabriel non aveva nessun motivo per venire a salvarmi, gli avevo detto cose orribili non mi sarei sorpresa se mi avesse abbandonata ma era pur vero che aveva comunque contratto un debito con Lucas e doveva essere estinto. La speranza si riaccese in me e ansiosa restai seduta in attesa dell'inizio della corsa.

Dopo circa quaranta minuti Lucas mi confermò dell'arrivo di Gabriel e mi indicò come sua la macchina gialla; rimasi attaccata al vetro per vedere meglio tutto il torneo.
Le macchine si sfidavano in tre gironi tutte e dieci insieme e questo aumentava la difficoltà della corsa, Lucas mi raccontò che nell'ultimo torneo morirono quattro ragazzi di venti e trent'anni e una strana inquietudine si impossessò di me; non volevo che qualcuno perdesse la vita specialmente Gabriel, anche se lo odiavo per quello che aveva fatto a me e Ryan, non gli avrei mai augurato una cosa del genere e in cuor mio sperai che non sarebbe morto nessuno in quello stupido torneo.
Riconobbi Gabriel in lontananza, era insieme ad un altro ragazzo che non riuscì a riconoscere a causa del cappello sulla testa, mi sembrava di conoscerlo, avevo uno strano presentimento...Gabriel si sistemò dietro sul marciapiede adiacente al percorso e il ragazzo sali su quell'automobile al posto suo; perché stava partecipando qualcun altro al suo posto? Che mi avesse voltato le spalle? Sentii la risata di Lucas dietro le mie spalle e mi voltai cercando di capire cosa stava succedendo.
"Stavolta mi hai proprio sorpreso Gabriel" disse scuotendo la testa soddisfatto; lo guardai interrogativo cercando di capire  cosa stesse succedendo ma Lucas non disse altro e io mi concentrai sulla corsa che sarebbe iniziata a breve.
La voce metallica cominciò ad elencare tutti i partecipanti e a ribadire le varie regole della corsa, intimò di giocare pulito e di non fare cazzate, sicuramente riferendosi agli incidenti delle scorse edizioni. Dopo un minuto di silenzio offerto per ricordare tutti i ragazzi che persero la vita i ragazzi entrarono nelle automobili, e con un forte rombo simile a quello di un tuono le macchine vennero accese, pronte a cominciare.

Il mio sguardo era fisso sulla macchina gialla, la vedevo sfrecciare tra le varie auto con maestria, chiunque fosse l'autista, era davvero molto bravo. Una macchina rossa gli si affiancò ma con con un colpo di doppietta la superò in fretta costringendo l'autista a frenare bruscamente per non finirgli addosso. Era veloce, vorace, desiderio di vittoria...restava solo un auto da superare un chilometro circa per raggiungere il traguardo.
Si avvicinò velocemente all'auto ma questa non dava segno di cedimento e gli stava incollata alla fiancata, vidi l'auto allontanarsi per poi sbattere contro la fiancata dell'auto gialla, voleva mandarlo fuori strada il bastardo.
Il mio salvatore non si fece intimorire e lo superò con destrezza facendo zig zag davanti a lui, non capì inizialmente il motivo di quella mossa ma così facendo non gli permetteva di superarlo e gli bloccava la visuale della strada distraendolo, l'autista della macchina rossa non si accorse di essere già giunto alla curva pericolosa e mentre il mio salvatore sfrecciava verso il traguardo, lui finì fuori strada.
Lo vidi uscire dall'auto livido di rabbia e nella mia mente potei quasi vedere il ghigno di vittoria sul volto del mio salvatore, l'auto gialla sfrecciò e superò il traguardo. Il mio sguardò cerco rapidamente Gabriel, i nostri sguardi si incrociarono e mi rivolse un enorme sorriso facendomi segno di vittoria, mi rilassai all'istante e ricambiai il sorriso, forse c'era davvero possibilità di vittoria.
Sperai di avere la possibilità di ringraziarlo alla fine della corsa qualcuno fosse l'esito del torneo, mi voltai verso Lucas che mi fissava divertito.
"Il Diablo è tornato per salvarti principessa" girai lo sguardo verso la pista, il Diablo? Chi era? E perché era venuto apposta per salvarmi.
Poi ebbi almeno una risposta alle mie domande, la macchina gialla di fermò e il ragazzo scese dall'auto che nel frattempo veniva controllata e messa a punto per la gara successiva, era girato di spalle. Emanava sicurezza e forza, il suo atteggiamento era sicuro e sprezzante ma sempre umile, parlava solo con Gabriel e non degnava di uno sguardo gli altri ragazzi che provavano ad avvicinarsi e a parlare con lui.
Poi si voltò e i nostri sguardi si incrociarono, si incatenarono e un turbinio di emozioni di pervase, il cuore mi esplose nel petto e le gambe mi cedettero tanto che Lucas dovette tenermi.
Il suo sguardo si indurì istantaneamente vedendo le sue mani sulla mia vita a sorreggermi, gli rivolsi un sorriso rassicurante e il suo volto si rilassò leggermente senza distogliere lo sguardo da Lucas, poi tornò a rivolgersi a me. E per la prima volta dopo settimane sentii che le cose sarebbero andate per il meglio, per la prima volta dopo settimane mi sentii felice; Ryan era lì, era lì per me, era lì per salvarmi, era lì e mi stava sorridendo, era lì e mi stava rassicurando con il suo sguardo dolce. Era lì e il mio cuore aveva ripreso a battere come fosse la prima volta.

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