Il locale era strapieno, le luci soffuse e la musica a palla rendevano difficoltoso a me e Stella portare le ordinazioni ai vari tavoli.
I clienti presi dalla musica non avevano alcun riguardo nei nostri confronti e dovevamo stare attente a non sbattere con nessuno.
Sentivo i piedi già doloranti, odiavo questa stupida divisa e odiavo ancor di più quella massa di adolescenti ubriachi. Improvvisamente vidi Giulia entrare al locale con un altro gruppo di amici dell'Università e mi diressi subito a salutarla.
"Ciao Giuly" dissi abbracciandola velocemente. Non l'avevo ancora aggiornata sulle ultime novità con Ryan e speravo davvero che quella sera non si sarebbe presentato al locale; avrei potuto evitarlo certo ma lavorare con lui e la rossa che si sbaciucchiavano in un angolo sarebbe stato impossibile per me.
Li feci accomodare velocemente ad un tavolo e dopo aver preso le ordinazioni mi recai al bancone a prendere i cocktail già pronti per altri clienti. Mi diressi al tavolo velocemente cercando di non urtare nessuno.
"Quindi alla fine è questo che fai...la cameriera"
Eccola, la rossa. Per un attimo il cuore mi si bloccò nel petto e cercai Ryan con lo sguardo ma al suo posto c'era Gabriel che mi fissava con uno strano luccichio negli occhi. Non avevamo parlato dopo l'ultimo scontro e non ne avevo voglia proprio quella sera. Mi fissava con uno sguardo di superiorità e disprezzo, ricambiai velocemente e dopo aver servito i loro drink senza neanche degnarli di uno sguardo feci per andarmene ma lei con una gomitata fece scivolare il bicchiere per terra rompendolo in mille pezzi.
"Ops, per sbaglio mi è caduto" la fissai incapace di trattenermi "certo per sbaglio"
"Chinati e pulisci" mi ordinò sghignazzando.
"Puliscitelo da sola se ci tieni tanto" le ruggì addosso fronteggiandola.
Come si permetteva a trattarmi così? Chi si credeva di essere?
"Lavori qui no? Allora chinati e pulisci...adesso" una voce calda e tremendamente autoritaria mi fece trasalire.
Gabriel mi fissava con un sorriso arrogante e uno sguardo duro sul volto. Mi sentivo umiliata e presa di mira.
Mi chinai senza proferire parola e cominciai a raccogliere i cocci del bicchiere
"Hai proprio un bel culo lo sai? Vuoi chinarti anche sopra di me?" disse improvvisamente un ragazzo della sua comitiva ridendo come un idiota. Mi alzai e cercai di ricompormi.
Sentivo le guance andare a fuoco e tutti attorno a quel tavolo ridere e prendersi gioco di me. Sentivo il cuore accelerare. Mai ero stata umiliata così tanto in vita mia, avrei voluto schiaffeggiarli tutti e mandarli a quel paese ma se avessi fatto una scenata del genere avrei sicuramente perso il lavoro e non potevo permetterlo. Asciugai il liquido rimasto sul pavimento e senza proferire parola, raccolsi gli ultimi frammenti di dignità e me ne andai.
La serata procedette in maniera abbastanza tranquilla, seguirono altre ordinazioni dal tavolo di Gabriel ma mandai Stella a servirli; mi avrebbero sicuramente detto qualcosa all'università ma in quel momento non mi andava di pensarci ne di fronteggiarli. Avevo avuto una pessima giornata ed ero stanca, troppo stanca per preoccuparmi di qualsiasi cosa.
Non avevo visto Ryan per tutta la sera, e si, ammetto che mi sarei aspettata quantomeno un suo avvicinamento viste le mie non risposte alle sue telefonate. Ma evidentemente aveva avuto di meglio da fare.
Avevo chiesto a Giulia di aspettarmi per tornare insieme a lei e non se lo era fatto ripetere due volte; mi cambiai velocemente e raggiunsi la mia amica nell'ampio parcheggio dietro il locale.
L'aria era fredda e pungente, feci un respiro profondo e assaporai tutti gli odori che mi circondavano. Chiusi gli occhi e mi rilassai con la sensazione dei capelli scompigliati dal vento e l'odore dei pini.
Una mano mi prese improvvisamente per il polso e sussultai riaprendo gli occhi.
"Per quale motivo non rispondi alle mie telefonate e ai miei messaggi si può sapere?" Ryan sembrava furioso ma io mi sentivo delusa. Ed era molto peggio.
"Non ho nulla da dirti." Sputai velocemente togliendo la stretta.
"Che vuol dire Katie? Vuoi liberarti di me senza neanche una spiegazione?" Sembrava esasperato e ferito. Lo fissai con gli occhi gelidi.
"Chiedi a quella puttana che ti scopi!" Urlai mente salii velocemente nell'auto di Giulia cercando di ricacciare indietro le lacrime.La mattina dopo non avendo lezioni mi crogiolai a letto fino a tardi; non avevo dormito molto e sentivo il peso della notte insonne su tutto il corpo.
Mi girava terribilmente la testa e sentivo gli occhi gonfi pizzicarmi, i capelli erano un disastro e la mia mente non faceva altro che pensare a Ryan. Non avevo acceso di proposito il telefono per non sentire nessuno. Tanto Giulia sarebbe venuta a prendermi alle 22.
Volevo fargliela pagare. Volevo divertirmi e ballare con un bel ragazzo giusto per farlo ingelosire, per fargli provare ciò che avevo provato io; eppure non facevo altro che girarmi tra le mani quel braccialetto pensando a tutto il nostro rapporto. E una fitta mi strinse il cuore come in una morsa.
"Non pensarci piu" va e fatti bella per stasera.
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Tu sei solo mia (in revisione)
ЧиклитKatie è una ragazza con un passato carico di sofferenza alle spalle e dopo essersi trasferita per dare una svolta alla sua vita, incontra Ryan, ragazzo vivace e solare che porta nella sua vita solo felicità. Lei si innamora perdutamente di Ryan, m...