capitolo 4

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"Ryan che diamine stai facendo?" Dissi strappandogli il diario dalle mani.
Non lo avevo più toccato da quel giorno, da quel fatidico giorno che cambiò tutta la mia vita. Ricordo ancora l'emozione di andare in gita con mamma e papà, loro mi adoravano, erano divertenti e giocavano sempre con me. Ricordo gli alberi, il profumo di menta piperita e la brezza estiva che mi sfiorava il corpo. Ero così felice che finalmente mi stessero dedicando del tempo...già, loro lavoravano continuamente ed io ero sempre con Margherita, la mia baby sitter. Era il giorno del compleanno di papà e avevano voluto farmi una sorpresa; cominciai a cantare a squarciagola mentre l'auto percorreva la stretta strada...fu un attimo. Ricordo ancora l'urlo di mia madre e la caduta nel burrone. Poi il buio.
Mi svegliai in una fredda stanza di ospedale solo con Margherita al mio fianco...
"Dove sono mamma e papà?" Chiesi in un sussurro appena mi svegliai
"Loro tesoro, loro sono con gli angeli adesso" disse Margherita trattenendo a stento le lacrime. "Tua nonna sta venendo a prenderti"

Sentivo gli occhi bruciare, guardavo Ryan senza vederlo davvero. Rivedevo i miei genitori, il mio dolore, tutte le cinghiate che mia nonna mi aveva dato in quei terribili anni, il suo disprezzo...cominciai a singhiozzare, non volevo ricordare, non volevo che tutto riaffiorasse dopo che ero riuscita a seppellirlo.
Ryan si avvicinò poggiandomi una mano sul braccio "non toccarmi!" Sbottai tra le lacrime.
"Come hai potuto?! Io mi fidavo di te! E tu...tu mi hai tradita!" Urlai senza riuscire a fermarmi. "Stavo cercando un libro da leggere per aspettarti Katie, e ho trovato il diario. Mi spiace non avrei dovuto" disse cercando di avvicinarmi.
"Va via!" Urlai tra i singhiozzi "va via non voglio vederti!"
Sentii sbattere la porta prima di crollare sul pavimento tra le lacrime.
Inutile dire che non riuscii a studiare quel pomeriggio; credevo di aver superato la cosa...invece avevo solo cercato di dimenticare. Ma non si può dimenticare...mi vestii in fretta e andrai dritta al pub.

Forse ero stata un po' troppo dura con Ryan, aveva sbagliato è vero ma non lo aveva fatto intenzionalmente. Eppure mi sentivo tradita e messa a nudo proprio dalla persona di cui mi fidavo di più, di nuovo. La verità è che tutti i dispiaceri della mia vita, tutto il dolore e le delusioni erano riaffiorati ed esplosi tutti insieme. Come una bomba. Io ero una bomba.
Trovai diverse telefonate di Ryan, ma non gli richiamai, mi sentivo ancora scombussolata e volevo farlo sentire un altro po in colpa per quello che aveva fatto.
Verso mezzanotte vidi un gruppo di ragazzi e ragazze entrare al pub ed immediatamente riconobbi il ragazzo dallo sguardo magnetico. Il mio cuore perse un battito quando lo vidi sorridere, accidenti ma che diamine stavo pensando: Ci mancava solo lui stasera, pensai. Mi avvicinai titubante al tavolo
"Salve, benvenuti, cosa posso portarvi?" Dissi rivolgendo un falso sorriso al tavolo.
Lui alzò lo sguardo e accennò un sorriso che ignorai deliberatamente.
"Tesoro sei venuto!" Improvvisamente vidi Stella gettarsi al collo del bello sconosciuto. Rimasi interdetta per un attimo "Qui ci penso io Katie va pure" disse facendomi capire che dovevo sparire in fretta. Li fissai per un attimo, certo sicuramente Stella stava con lui o comunque era chiaro che avessero qualche rapporto intimo, d'altronde come potevo pensare che uno così bello fosse single.
Lo sguardo di lui catturò il mio ed intercettando i miei pensieri tirò su un sopracciglio pronto a fare qualche battuta pungente, mi voltai e a grandi passi tolsi il disturbo prima che lui potesse dirmi qualsiasi cosa.
Ryan entrò e come una furia si diresse verso di me; era sconvolto aveva il viso scuro e lo sguardo dispiaciuto ma arrabbiato al tempo stesso. "Per quale motivo non mi hai risposto? Accidenti Katie pensavo di fosse successo qualcosa" lo fissai mentre la rabbia cominciava ad impadronirsi di me " E tu vieni qui dove lavoro per farmi la predica? Proprio tu? Io mi fidavo di te! E tu non hai fatto altro che rovinare tutto! Come hai potuto prendere quel diario Ryan?"
Gli dissi tutto d'un fiato cercando di mantenere la calma. Il suo sguardo si addolcì " mi dispiace, non avevo idea che fosse una cosa così personale, non lo avrei mai aperto Katie lo sai. Mi conosci. Perché non me ne hai mai parlato? Perché non ti sei mai aperta con me?" Disse ferito mentre spazientito si passava una mano tra i capelli. Perché non gliene avevo mai parlato? Di Julian sapeva tutto, ne avevamo parlato per mesi e mi era stato vicino aiutandomi a superare la cosa; perché non avevo avuto il coraggio di raccontargli tutta la mia vita? Perché non ero riuscita ad essere sincera con lui? Lo fissai e sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi
"Credo che adesso tu debba lasciare in pace la signorina" sentii una voce calda e profonda provenire dalle mie spalle. Mi voltai mentre con il dorso della mano asciugai le guance.
"E tu di cosa ti impicci?" chiese sprezzante Ryan fissandolo dritto negli occhi. L'altro lo fissò "Accidenti ma non vedi che è sconvolta? O sei stupido forse?" Per un attimo ebbi paura che la situazione potesse degenerare. Non sapevo esattamente cosa fare e dalla parte di chi mettermi, quando improvvisamente vidi Marius avvicinarsi a noi a passo svelto. Cercai di ricompormi il più velocemente possibile e di assumere un'aria tranquilla, non volevo di certo beccarmi un rimprovero o farli litigare con Ryan. Ci fissò per un attimo "che succede qui?" Chiese fissando prima Ryan poi l'altro ragazzo. "Niente, stavo andando via. Tanto vedo che sei in buona compagnia Katie" e senza attendere risposta se ne andò. Che fosse geloso?

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