Capitolo 24

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Gabriel mi spinse dentro l'auto frettolosamente e senza troppo riguardo.
"Accidenti ma che ti prende? Fai piano!" Sbottai massaggiandomi il braccio. Chiuse le sicure, gesto che mi ha fatto trasalire e preoccupare al tempo stesso.
Accedere alla vettura e iniziare a guidare direttamente verso il mio appartamento.
"Si può sapere cosa ti salta in mente ?! Hai idea del rischio che hai corso ??" Mi urlò contro stringendo il volante con forza.
Lo fissai un attimo pieno di rabbia e rancore.
"Rischiavi di farci ammazzare entrambi! Ho sentito te e Ryan parlare di quel pomeriggio a casa mia di affari certi in questo immischiato! Ma dato che nessuno mi dice nulla, sono venuti a controllare di persona, ecco cosa è successo!" Gli urlai contro mentre maledicevo me stessa e la mia curiosità. Scesi velocemente dirigendomi infuriata verso la porta del mio appartamento senza nemmeno starlo a sentire.
"Sei una stupida! Se Lucas è tornato è perché vuole che ti estingua il mio debito! E potresti usarti cazzo! Ma proprio non lo capisci ?!" Il suo sguardo era adirato ma al tempo stesso vuoto e carico di protezione.
"Di che debito stai parlando?"
"Ti ricordi quello che ti ho raccontato oggi riguardo al proprietario dell'azienda? Io gli ho chiesto di intervenire e essere lui lo ha fatto. Ma non ho mai capito il mio debito" disse cominciando a passeggiare avanti e indietro per il vialetto di casa .
"Ma hai lavorato per lui! E ti ha anche pestato! Non hai niente da spartire con lui!"
"Era un favore personale Katie. Non hai niente da fare con il mio vecchio lavoro! Dio perchè non capisci ?!"
Mi urlava contro cercando di spiegare la situazione ma era troppo agitato e non riuscivo a capire.
D'accordo avevo fatto un errore ma non era successo nulla alla fine quindi perché prendersela così tanto? La situazione da risolvere con urgenza era un'altra ... Lucas ei suoi loschi piani. Io non centravo nulla con tutta questa storia, quindi non avevo di che preoccuparsi per me.
"Cosa possiamo fare?" Chiesi dopo che si fu calmato un po '.
"Tu non fai nulla! Io andrò a parlarci. Sei già abbastanza nei guai così non rende le cose ancora più complicate" La sua voce era spezzata, rivedere Lucas lo aveva letteralmente distrutto e spiazzato.
"Ma io non ho fatto niente perché dovrei essere nei guai?!? Ok d'accordo sono venuta a curiosare ma non è successo nulla"
Lui alzò lo sguardo verso di me e con violenza mi spinse contro il muro della mia abitazione.
Scosse la testa sconsolato come se stessi cercando di spiegare ad un bambino una faccenda complicata, poi mi inchiodò con lo sguardo e le prese il mento tra due dita.
"Vediamo se così lo capisci una volta per tutte perchè sei nei guai" ingoiai istintivamente mentre lo fissavo terrorizzato.
"Tu ... tu sei nei guai perchè sei la mia unica debolezza" e senza lasciarmi il tempo delle ribattere o di capire come si dice la sua parola, se non è possibile voracemente delle mie labbra, facendosi spazio tra le loro per approfondire il bacio. Cercai di staccarmi ma lui mise una mano dietro la mia nuca tenendomi ben salda a se. Quel bacio, quel bacio non mi aveva fatto provare nulla. Non sentivo niente, nessuna emozione ...
Mi misi le mani sul petto e spingendolo lo allontananai da me, lui si scostò e sorrise soddisfatto. Il mio portavoce alle labbra, non poteva averlo fatto sul serio, la bocca dolorante e gonfia per il bacio animale appena ricevuto.
Mi voltai verso la strada e il mio cuore perse un battito; non poteva essere vero, non potevo essere davvero così sfortunata. Le lacrime mi pizzicarono gli occhi e cominciarono a scendere copiosamente sulle mie guance.
Era di Ryan lì. Con la bocca spalancata e il cuore a pezzi. Vedevo chiaramente il suo sguardo deluso, ferito ...
"Non é come sembra. Posso spiegare" dissi tra le lacrime. Ma sembrava non vedermi.
"Vedo che ti sei consolata in fretta" disse con disprezzo.
Mi mossi verso di lui, ma velocemente si mise in auto e sgommando si dileguò.
Mi accasciai una terra cominciando un singhiozzare, sapevo di averlo perso davvero stavolta, avevo perso quella cosa di cui avrei davvero importato davvero.
Mi sentii umiliata e usata, Gabriel aveva voluto punirmi per essere andato a curiosare. Quel sorriso alla fine del bacio, lui sapeva che c'era Ryan, lo aveva visto.
"Tu! Tu lo sapevi che era lì!" Urlai tra le lacrime cominciando a colpirlo al petto.
Lui si lasciò picchiare poi mi afferrò i polsi e mi costrinse ad alzare lo sguardo verso di lui.
"Impara una volta per tutti che nella vita non puoi fidarti di nessuno" sibilò a denti stretti afferrandomi per i capelli.
"Io sono fidavo di te! E tu mi hai tradita! Pensavo che ormai nascessero un legame, ma mi sbagliavo. Sei solo un ragazzino che gioca con la vita delle persone. Non ti perdonerò mai Gabriel! Ti odio!" Urlai liberandomi dalla sua stretta.
Lui sembrava paralizzarsi al suono di quelle parole ma si ricompose quasi subito e si allontanò da me dirigendosi verso il grande suv nero.
"Lì c'è qualcosa per te" disse con voce strozzata indicando un punto a terra prima di andarsene.
La pioggia cominciò a bagnarmi il viso unendosi alle mie lacrime, mi avvicinai al punto indicato da Gabriel e il mio cuore ancora una volta perse un battito, frantumandosi poi per sempre.
C'era una rosa ... una piccola rosa accompagnata da un biglietto.
"Ti amo. E non solo un po '"
Strinsi il biglietto al cuore come se fosse un gioiello prezioso e cominciai a piangere mentre la pioggia lavava via le mie lacrime.

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