Capitolo 16

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"Dobbiamo togliere questo broncio adesso" disse Ryan prendendomi sulle spalle come un sacco di patate.
"Mettimi di giù" dissi ridendo mentre gli colpivo la schiena con piccoli pugni.
In tutta risposta lui mi diede una pacca sul sedere "se non fai la brava verrai sculacciata bambolina" al solo sentire quelle parole un pizzicore pervase il mio basso ventre
"Non oseresti mai!" Risposi ricominciando a dargli piccoli pugnetti sulle spalle. Lui rise di gusto e mi gettò sul letto a pancia in giù tenendomi ferma per non permettermi di alzarmi.
"Sta buona bambolina. Ti avevo avvisato" disse mentre mi afferrava i capelli per farmi voltare leggermente il volto. Cominciò a baciarmi esattamente dietro l'orecchio mentre una mano indugiava sui miei fianchi e l'altra mi teneva ferma. Il mio corpo cominciò a tremare dal piacere e lui se ne accorse subito.
"A qualcuno qui piacciono i giochetti" disse facendo andare il mio volto a fuoco.
Mi accarezzò i fianchi e scese fino all'orlo dei pantaloni. Me li abbassò in un attimo lasciando le mie gambe nude e il mio sedere per aria; sentivo il suo sguardo sul mio corpo mentre con le dita accarezzava il mio perizoma di pizzo bianco. Una piccola sculacciata si abbatté sulla mia chiappa nuda e sussultai per la sorpresa e il piacere improvviso che mi pervase.
Afferrò il mio sedere con entrambe le mani e cominciò a stringerlo mentre con le labbra lasciava piccoli baci umidi sulla schiena scoperta. Sentivo il mio corpo bruciare sotto al suo tocco e il piacere per quella nuova situazione crescere sempre di più.
"Adesso mi dedicherò un po' a te e a quella tua boccuccia insolente" disse in un filo di voce allargandomi leggermente le gambe.
Mi sentii pulsare mentre un piccolo mugolio mi scappò dalle labbra. Scostò le mutandine dalla mia apertura e senza troppi preamboli infilò prepotentemente due dita dentro di me; il mio corpo ebbe un sussulto e la sorpresa mi fece gemere senza pudore.
"Sei già bagnata piccola" la sua voce era carica di desiderio. Mentre il mio viso era carico di imbarazzo. Senza lasciarmi il tempo di riflettere tirò via le mutandine lasciandomi completamente scoperta e la sua lingua prese il posto delle sua mani che cominciarono a palparmi selvaggiamente  il sedere.
"Ryan..." sussurrai con voce carica di desiderio; mi ignorò e afferrandomi per i fianchi mi fece girare a pancia in su.
"Sei tutta rossa bambina" disse sorridendo compiaciuto mentre catturava le mie labbra in un gioco focoso.
Mi tolse maglia e reggiseno e solo in quel momento mi resi conto che lui era ancora completamente vestito. Istintivamente cercai di coprirmi, mi sentivo esposta e imbarazzata per quello che era appena successo. Lui mi sorrise e si tolse la maglia prendendo poi le mia mani e poggiandola sul muscoloso petto. Le mie mani indugiarono sui capezzoli e sull'addome definito. Sembrava un Dio greco di quanto era bello. Mi soffermai sulla cintura e lo fissai per un attimo, gli lasciai un dolce bacio sul basso ventre e lo sentii gemere. Era carico di desiderio quanto me , sarebbe stata dura fermarsi stavolta. Lo liberai dai jeans e fissai i suoi boxer per un istante prima di tirar via anche quelli.
Lo sentii emettere un ringhio di piacere e mi spinse sul letto dedicandosi ai miei seni e al mio piacere.
"Ryan...non resisto più ti prego" lo pregai con voce rotta dal desiderio.
"Non vuoi aspettare?" Mi chiese con voce incerta; lo voleva anche lui.
"Aspettare che cosa Ryan? Io sono innamorata di te da tempo adesso entra dentro di me per favore" lo supplicai un attimo.
I suoi occhi si spalancarono e un enorme sorriso gli comparve sul volto. Si gettò sulle mie labbra con una dolcezza e una passione mia avuta prima, mi toccava e mi accarezzava come se fossi la cosa più preziosa che avesse, come se fossi un gioiello raro da proteggere.
Mi divaricò leggermente le gambe sistemandosi in mezzo ad esse  "Dimmelo Katie, dimmi ancora cosa provi per me" disse senza distogliere lo sguardo dal mio.
Le mie guance si colorarono di un rosso scarlatto e gli sorrisi imbarazzata
"Ti amo Ryan" e in quell'attimo mi fece sua, i nostri corpi si unirono diventando una cosa sola. Io appartenevo a lui. Lui apparteneva a me. E con questa nuova consapevolezza mi addormentai stretta tra le sue braccia.

Ci svegliammo qualche ora dopo a causa di forti colpi alla porta.
"Chi diamine può essere?" Dissi stropicciandomi gli occhi. Ryan mi diede un dolce bacio accarezzandomi il fianco nudo e si alzò. Indossò velocemente i pantaloni restando a petto nudo, io misi al volo la sua maglietta che mi copriva fino a metà coscia e scendemmo velocemente le scale.
Sicuramente la vicina aveva dimenticato il caffè o lo zucchero, ultimamente mi disturbava spesso perché aveva terminato qualcosa in casa pensai con un sorriso.
Aprii la porta con uno sbadiglio e mi sentii subito in imbarazzo per il mio non abbigliamento. Gabriel era sull'uscio della porta e mi fissava le gambe nude con un ghigno malizioso.
"Chi è?" Urlò Ryan avvicinandosi alla porta.
Solo allora mi resi conto che aveva i capelli scompigliati e che aveva un succhiotto sul pettorale destro. Arrossì e cercai di ridarmi un minimo di contegno.
"Sembra che vi abbia disturbato" disse Gabriel con una punta di scherno nella voce.
"Oh no abbiamo finito non preoccuparti. Ma si, si stava meglio senza di te" disse Ryan afferrandomi per la vita. Lo sguardo di Gabriel cadde nuovamente sulle mie gambe e mi sentii profondamente in imbarazzo ad essere così esposta davanti a lui.
"Vado a mettermi qualcos'altro addosso" dissi dando un bacio veloce a Ryan intimandogli di fare il bravo.
"Oh no non preoccuparti Katie, sono venuto solo per restituirti il manuale di biologia. Lo hai dimenticato in facoltà" disse porgendomelo gentilmente.
"Potevi anche restituirglielo domani no?" Disse Ryan sprezzante. Ed effettivamente non aveva tutti i torti. Ci saremmo visti sia all'università sia nel pomeriggio quindi che fretta c'era? Qual era il vero motivo della sua visita?
"Speravo di trovarla da sola in effetti. Magari avrei potuto approfittare anche io delle sue belle labbra" portai un dito alle labbra me le sentivo gonfie, sicuramente a seguito di tutti i baci focosi che ci eravamo scambiati con Ryan.
Il mio ragazzo mi spostò di lato come una furia  e fronteggiò Gabriel tirandogli un pugno in pieno viso. "Non osare avvicinarti alla mia ragazza o ti spacco la faccia. Sono stato chiaro?" Disse Ryan furibondo mentre Gabriel si toccava il labbro sanguinante.
Gli poggiai una mano sul bicipite cercando di farlo ragionare e di fermarlo ma non accennava a calmarsi e l'ansia cominciò a prendere il sopravvento.
"Le strapperò le mutandine è solo questione di tempo, idiota"
Ryan perse definitivamente la pazienza e in men che non si dica cominciò a picchiarlo. Gabriel ovviamente si difese e prese a pugni Ryan sul viso e allo stomaco. L'ansia si impadronì di me, non sapevo come fermarli.
"Basta!!!" Urlai in preda al panico.
Si fermarono all'istante ancora ansimanti per lo sforzo. "Gabriel va via! Non ti farò mai da tutor! Non voglio più vederti sparisci dalla mia vista!" Dissi sbattendogli la porta in faccia.
Ero nervosissima, ma chi si credeva di essere quel citrullo? Così spocchioso, maleducato e pieno di se, non gli avrei mai fatto da tutor. Mai. Presi Ryan dolcemente per mano e lo feci sedere; aveva uno zigomo gonfio, gli sarebbe diventato viola nel giro di qualche ora, il labbro era spaccato ed io mi sentivo incredibilmente in colpa.
"Mi dispiace tanto è tutta colpa mia" dissi rabbuiandomi in volto.
"Tesoro, tu non centri. È lui che vuole infilarsi nel tuo letto" disse con disgusto.
Mi zittii e cominciai a tamponargli le ferite con il cotone e il disinfettante; lo sentii ritrarsi leggermente per il bruciore ma non si lamentò neanche una volta.
"Fatto" dissi accennandogli un sorriso. Mi afferrò per i fianchi e avvicinò il volto dolcemente al mio.
"Smettila di sentirti in colpa. Ho la fidanzata più bella del mondo è normale che abbia dei rivali. Ma i miei bambini lo hanno sistemato per bene hai visto?" Disse baciandosi i bicipiti.
Mi scappò una risata e lo baciai dolcemente sul labbro per non fargli male.
"Se si avvicina ancora a te la prossima volta non mi fermerò Katie. Non posso sopportare che ci provi così spudoratamente. E non voglio vederlo in questa casa a studiare con te mentre prova in tutti i modi a scoparti" Disse acido
Gli poggiai una mano sullo zigomo gonfio e gli depositai un leggero bacio.
"Non ho intenzione di fargli da tutor. Spero solo che la smetta di comportarsi da idiota. Ma ti prego non metterti nei guai. Non voglio che ti succeda qualcosa" dissi fissandolo intensamente con uno sguardo serio ma al tempo stesso preoccupato.

Tu sei solo mia (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora