Ryan mi fissò per quelli che sembrarono interminabili minuti, teneva lo sguardo fisso sul mio e vidi la mascella contrarsi per il nervosismo. Sapevo benissimo che non lo sopportava e l'idea di saperlo insieme a me quasi ogni pomeriggio doveva dargli alla testa.
Si passò una mano tra i capelli, gesto che faceva sempre quando era nervoso. Io non sapevo cosa dire, mi aspettavo qualche reazione da parte sua invece che questo strano mutismo.
"Ehi tutor" al sentire quelle parole istintivamente portai gli occhi al cielo e mi girai leggermente.
"Che vuoi Gabriel?" Dissi di getto con acidità
"Oh oh la mia tutor è di cattivo umore. Dobbiamo organizzare le lezioni" disse sorridendomi con aria di sfida. Sentii un corpo caldo alle mie spalle sfiorarmi la schiena e delle mani cingermi i fianchi con fare possessivo. Poggiai una mano su quella di Ryan per rassicurarlo e proseguii la conversazione
"Bene. Alle 18 devo uscire per andare a lavorare quindi possiamo vederci dopo pranzo tre volte a settimana. Lunedì mercoledì e venerdì se per te va bene. Tre giorni a settimana dovrebbero essere più che sufficienti" dissi fronteggiandolo senza ammettere alcun tipo di replica.
"Bene. A domani allora" disse facendomi un'occhiolino prima di andare via.
Mi voltai e poggiai le mani sul petto di Ryan che continuò a cingermi i fianchi.
"Non mi piace questa situazione" era scuro in volto, e sul suo viso non c'era ombra del meraviglioso sorriso che mi faceva battere il cuore.
"Vieni anche tu" dissi alzando le spalle. "Faremo lezione in tre se ti fa stare più tranquillo" dissi rivolgendogli un sorriso rassicurante.
Il suo volto si rilassò all'istante e un grande sorriso comparve sul suo volto. Sarebbe stata dura gestire un fidanzato geloso e un ragazzo insopportabile ma tenevo a Ryan e non volevo che qualcuno si intromettesse proprio adesso che le cose cominciavano ad andar bene.
Mi stampò un bacio possessivo sulle labbra e mi prese per mano ma una voce troppo acuta ci fermò.
"Ehi Ryan" vidi la rossa poggiargli una mano sul bicipite muscoloso e i suoi occhi da cerbiatta fissarlo intensamente con un sorriso.
"Cosa vuoi Jane?" Disse lui senza staccarsi da me. Ecco come si chiamava la stronza; lei non si scompose al tono duro di Ryan anzi gli sorrise seducente.
Sentii la rabbia montarmi dentro e un magone propagarsi al centro del petto quando la vidi poggiare le mani sul torace del mio ragazzo e sporgersi per dargli un bacio sulla guancia molto vicino alle labbra; troppo vicino. Lui sembrò pietrificato da quel gesto e la fissava confuso. "Volevo solo salutarti" disse lei andandosene sculettando. Vidi lo sguardo di Ryan posarsi sul suo sedere in movimento per un istante e la sentii ridere di gusto.
Lasciai la mano di Ryan con un gesto brusco e mi recai alla prossima lezione ignorando Ryan che mi chiamava.
"Ehi tesoro che succede?" Mi chiese Giulia preoccupata. Sentii le guance rosse dalla rabbia, e il mio tono era acido quando le raccontai di Jane "le ha anche guardato il culo quel porco" gracchiai acida. Lei si mise a ridere e provò a rassicurarmi. "Katie, lui è un uomo. E gli uomini guardano le donne così come le donne guardando un bel ragazzo non c'è nulla di strano" la mia rabbia sembrò raggiungere il picco solo al sentir pronunciare quelle parole.
"Dovevi vederla quanto era soddisfatta. Mi ha mancato di rispetto guardandola così spudoratamente con me li accanto a lui" Dissi incrociando le braccia al petto e sbuffando spazientita.
Il professore entrò in aula subito dopo per cui la nostra conversazione fu interrotta. Non riuscii a concentrarmi, la gelosia mi stava rodendo il fegato, se per lui era normale agire in questo modo avrei fatto lo stesso e proprio con Gabriel. Non gliela avrei fatta passare liscia; sono un tipo possessivo e geloso, non mi piace che il mio ragazzo possa guardare un'altra specialmente se questa gli sta attorno di continuo.
Terminata la lezione mi diressi velocemente al cancello per non incontrare Ryan e cominciai a camminare. In breve arrivai al mio appartamento e mi gettai esausta sul divano; il cellulare aveva squillato per tutto il tragitto e io lo avevo deliberatamente ignorato. Dopo neanche 10 minuti sentii qualcuno bussare alla porta, immaginavo già chi potesse essere per cui misi su un bel broncio e mi diressi ad aprire.
"Che fai qui?" Lo fronteggiai incrociando le braccia sotto il seno.
"Posso entrare? Non vorrei dare spettacolo ai vicini" rispose Ryan piccato ma con una luce divertita nello sguardo.
Mi scansai permettendogli l'accesso ma senza spostarmi più di tanto, lui si avvicinò e fece per baciarmi ma mi allontanai subito, ero davvero furiosa.
"Cosa ti prende si può sapere? Perché sei andata via in quel modo?" Sputo acido arrabbiato probabilmente per il mio precedente rifiuto.
"Cosa mi prende? Quella stronza ti ha quasi baciato sulle labbra e tu cosa fai di rimando? Le guardi il culo mentre se ne va? Con me accanto per giunta? Ma sei fuori??" Sputai acida con un tono di voce più alto di quanto avessi voluto.
Sul suo volto comparse un sorriso divertito che mi fece infuriare ancora di più.
"Sei gelosa" sentenziò continuando a sbeffeggiarmi. "Sei bellissima con quel broncio arrabbiato" disse accarezzandomi il volto. Un brivido mi percorse la pelle ma non dovevo cascarci. Dovevo restare arrabbiata e rimetterlo al suo posto.
"Non toccarmi sono ancora arrabbiata con te" dissi scostandomi leggermente. Il suo sorriso si spense per un attimo tornando più smagliante subito dopo.
"Non avrei potuto prevedere un saluto del genere Katie, la prossima volta la terrò a distanza" disse reggendo il mio sguardo. Era sincero, glielo leggevo nello sguardo e mi rilassai leggermente.
"Non mi piace come ti gira attorno! Vuole entrare per forza nel tuo letto quella puttana" sputai con veemenza.
Lui mi sorrise "Nel mio letto ci voglio solo te" disse con una punta di malizia nella voce.
"Certo come no. Per questo sei rimasto a fissarle il culo" dissi con la rabbia che mi rimontava dentro. Lui scoppiò a ridere e mi abbracciò senza darmi possibilità di ritrarmi.
"Lasciami brutto maiale. Va a farti abbracciare da lei" dissi distogliendo lo sguardo e sbuffando. Lui prese il mento tra le dita e mi fece voltare " Ti chiedo scusa ti ho mancato di rispetto. Non avrei dovuto farlo"
"Puoi dirlo forte" risposi piccata
"Se ti prometto di non guardare più nessun'altra mi perdoni?" Disse sorridendomi divertito.
"Non dovrebbe venirti proprio di guardare le altre" dissi con un velo di tristezza nello sguardo.
"Non sono fidanzato da un sacco di tempo Katie, ho sempre avuto solo scappatelle di poco conto; sto provando a dare il meglio ma ogni tanto sbaglio e sbaglierò in futuro. Ma ci tengo davvero a te e metterò tutto l'impegno di cui sono capace per riuscire a far funzionare le cose tra di noi. Ti voglio accanto a me Katie" il mio cuore perse un battito e mi lasciai trasportare dalla dolcezza e dalla sincerità delle sue parole. La mia rabbia e gelosia sembrava quasi scomparsa e poggiai le mani sul suo petto in segno di pace.
Le sue labbra si poggiarono sulle mie e senza aspettare le nostre lingue cominciarono a scontrarsi come in una piccola lotta.
"Dobbiamo togliere questo broncio adesso" disse Ryan prendendomi sulle spalle come un sacco di patate.
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Tu sei solo mia (in revisione)
ChickLitKatie è una ragazza con un passato carico di sofferenza alle spalle e dopo essersi trasferita per dare una svolta alla sua vita, incontra Ryan, ragazzo vivace e solare che porta nella sua vita solo felicità. Lei si innamora perdutamente di Ryan, m...