capitolo 8

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Fu un bacio dolce e delicato, carico di sentimenti e di parole non dette, le sue labbra erano così morbide e calde; il mio cuore ebbe un sussulto, Dio quante volte avevo voluto farlo.
Ricambiai il bacio stringendomi di più a lui, mise una mano sulla mia guancia staccandosi leggermente, i suoi occhi mi imprigionarono e  prendendomi per i fianchi  mi fece mettere a cavalcioni su di lui.
Cominciò a darmi tanti piccoli baci nel collo, per poi cominciare a mordicchiarmi e a leccare il lobo dell'orecchio; un piccolo gemito mi sfuggii dalle labbra e un attimo dopo il bacio dolce e casto divenne brutale e passionale. Mi prese con decisione e cominciò a baciarmi appassionatamente passandomi la lingua sulle labbra chiedendomi l'accesso. Non appena le dischiusi leggermente, le nostre lingue cominciarono a danzare. Lo baciai voracemente quasi a voler diventare un tutt'uno...
Ci staccammo con il respiro affannoso e gli sguardi carichi di desiderio.
"È meglio se adesso vado a prendere un bicchiere d'acqua ghiacciata" disse imbarazzato indicando con lo sguardo il cavallo dei suoi pantaloni.
Seguii il suo sguardo e notai subito il rigonfiamento.
Lo guardai imbarazzata e cominciai a ridere "sei incorreggibile" dissi tirandogli un pugno sul braccio.
"Beh bambina a quanto pare quella boccuccia impertinente ci sa fare. Mi piacerebbe scoprire quali altre doti ha" disse guardandomi con un sorriso malizioso.
"Sogna pure dolcezza, non penserai mica che sono come quella rossa che hai abbordato al locale qualche sera fa" dissi guardandolo con disappunto. Sapevo perfettamente che si erano chiusi in bagno a fare chissà che.
Mi guardò divertito alzando un sopracciglio "sei gelosa per caso?" Disse ridendo
"Ti piacerebbe" dissi fingendomi offesa.
Rise ancora e poi mi fissò accarezzandomi il volto.
"Devi dormire un po' sarai esausta" disse con tono dolce prima di rimettermi in piedi "è meglio che vada ma torno nel pomeriggio" disse grattandosi la testa.
"Resta con me" dissi piano
"Non credo di aver sentito" disse guardandomi divertito. Oh aveva sentito benissimo il bastardo.
"Ti ho detto di restare con me! Razza di sordo" dissi arrossendo violentemente; lui rise e prendendomi in braccio andammo al piano superiore.
"Bene sbruffone io vado a fare la doccia, tu resta qui e non sbriciare" dissi prendendo il cambio dal cassetto
"Sicura che non vuoi che venga? Potresti aver bisogno di aiuto" disse con sguardo innocente.
"Non ci provare!" Lo ammonii e lasciai la stanza.

L'acqua calda mi rigenerò non poco, sentii i muscoli distendersi e i brutti ricordi scivolare via insieme all'acqua.
Sorrisi tra me e me con il cuore a mille pensando al bacio; come dovevo comportarmi adesso? Avrebbe continuato ad uscire con le altre? Quel pensiero mi mise un po di cattivo umore e continuai a pensarci mentre mi vestivo e cercavo di sistemare i capelli indisciplinati; il solo pensiero di vederlo con un'altra mi faceva salire la bile alla gola...che fossi gelosa?
È stato solo un bacio Katie non farti illusioni, insomma esce con una diversa ogni sera lo sai; dissi cercando di tornare in me ma quella consapevolezza mi mise un po' di cattivo umore. Indossai dei pantaloncini a pois e una canottiera e raggiunsi Ryan.
Lo trovai che parlava al telefono, non si era accorto della mia presenza.
"No Ashley non sono a casa adesso...no, non posso venire. Si ci vediamo domani. Ciao"
Si voltò e mi squadrò dalla testa ai piedi
"Bella tenuta principessa" disse poggiando le mani sui miei fianchi sorridendo.
Chi diamine era Ashley? E cosa avrebbero fatto l'indomani?
"Ehi tutto bene?" Disse fissandomi intensamente "sisi andiamo a letto. Ma tieni le mani al loro posto o ti sbatto fuori" dissi puntandogli un dito al petto. Lui lo fissò e scoppiò a ridere.
"Cercherò di fare il bravo" disse alzando le mani in segno di resa.
Certo tanto ci avrebbe pensato Ashley l'indomani pensai aspramente. Siete amici Katie, solo amici. Dissi a me stessa con poca convinzione mentre ci distendemmo a letto, mi girai per dargli le spalle.
Lui si avvicinò dolcemente e mi spinse contro il suo petto cingendomi in un abbraccio dolce e rassicurante.
"Dormi piccola mia" disse sussurrandomi all'orecchio. Il mio corpo fu percorso da un brivido e rannicchiandomi a lui, presto mi addormentai.

Ci svegliammo che era già l'una passata, mi aveva stretta a se per tutto il tempo e anche quando un incubo si fece strada tra i miei sogni lui mi strinse e mi rassicurò con tanti piccoli baci.
Il mio stomaco brontolava e probabilmente anche il suo, scesi velocemente in cucina e cominciai a prepare qualcosa da mangiare al volo.
"Katie, forse è meglio che stasera non vai a lavorare. Dovresti prenderti una pausa e riprenderti" disse tutto d'un tratto Ryan. Mi voltai con i due panini in mano "non ci penso nemmeno" dissi semplicemente.
"Ma dopo quello che è successo un po' di riposo ti farebbe bene. Potresti anche cercare un altro lavoro" disse fissandomi intensamente.
Lo guardai sentivo il nervosismo cominciare ad impadronirsi di me "Ryan, non ho intenzione di lasciare il lavoro. Senza quei soldi io non mangio. E stare a casa sicuramente non mi aiuterà a stare meglio, anzi" dissi addentando il mio panino al prosciutto.
"Non è buona idea Katie, non mi piace saperti li dopo tutto quello che è successo" disse nervoso cominciando a scaldarsi. Avevamo appena fatto pace non mi andava di litigare nuovamente con lui ma non avevo neanche intenzione di lasciare il lavoro.
"Vienimi a prendere tu allora" dissi con innocenza "ma non pensare che lascerò il lavoro" dissi senza ammettere repliche; sbuffò contrariato ma alla fine accettò.
Alla fine Ryan mi accompagnò al lavoro, intenzionato a tenermi d'occhio per tutta la sera; chissà se Gabriel sarebbe venuto questa
sera, pensai mentre il locale cominciava a riempirsi di clienti. Volevo ancora ringraziarlo. Dopo qualche ora Gabriel entrò dalla porta; indossava una maglia bianca che lasciava intravedere I possenti muscoli e un giubbotto di pelle. Accidenti era davvero bello. Pensai mentre lo accoglievo con un sorriso.
"Salve signorina come stai?" Mi chiese con un sorriso
"Molto meglio volevo ancora ringraziarti" dissi abbracciandolo.
Sentii uno sguardo puntato sulla schiena e voltando mi vidi Ryan che si avvicinava a grandi passi.

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