Capitolo 4

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Uscii da lì con il cuore in gola ed il respiro corto. Con quell'incontro mi ero del tutto destabilizzata. Non riuscivo più a capire dove fossi e perché tra tanta gente dovevo aver incontrato proprio lui. Vidi da lontano il mio ragazzo, che mi aspettava in auto, e cercai di riprendermi prima che si preoccupasse per me. Nel frattempo era uscito dall'autovettura e mi stava attendendo mentre poggiava con un fianco su di essa. Indossava gli occhiali da sole e mi sorrideva come sempre. Lo guardai da quella distanza e sorrisi a mia volta. Lui era la mia salvezza. Mi avvicinai a Niccolò inizialmente piano piano mentre cercavo di riprendermi ancora dal mio shock. Volevo tornare alla stessa spensieratezza che avevo prima di entrare in accademia. Invece in quel momento l'ansia e l'odio avevano fatto nuovamente capolino nella mia vita. Continuai ad osservare Niccolò mentre iniziavo ad alzare il passo per raggiungerlo il prima possibile. Due lacrime minacciarono di uscire dai miei occhi al solo pensiero di ritrovarmi davanti Giacomo un'altra volta. Lui era colui che più temevo di incontrare, dopo mio padre, e ciò non era poco. Mi aveva fatto soffrire troppo ed aveva letteralmente rovinato il mio approccio con la gente,prima di incontrare la persona da me realmente amata. Osservai ancora Niccolò e non c'è la feci più, tanto che cominciai a correre verso di lui. Non ero più capace di rimanere da sola e così cercai rifugio tra le sue braccia. Infatti non appena gli arrivai di fronte, lo abbracciai e lo strinsi forte a me. Cercai di mandare via le lacrime, che avevano solo voglia di scappare dai miei occhi, e provai a sentirmi meglio con quel suo abbraccio. Lui mi avvolse completamente con le sue braccia e mi fece sentire sua come solo lui sapeva fare. I nostri petti erano talmente vicini ed incollati tra di loro che riuscivo a sentire il suo cuore a contatto col mio, che batteva all'impazzata. Tirai fuori un respiro ed accarezzai i suoi capelli castani e morbidi. Inalai il suo meraviglioso e penetrante profumo ed improvvisamente mi calmai. Tutti i miei nervi si rilassarono sotto le sue mani che mi accarezzavano la pelle. La sensazione di restargli attaccata era impagabile. Mi sentivo bene e in pace con me stessa. Continuai a stringerlo ancora più forte a me fino a temere che non riuscisse più a respirare.

-"Hey piccola, che succede?"- domandò allarmato mentre passava una mano tra i miei capelli facendomi del tutto rilassare e tranquillizzare. Subito dopo sospirai. Non volevo raccontare a lui del mio incontro. Non avevo proprio alcuna voglia di farlo preoccupare in qualche modo.

-"Niente, semplicemente mi mancavi. Andiamo a casa ti prego"- sussurrai con la testa posizionata tra l'incavo del suo collo. A quel punto mi prese il viso tra le mani e cominciò a scrutare i miei occhi attento.

-"Sicura di stare bene?"- chiese con aria preoccupata. Gli sorrisi ed annuii lentamente.

-"Mh.. va bene. Allora andiamo"- rispose dopo avermi baciato la punta del naso. Sorrisi a quel tenero gesto e poi entrai in auto.

-"Non voglio tornare a casa mia"- ammisi dopo che lui ebbe messo in moto. Si fermó un attimo e mi guardó incuriosito.

-"Vuoi stare da me?"- chiese nel frattempo che partiva.

-"Si"- risposi guardando fuori dal finestrino. Non disse altro mentre guidava. Chiusi gli occhi e cercai di eliminare dalla mia mente tutte quelle brutte immagini che appartenevano al mio ex ragazzo. Stavo vivendo un tormento ed un travaglio interiore che non aveva alcuna intenzione di darmi pace. Provai a non pensarci e tornai a guardare Niccolò. Era così bello che credevo di non aver mai visto un ragazzo con una tale bellezza. Aveva così tanta semplicità, ma nello stesso tempo quel suo fascino e stile che lo caratterizzava particolarmente. Guardai il profilo del suo volto perfetto. Quelle labbra sempre così belle carnose e rosse erano in quel momento chiuse e gli occhi erano, purtroppo, coperti dalle lenti scure degli occhiali da sole. Scesi lungo il collo e notai i suoi meravigliosi tatuaggi che proseguivano fino alle mani. Osservai il suo corpo coperto dalla maglia scura ed i disegni scuri che lo adornavano. Abbozzai un sorriso mentre fissavo ogni suo minimo particolare. Mi faceva impazzire solo a guardarlo. Lui poco dopo si voltó verso di me e sorrise, non prima di aver parcheggiato. Mi guardai attorno e notai di trovarmi sotto casa sua. Respirai contenta non appena uscii dall'auto e, accompagnata da Niccolò, raggiungemmo casa sua. Ci volle poco tempo prima di aprir la porta. Finalmente inalavo di nuovo l'odore di casa sua. Ci ero stata talmente tante volte che per me era diventata come una seconda casa ed il suo odore mi apparteneva.

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