Capitolo 8

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Subito dopo quella notizia mi sentii tremendamente debole. Non riuscivo assolutamente a credere di aspettare un bambino. Abbassai la testa ed il mondo attorno a me cadde a pezzi. Non potevo credere a ciò che il dottore mi avesse detto. Era davvero impossibile da credere.

-"Vado a sedermi"- dissi soltanto mentre mi trascinavo verso le sedie blu. Mi sedetti e poggiai le mani sulla fronte. Vanessa si sedette accanto a me e mi poggió una mano sulla spalla come per volermi confortare. Ma in quel momento non riuscivo a trovare conforto da nessuna parte. Avevo paura. Tremendamente paura che la mia vita cambiasse e così anche quella di Niccolò. Entrambi eravamo molto giovani e probabilmente non eravamo pronti per poter avere dei bambini. Temevo che Niccolò, dopo quella notizia, si fosse stancato di me e che mi abbandonasse come avevano fatto tutti. Temevo di non sentirmi abbastanza grande per crescere una creatura molto più piccola di me. Temevo tante cose. Mentre formulavo tutta quella sorta di pensieri le lacrime minacciarono di uscire. Mi sentivo così orribilmente debole sia mentalmente e sia fisicamente, che non riuscivo a pensare a nulla di positivo. Temevo tutto in quel momento e non avevo più voglia di combattere. Cominciai a piangere mentre la mia amica cercava invano di aiutarmi.

-"Hey Auro.. non voglio vederti piangere"- sussurrò mentre provava a tirarmi su. Non glielo permisi e continuai a tenere le mani sugli occhi ed a singhiozzare rumorosamente. Sentii alcuni dei presenti nella sala avvicinarsi e chiedere cosa stesse accadendo.

-"State tranquilli, è tutto okey"- rispose seccata e stizzita la bionda alla gente attorno a noi. Subito dopo tornó a posare le sue mani sulle mie per provare, ancora una volta, a portarmi via di lì. Mi alzai lentamente e la seguii mentre asciugavo il mio occhio destro colmo di lacrime.

-"Capisco che gli ormoni ti facciano questi brutti scherzi per via della gravidanza, però non piangere di fronte la gente. Perché poi sono costretta a mandar tutti a quel paese"- spiegò dopo avermi fatto entrare in auto. Mi fece ridere di colpo e smisi di piangere. Lei era una di quelle persone che riusciva a farmi ridere anche quando non ne avevo la minima voglia. Asciugai le lacrime e poi guardai il volto della bionda farsi improvvisamente serio, mentre guidava.

-"Comunque Aurora.. "- iniziò il suo discorso tenendo le mani ben ferme sul volante. Mi voltai verso di lei ed aspettai che parlasse.

-"Non mi piace per niente il modo in cui hai reagito alla notizia. Non puoi pensare che avere un bambino sia una disgrazia. Devi ringraziare se sei riuscita a rimanere incinta specialmente di una persona come Niccolò"- commentò seria mentre girava il volante per svoltare. Abbassai la testa e guardai il mio ventre poggiandoci una mano sopra. Non potevo credere che lì dentro si fosse formata una creatura piccolissima grazie me e Niccolò.

-"Ho paura della sua reazione"- ammisi sospirando.

-"Sii positiva per una volta. Non puoi mai sapere come lui reagirà"-

-"Proprio questo mi spaventa."-

-"Smettila, Auró. Avere un bambino è la cosa più bella che potesse mai capitarti. Quindi adesso tu prendi quel cazzo di cellulare e chiami Niccolò per chiedergli di vedervi"- rispose infastidita. Era una ragazza solare e sempre allegra, ma quando si trattava di situazioni serie e delicate non si faceva travolgere dall'impulsività. Col tempo avevo imparato a conoscerla ed avevo capito che fosse una buona consigliera e che volesse sempre giustizia. Sospirai e, senza rispondere, presi il cellulare dalla tasca dei jeans.

-"Hey amore!"- rispose Niccolò con entusiasmo subito dopo. Abbozzai un sorriso e cercai di sembrare il più tranquilla possibile.

-"Hey, volevo chiederti.. hai finito con i tuoi impegni?"- chiesi con un tono di voce che non facesse trasparire alcuna emozione. Per fortuna fui abbastanza brava a celare ciò e non se ne accorse.

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